20 febbraio 2025

Frieze Los Angeles 2025, inizia la fiera nella città devastata dai fuochi

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Al via la preview di Frieze LA, all'aeroporto di Santa Monica. Ecco le 95 gallerie della VI edizione, le prime immagini dagli stand e le grandi mostre da visitare durante la art week

Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

Nonostante la crisi, nonostante gli incendi devastanti. Apre ufficialmente le porte Frieze Los Angeles 2025, dal 20 al 23 febbraio (oggi la preview, solo su invito), con 95 gallerie locali e internazionali tutte concentrate all’aeroporto di Santa Monica. Con tanto di programmazione pubblica, al di là degli stand, che coinvolge direttamente la comunità colpita dagli incendi (quello di Eaton ha bruciato più di 14.000 acri, quello di Palisades oltre 23.700, secondo il report del Los Angeles Times). «Frieze Los Angeles 2025 va avanti con le sue date originali», rivela una nota della fiera, «dopo un’attenta riflessione e ampie discussioni con gallerie, partner e stakeholder di tutta la città. I ​​nostri cuori sono con tutti coloro che sono stati colpiti dai devastanti incendi di Los Angeles e Frieze è orgogliosa di fare la sua parte nel sostenere la vitalità culturale ed economica di Los Angeles in questo momento difficile».

Perché Frieze LA si svolge, nonostante tutto: parlano i direttori dei musei

Si sono espressi in tanti, nelle ultime settimane, a favore dell’apertura della sesta edizione della fiera – inclusi i vertici di musei e istituzioni. Come Michael Govan, direttore del Los Angeles County Museum of Art (LACMA), secondo cui «L’arte è la linfa vitale della straordinaria creatività di Los Angeles, e anche della sua resilienza. Diamo il benvenuto a Frieze come parte di questa resilienza». Perfettamente in linea con Katherine Fleming, Presidente e CEO del J. Paul Getty Trust: «Durante le sfide e i traumi che stiamo tutti vivendo», dichiara, «Frieze LA può essere un’occasione per gli artisti di Los Angeles e la comunità artistica di riunirsi e rafforzare le reti di cura, e sosterrà anche i lavoratori al di fuori del settore artistico che rendono l’evento un successo». E ancora, fa eco Johanna Burton, direttrice del Museum of Contemporary Art (MOCA): «Ciò che è davvero importante in questo momento è continuare a essere presenti per la nostra comunità di artisti, per chi lavora nel settore e per tutti coloro che svolgono un ruolo nella cultura o che comunque se ne interessano. La presenza di Frieze a Los Angeles segna un’occasione annuale per mettere in luce gli incredibili talenti dei creativi di questa città e per ottenere sostegno finanziario».

Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

Secondo Zoe Ryan, direttrice dell’Hammer Museum: «La comunità artistica di Los Angeles è una parte vibrante e vitale della nostra città. In questo momento sta soffrendo, ma è resiliente». Resiliente, la parola che si ripete in molte dichiarazioni. «Molti artisti, gallerie e lavoratori dell’arte sono stati colpiti direttamente e indirettamente dagli incendi, con alcuni che hanno perso le loro case e i loro mezzi di sostentamento», prosegue. «Sostenere gli artisti è fondamentale per ciò che è l’Hammer Museum come organizzazione e ci impegniamo ad aiutarli a riprendersi dagli incendi devastanti. Questo assume molte forme: sostenere il soccorso per gli incendi, aprire le nostre porte alla nostra comunità e supportare Frieze mentre organizza quella che è una piattaforma visibile a livello internazionale per così tanti artisti e gallerie con sede qui a Los Angeles. La nostra speranza è che la comunità artistica di Los Angeles possa rimettersi in piedi il più rapidamente possibile».

I fondi destinati alla comunità artistica di Los Angeles

Frieze si è unita a una coalizione di importanti organizzazioni artistiche e filantropiche di Los Angeles (guidata dal J. Paul Getty Trust) per supportare la creazione del LA Arts Community Fire Relief Fund: un fondo di soccorso di $ 12 milioni per artisti e operatori artistici che sono stati colpiti dagli incendi. Da gennaio, Frieze ha donato il 10 percento di tutti i nuovi biglietti venduti al fondo. E la galleria Victoria Miro, con sedi tra Londra e Venezia, ha inaugurato il proprio stand in fiera creando uno spazio (Galleries Together) in cui le gallerie possono riunirsi e raccogliere fondi per supportare i soccorsi, attraverso la donazione di opere da vendere a sostegno dell’LA Arts Community Fire Relief Fund. Non solo: c’è Frieze Arts Alliance tra le nuove iniziative del 2025, un’associazione che riunisce le principali istituzioni di collezionismo di tutti gli States (dal Baltimore Museum of Art al l’Institute of Contemporary Art Miami) con l’obiettivo di supportare l’ecosistema culturale di Los Angeles attraverso fondi di acquisizione. Mentre il Frieze Los Angeles x MAC3 è un nuovo fondo di $ 75.000 a supporto degli artisti che vivono e lavorano in città, per acquisire congiuntamente opere che diventeranno parte dell’eredità culturale di LA.

Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

Primo sguardo agli stand di Frieze Los Angeles 2025

Quindi, si inizia, apre ufficialmente la fiera di Los Angeles. Non mancano i giganti tra i corridoi di Frieze: da Gladstone a White Cube a David Zwirner. Sempre in tema di colossi blue-chip, Pace Gallery porta le opere di Gideon Appah, Mary Corse, Tara Donovan, Torkwase Dyson, David Hockney (tra gli altri), mentre in galleria, fuori dai confini dell’aeroporto di Santa Monica, prosegue la mostra collettiva The Monster curata dall’artista Robert Nava (fino al 22 marzo). Marian Goodman va in scena con un solo show dedicato a Delcy Morelos, seleziona la serie del 2014 Organized Salt Water.  Hauser & Wirth, al booth D11, espone un solo show con i nuovi lavori di Ambera Wellmann, l’artista classe 1982 che vuole cogliere «il momento in cui le cose diventano impossibili, sia figurativamente che spazialmente, ma che comunque si registrano in un modo che ha senso formale», spiega. «Questa incertezza è una forma di intimità (qualcosa di irriconoscibile è, stranamente, il luogo in cui possiamo riconoscere noi stessi di più)». Ed eccole a Frieze Los Angeles 2025, da Shoal Spectrum (2024) a Ferox (2024), da Noise of Oblation (2024) a Earth’s Diurnal Course (2024).

forze Los Angeles 2025
Hauser & Wirth espone Ambera Wellmann a Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

Gagosian mette in scena il solo-show Nomadic Folly, un’installazione “contemplativa”, su larga scala, di Chris Burden esposta per la prima volta negli Stati Uniti ma creata inizialmente per la Biennale di Istanbul del 2001. Una struttura a forma di tenda, ricca di opulenti tappeti fatti a mano, corde intrecciate, lampade sospese in vetro e metallo e ricchi tessuti nuziali ricamati con fili scintillanti e motivi tradizionali, che trova un’assonanza con il presente di Los Angeles. «In un momento di profonda difficoltà per la città», dicono dalla galleria, «questo progetto di uno dei suoi più grandi artisti offre ai visitatori un luogo in cui riunirsi in sicurezza e in comunità».

Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

14 le gallerie al debutto, tra cui Southern Guild, Linseed, moniquemeloche, Galleria Lorcan O’Neill e Timothy Taylor. E ancora Mariane Ibrahim, che per la sua prima partecipazione a Frieze Los Angeles opta per un solo-show di Patrick Eugène, pittore haitiano-americano nato a Brooklyn nel 1984 e ora residente ad Atlanta che «crea composizioni figurative su larga scala che catturano gli spettatori con la loro immobilità e profondità emotiva», dichiara dalla galleria. «Traendo ispirazione dalla sua eredità haitiana e dalle influenze dell’espressionismo astratto, Eugène esplora la connettività umana attraverso un approccio minimalista. Prive di ambientazioni specifiche, le sue opere invitano gli spettatori a impegnarsi profondamente con i personaggi che porta in vita, promuovendo un senso di trascendenza ed esperienza umana universale».

Pow Martinez esposto da Silverlens, Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

Altri nomi internazionali tra i booth: Bank, Taka Ishii Gallery, Galerie Max Hetzler, Kukje Gallery, Victoria Miro, Maureen Paley, kaufmann repetto, Thaddaeus Ropac e Mendes Wood DM. Xavier Hufkens presenta i nomi forti della sua scuderia, da Alice Nel a Tracey Emin a Louise Bourgeois, ma dedica anche una presentazione ai nuovi dipinti del pittore Constantin Nitsche. Si tratta di opere che spaziano dalle nature morte ai ritratti, da visioni familiari a frammenti di interni domestici, si soffermano ora sulla luce mutevole di un paesaggio, ora sulla presenza di una persona cara, e sembrano sempre evolversi in qualcosa di più sfuggente, trasformare scene quotidiane, quasi banali, in racconti enigmatici, potentemente evocativi. «Attraverso una rappresentazione intensa e amplificata della realtà, le sue composizioni sembrano sia fittizie che plausibili, ultraterrene ma reali». Tra i booth con maggiore folla anche Silverlens, con i lavori di Pow Martinez che riassumono i passatempi preferiti, emblema del tempo lento, della California meridionale, dall’equitazione al tennis.

Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

Dal Getty Museum al LACMA, le mostre sparse in città

Come da migliore tradizione, la forza della fiera non si estingue entro i confini degli stand. Ecco quindi l’apertura delle grandi mostre in giro per la città, tra musei e istituzioni: vedi María Magdalena Campos-Pons: Behold al Getty (dal 18 febbraio, prima era al Brooklyn Museum). Poi Olafur Eliasson: OPEN al Museum of Contemporary Art, con installazioni site-specific in linea con l’esplorazione di Eliasson di luce e colore, geometria e consapevolezza ambientale (prosegue fino a luglio). Joseph Beuys: In Defense of Nature va in scena al The Broad, con oltre 400 opere inclusi multipli iconici come Sled (1969) e Felt Suit (1970) che sottolineano la capacità di Beuys di trasformare materiali di uso quotidiano in dichiarazioni audaci su questioni ambientali e sociali. Altre mostre da segnare in agenda, e da visitare durante il weekend di Frieze: Imagining Black Diasporas: 21st-Century Art and Poetics al LACMA, Scientia Sexualis da ICA LA, Alice Coltrane, Monument Eternal all’Hammer Museum. 

Frieze Los Angeles 2025
Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA
Frieze Los Angeles 2025
Frieze Los Angeles 2025. Photo by Casey Kelbaugh. Courtesy of Frieze and CKA

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