Categorie: Mercato

Frieze Viewing Room: un’anteprima dell’edizione 2020

di - 8 Ottobre 2020

Frieze Viewing Room approda online dal 9 al 16 ottobre, ma ù già possibile curiosare in anteprima tra le varie iniziative di questa versione ibrida, articolata tra digitale ed esperienze dal vivo. Dopo un primo tentativo a maggio, che ha visto la partecipazione di collezionisti e visitatori da 156 Paesi, l’alter ego virtuale di Frieze London e Frieze Masters torna sul web e mantiene alcuni appuntamenti “in presenza”, per portare in scena l’arte di ogni tempo, in ogni luogo, in una chiave sempre attuale. E, in fondo, lo ripetiamo ancora: l’arte che ù arrivata fino ad oggi, non ù forse tutta contemporanea?

Oggi piĂč che mai, la Frieze Week «riguarda la celebrazione delle nostre gallerie, dei nostri artisti, delle nostre istituzioni nel mondo, riguarda le nostre cittĂ . In questo momento delicato, penso che Frieze significhi resilienza e comunità»: a dirlo Ăš Eva Langret, direttore artistico di Frieze London 2020, che ci introduce con entusiasmo alle novitĂ  di questa edizione, comprese la chat istantanea con i galleristi e sei spazi virtuali progettati da Annabelle Selldorf. Le fa eco Nathan Clements-Gillespie, direttore artistico di Frieze Masters 2020, che sottolinea la qualitĂ  museale delle opere esposte, in un percorso attraverso la Storia dell’arte, dall’antichitĂ  fino ad oggi.

Le proposte di Frieze 2020

Ed eccoci quindi a scoprire questa nuova edizione, che vede protagoniste circa 250 gallerie come Gagosian, Marian Goodman Gallery, Hauser & Wirth, Xavier Hufkens, Pace Gallery, Skarstedt, SprĂŒth Magers, 303 Gallery, A Gentil Carioca, Kavi Gupta, Jenkins Johnson Gallery, Jhaveri Contemporary, Karma, kurimanzutto, Galerie Lelong, Mendes Wood DM, Almine Rech, Sikkema Jenkins & Co, Massimo De Carlo, Dickinson, Sam Fogg, Dr. Jörn Günther Rare Books, Johnny Van Haeften, Luxembourg + Co., Barbara Mathes Gallery e Nahmad Contemporary (qui potete leggere gli elenchi completi per Frieze London e Frieze Masters). Ma ci sono anche Focus, dedicato agli spazi espositivi piĂč giovani, e Possessions, la nuova sezione virtuale curata da ZoĂ© Whitley che indaga il rapporto tra arte e spiritualitĂ .

Non solo stand online, si diceva. Dal 5 al 18 ottobre Frieze Sculpture espone 12 opere nella cornice di Regent’s Park, per un’arte gratuita, accessibile a tutti, con sculture di artisti internazionali come Lubaina Himid, Richard Long, Sarah Lucas e Rebecca Warren. «Raramente i nostri spazi pubblici sono stati cosĂŹ importanti per il nostro benessere mentale e fisico», afferma la curatrice Clare Lilley,«e questa mostra fa luce sulla scultura all’aperto, creando un luogo di ispirazione e divertimento». Anche Frieze Live, all’Institute of Melodic Healing di Cork Street, offre un’occasione di incontro dal vivo, per approfondire la relazione profonda tra corpo e suono.

Lubaina Himid, Five Conversations (2019). Hollybush Gardens, Frieze Sculpture 2020. Commissionato da High Line Art, presentato da Friends of the High Line e dal New York City Department of Parks & Recreation. Foto di Stephen White. courtesy of Stephen White / Frieze

Uno sguardo ravvicinato

Ma vediamo da vicino cosa espongono alcune grandi gallerie di Frieze, per farci un’idea piĂč concreta di un’edizione ibrida che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla qualitĂ .

Hauser & Wirth ci accoglie in A New Reality, che esplora il divario tra il mondo reale e quello virtuale e mira a «espandere i limiti di come possiamo vivere un’opera d’arte oggi». E cosĂŹ, nello stand di Frieze London, la galleria espone, tra gli altri, un dipinto di Roni Horn, opere inedite di Charles Gaines e un nuovo lavoro di Mark Bradford; ma anche nomi come Louise Bourgeois, GĂŒnther Förg, Mike Kelley, Rashid Johnson e George Condo. Tra i capolavori presenti a Frieze Masters, invece, Blue Figure in Chair di Arshile Gorky, Paw II di Philip Guston, Untitled di Ed Clark, Russian Speedway di Jack Whitten e lavori degli artisti Hans Arp e Max Bill.

Dal canto suo, Pace Gallery punta i riflettori su una selezione di sculture astratte di quattro importanti artiste della galleria, Lynda Benglis, Torkwase Dyson, Sonia Gomes e Arlene Shechet, con opere che vanno dal 1972 al 2020, in un dialogo continuo tra presente e passato e un approccio sempre diverso al tema della maternitĂ .

Condividi
Tag: 303 gallery A Gentil Carioca Almine Rech Eva Langret Frieze 2020 gagosian Galerie Lelong Hauser & Wirth Jenkins Johnson Gallery Jhaveri Contemporary Karma Kavi Gupta Kurimanzutto Marian Goodman Gallery Mendes Wood DM Nathan Clements-Gillespie Pace Gallery Sikkema Jenkins & Co Skarstedt SprĂŒth Magers Xavier Hufkens

Articoli recenti

  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterĂ  una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrĂ  luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22
  • Mostre

Lasciarsi toccare dal colore. La pittura di Ingrid Floss sbarca in Italia

Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…

21 Dicembre 2024 18:30
  • Mostre

I gioielli e la poetica dell’abitare. La lezione di Andrea Branzi in mostra a Milano

10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…

21 Dicembre 2024 17:20
  • Arte contemporanea

Biennale delle Orobie, il 2025 della Gamec tra mostre e progetti diffusi

Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderĂ …

21 Dicembre 2024 13:20
  • Progetti e iniziative

Al Maxxi di Roma va in mostra la storia della Nutella, icona del gusto

Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…

21 Dicembre 2024 11:24