17 luglio 2024

Frieze Seoul 2024, ecco le ultime novità della fiera sudcoreana

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Sguardo al programma di Frieze Seoul, tra performance, film e talk sui temi caldi del presente. Ben oltre i confini degli stand

frieze seoul 2024
Jessica Silverman, Frieze Seoul 2023. Photo by Lets Studio. Courtesy of Lets Studio and Frieze

Luglio, agosto, poi diretti a Frieze Seoul. Segna il grande rientro del mercato dell’arte internazionale la fiera sudcoreana, che giunge nel 2024 alla sua terza edizione. Le date da segnare in calendario: dal 4 al 7 settembre, subito dopo la pausa estiva, l’appuntamento è ancora al COEX. Ed ecco anche stavolta un programma che si estende ben oltre i confini dei booth, tra performance dal vivo, film, conferenze e una fitta kermesse di eventi sparsi per tutta la capitale sudcoreana. «Dopo la celebrazione delle comunità creative della città durante le prime due edizioni di Frieze Seoul e in occasione delle biennali concomitanti di Busan e Gwangju», commenta il direttore Pat Lee, «siamo entusiasti di ciò che settembre, quest’anno, ha in serbo. L’ampia programmazione di Frieze Seoul è destinata a mettere in risalto la vivacità e lo slancio della scena artistica contemporanea coreana».

Sguardo allora alle prime anticipazioni dell’«expansive programme». A partire da Frieze LIVE, che quest’anno si intitola 신·경(神經): Nerve or Divine Pathway. Curato da Je Yun Moon (direttore del progetto, Art Sonje Center), si svolge al COEX per l’intera durata della fiera, con cinque performance di sette artisti – Cha Yeonså, Jesse Chun, Hong Ji Young, Jang Sumi e Kim Wonyoung & Project YYIN (Rha Sinae, Choi Kisub). «Ogni performance», spiegano dalla fiera, «esplora come il movimento, il suono e gli elementi visivi possano estendere l’espressione poetica, trasformando il corpo umano in un linguaggio e la poesia in un’esperienza multisensoriale».

2023 Kiaf SEOUL × KAMS × Frieze Seoul Talks. Photo by Lets Studio. Courtesy of Lets Studio and Frieze

Un ricco programma anche per Frieze Film 2024, quest’anno sotto il titolo di All that Weaves the Universe: Of Quantum Entanglements. Il filo rosso? Il rapporto tra umano e non umano, rappresentato da opere di oltre 20 artisti internazionali come in-Ju Chen, Vitória Cribb, Léuli Eshraghi, Ayoung Kim, Alison Nguyen, Josefa Ntjam, Naomi Rincón Gallardo, Yuyan Wang, Xu Zhan Zhang e Zheng Bo. Curato da Joowon Park (National Museum of Modern and Contemporary Art) e Valentine Umansky (Tate Modern). sarà presentato congiuntamente con il festival di arti multimediali all’aperto EMAP (Ewha Media Art Presentation) e si svolgerà nei giardini storici dell’Ewha Womans University dal 2 al 6 settembre.

Ultima parentesi “fuori dalla fiera”, Frieze Talks. In calendario dal 5 al 7 settembre presso lo Studio 159 del COEX, e in collaborazione con Kiaf SEOUL e KAMS, i vari panel affronteranno quest’anno i problemi più urgenti nel mondo dell’arte odierno, dal potere delle biennali al femminismo nell’arte asiatica, fino al ruolo in evoluzione dei curatori nelle gallerie. Tra i relatori menzioniamo Myung Ji Bae (curatore, MMCA), Josh Baer (CEO, Baerfaxt), Diana Campbell (direttore artistico, Samdani Art Foundation; curatore capo, Dhaka Art Summit), Cho Jieun di ikkibawiKrrr (artista), Kang Seung Lee (artista), Clara M Kim (curatore capo MOCA), Kim Hong-hee (presidente, Nam June Paik Cultural Foundation), Vera Mey e Philippe Pirotte (co-direttori artistici, Busan Biennale 2024), Zeynep Öz (curatore, Sharjah Biennial 16), Pablo José Ramírez (curatore, Hammer Museum), Patrick Sun (fondatore, Sunpride Foundation), Victoria Sung (Berkeley Art Museum e Pacific Film Archive), Lumi Tan (curatore) e Koki Tanaka (artista). Appuntamento a settembre, ricomincia il giro delle fiere.

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