Nel novembre 2022 aveva registrato la vendita all’asta più cara – e straordinaria, da capogiro – di tutti i tempi, totalizzando nel giro di due sere un totale incredibile di $ 1,6 miliardi. Incluso un Seurat da $ 149,2 milioni e un Cézanne da $ 137,8 milioni (ve ne parlavamo in questo articolo, ad asta appena terminata). Adesso Paul Allen, filantropo e co-fondatore di Microsoft scomparso nel 2018, torna protagonista da Christie’s con una serie di vendite tutte nuove. Non dipinti antichi e contemporanei, stavolta, ma tecnologie pionieristiche che hanno plasmato il panorama informatico moderno. Segnatevi queste coordinate: Firsts: The History of Computing (online, fino al 12 settembre); Pushing Boundaries: Ingenuity (live il 10 settembre); e Over the Horizon: Art of the Future (online, fino al 12 settembre).
Parola a Marc Porter, Presidente di Christie’s Americas: «Mai prima d’ora», afferma, «il mercato ha visto una collezione di questa diversità che racconta così splendidamente la storia della scienza umana e dell’ingegno tecnologico, per non parlare di una raccolta assemblata da un padre fondatore dell’informatica moderna. È una testimonianza dell’unicità e dell’importanza di questi oggetti che uno dei più grandi innovatori dei nostri giorni li abbia raccolti, conservati e, in decine di casi, restaurati, traendone ispirazione e condividendone molti pubblicamente».
Alcuni highlights delle tre aste, per rendere l’idea della portata della selezione. Christie’s porta sotto i riflettori un computer che Allen ha contribuito a restaurare e su cui ha lavorato, un DEC PDP-10: KI-10. «Questo esemplare costruito nel 1971», spiegano dalla maison, «proviene dall’importante serie PDP-10, il primo computer che Allen e Bill Gates abbiano mai utilizzato prima di fondare Microsoft. Questa famiglia di computer è stata tra le prime a supportare l’elaborazione interattiva in tempo reale e ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di ARPANET, che a sua volta ha gettato le basi tecniche di Internet». La stima? $ 30.000 – 50.000.
Un’altra bella storia da raccontare, nascosta stavolta dietro un lotto della vendita Pushing Boundaries – la seconda e unica asta dal vivo della serie. Si tratta di una lettera firmata da Albert Einstein e destinata al presidente Franklin Delano Roosevelt, risale al 1939. Lo scienziato informa il presidente che i tedeschi hanno scoperto una forma di uranio fissile che potrebbe essere utilizzata per alimentare un’arma devastante. «Esistono due versioni identiche di questa lettera», rivela Christie’s nel suo comunicato ufficiale, «l’altra è nella collezione permanente della Franklin D. Roosevelt Presidential Library ed è considerata la lettera più influente scritta nel ventesimo secolo. Riconosciuta all’interno delle comunità accademiche per generazioni, la lettera è diventata ampiamente nota nella cultura popolare attraverso la sua apparizione nel film vincitore dell’Oscar per il miglior film del 2023, Oppenheimer». Valutazione pre-incanto: $ 4-6 milioni.
«Viviamo in un periodo straordinario», diceva Paul Allen. «Ci meravigliamo di fronte a nuove scoperte e nuove invenzioni. Senza ombra di dubbio il futuro ci riserva la brillante prospettiva di cose ancora più straordinarie. Nella nuova frontiera dello spazio e nelle grandi profondità oceaniche, così come nella nostra vita quotidiana, c’è il costante promemoria che questa è “l’era del computer». Appuntamento dopo l’estate.
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