Frieze Viewing Room approda online dal 9 al 16 ottobre, ma Ăš giĂ possibile curiosare in anteprima tra le varie iniziative di questa versione ibrida, articolata tra digitale ed esperienze dal vivo. Dopo un primo tentativo a maggio, che ha visto la partecipazione di collezionisti e visitatori da 156 Paesi, lâalter ego virtuale di Frieze London e Frieze Masters torna sul web e mantiene alcuni appuntamenti âin presenzaâ, per portare in scena lâarte di ogni tempo, in ogni luogo, in una chiave sempre attuale. E, in fondo, lo ripetiamo ancora: lâarte che Ăš arrivata fino ad oggi, non Ăš forse tutta contemporanea?
Oggi piĂč che mai, la Frieze Week «riguarda la celebrazione delle nostre gallerie, dei nostri artisti, delle nostre istituzioni nel mondo, riguarda le nostre cittĂ . In questo momento delicato, penso che Frieze significhi resilienza e comunità »: a dirlo Ăš Eva Langret, direttore artistico di Frieze London 2020, che ci introduce con entusiasmo alle novitĂ di questa edizione, comprese la chat istantanea con i galleristi e sei spazi virtuali progettati da Annabelle Selldorf. Le fa eco Nathan Clements-Gillespie, direttore artistico di Frieze Masters 2020, che sottolinea la qualitĂ museale delle opere esposte, in un percorso attraverso la Storia dellâarte, dallâantichitĂ fino ad oggi.
Ed eccoci quindi a scoprire questa nuova edizione, che vede protagoniste circa 250 gallerie come Gagosian, Marian Goodman Gallery, Hauser & Wirth, Xavier Hufkens, Pace Gallery, Skarstedt, SprĂŒth Magers, 303 Gallery, A Gentil Carioca, Kavi Gupta, Jenkins Johnson Gallery, Jhaveri Contemporary, Karma, kurimanzutto, Galerie Lelong, Mendes Wood DM, Almine Rech, Sikkema Jenkins & Co, Massimo De Carlo, Dickinson, Sam Fogg, Dr. JoÌrn GuÌnther Rare Books, Johnny Van Haeften, Luxembourg + Co., Barbara Mathes Gallery e Nahmad Contemporary (qui potete leggere gli elenchi completi per Frieze London e Frieze Masters). Ma ci sono anche Focus, dedicato agli spazi espositivi piĂč giovani, e Possessions, la nuova sezione virtuale curata da ZoĂ© Whitley che indaga il rapporto tra arte e spiritualitĂ .
Non solo stand online, si diceva. Dal 5 al 18 ottobre Frieze Sculpture espone 12 opere nella cornice di Regentâs Park, per unâarte gratuita, accessibile a tutti, con sculture di artisti internazionali come Lubaina Himid, Richard Long, Sarah Lucas e Rebecca Warren. «Raramente i nostri spazi pubblici sono stati cosĂŹ importanti per il nostro benessere mentale e fisico», afferma la curatrice Clare Lilley,«e questa mostra fa luce sulla scultura allâaperto, creando un luogo di ispirazione e divertimento». Anche Frieze Live, allâInstitute of Melodic Healing di Cork Street, offre unâoccasione di incontro dal vivo, per approfondire la relazione profonda tra corpo e suono.
Ma vediamo da vicino cosa espongono alcune grandi gallerie di Frieze, per farci unâidea piĂč concreta di unâedizione ibrida che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla qualitĂ .
Hauser & Wirth ci accoglie in A New Reality, che esplora il divario tra il mondo reale e quello virtuale e mira a «espandere i limiti di come possiamo vivere unâopera dâarte oggi». E cosĂŹ, nello stand di Frieze London, la galleria espone, tra gli altri, un dipinto di Roni Horn, opere inedite di Charles Gaines e un nuovo lavoro di Mark Bradford; ma anche nomi come Louise Bourgeois, GĂŒnther Förg, Mike Kelley, Rashid Johnson e George Condo. Tra i capolavori presenti a Frieze Masters, invece, Blue Figure in Chair di Arshile Gorky, Paw II di Philip Guston, Untitled di Ed Clark, Russian Speedway di Jack Whitten e lavori degli artisti Hans Arp e Max Bill.
Dal canto suo, Pace Gallery punta i riflettori su una selezione di sculture astratte di quattro importanti artiste della galleria, Lynda Benglis, Torkwase Dyson, Sonia Gomes e Arlene Shechet, con opere che vanno dal 1972 al 2020, in un dialogo continuo tra presente e passato e un approccio sempre diverso al tema della maternitĂ .
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