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Sono giorni caldi a New York. La Grande Mela si confronta con un’altissima concentrazione di collezionisti mentre accoglie Frieze Art Fair nel Randall’s Island Park aperta fino a domani e che vanta curatori museali del calibro di Patrick Charpenel direttore del Museo del Barrio (New York) e Franklin Sirmans del Perez Art Museum (Miami). La fiera londinese sbarcata a New York nel 2012 riunisce le principali gallerie di tutto il mondo, mostrando una straordinaria sezione trasversale del lavoro, dagli artisti emergenti, alle figure seminali del ventesimo secolo con un ampio programma di performances, talks e proiezioni. Quest’anno la fiera presenta una sezione dedicata alla realtà virtuale, appositamente curata da Daniel Birnbaum (direttore di Acute Art) – intitolata Electric – che include il lavoro di Anish Kapoor, Rachel Rossin e Koo Jeong A. Da non perdere sono inoltre le sezioni: Diálogos che celebra l’arte latinoamericana e Frieze Sculpture presentato al Rockefeller Center che ospita 14 artisti internazionali come Sarah Sze, Hank Willis Thomas e Goshka Macuga. Paulo Nazareth, per la sua prima opera pubblica a New York, ricorda le figure cardine del movimento per i diritti civili mentre il debutto newyorkese di Jose Dávila fonde pietra naturale con il cemento moderno. Tra le gallerie di maggior rilevanza troviamo White Cube, Gagosian, Hannah Hoffmann, 303 Gallery, Lisson Gallery, David Kordansky Gallery, Galerie Thaddaeus Ropac e tra quelle italiane P420, Massimo De Carlo, Partners & Mucciaccia, VEDA, Alfonso Artiaco e Lorcan O’Neill. (Elisabetta Melchiorri)