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The Now Evening Sale, la nuova vendita dedicata alle opere di artisti emergenti eseguite negli ultimi 20 anni, e poi la Modern & Contemporary Evening Auction, che non ha bisogno di grandi presentazioni. Sono loro le protagoniste incandescenti della settimana di Sotheby’s Londra, con una sfilata di capolavori come L’empire des lumières di René Magritte (qui), le Ninfee di Claude Monet (qui) e tre opere di Banksy dalla collezione di Robbie Williams (qui). Ma anche un bel concentrato di maestri italiani, che spaziano senza indugio dai dettagli di Domenico Gnoli alle ferite atemporali di Alberto Burri e di Lucio Fontana. Le cose si fanno in grande, in New Bond Street. Con tanto di facciata rinnovata per l’occasione.
Domenico Gnoli, La Tranche, 1965
Iniziamo proprio da Domenico Gnoli, tra i protagonisti indiscussi della stagione milanese dopo il successo della retrospettiva alla Fondazione Prada. La sua Tranche è stata esposta in ogni grande mostra dell’artista, dalla Galleria Galatea di Torino nel 1966 fino alla Galerie Isy Brachot di Bruxelles, dove ha incrociato a più riprese lo sguardo del pubblico tra il 1974 e il 1987. Senza dubbio un lavoro emblematico della produzione Gnoli, realizzato in quegli stessi anni che diedero alla luce il suo record d’asta assoluto (Unbotted Button, 1969, battuto da Millon&Associés lo scorso dicembre per € 8,8 milioni). La stima per questo trancio di torta in macro zoom? Una cifra compresa tra £ 1.2 e £ 1.8 milioni.
Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attese, 1964-65
Una delle sole 15 opere Concetto spaziale, Attese rosse grandi più di un metro in altezza, tre delle quali custodite nelle principali collezioni museali del mondo. «Io buco, passa l’infinito di lì», scriveva Fontana per spiegare il suo gesto assoluto. Il prossimo 2 marzo, Sotheby’s mette in vendita quei 5 squarci per £ 3-4 milioni. E offre anche un esemplare rosso del 1966, che debutta per la prima volta sul mercato secondario con una stima di £ 1.5-2 milioni.
Lucio Fontana, Concetto spaziale, Natura, 1959-60
Fa il tris il maestro dello Spazialismo, stavolta con una scultura. E non un esemplare qualsiasi, s’intende: calchi in bronzo della stessa serie appartengono tra gli altri allo Hirshhorn Museum, Washington, D.C., al Kröller-Müller Museum, Olanda, al Museum of Fine Arts, Houston, al Walker Art Center, Minneapolis. Un lavoro al tempo stesso «corporeo e astrale, erotico e cosmologico», così lo descrivono gli esperti sul catalogo dell’incanto. Nessuna sorpresa, insomma, per la valutazione di £ 1-1.5 milioni.
Alberto Burri, Legno Nero Rosso, 1960 + Lo Strappo, 1952
Non poteva mancare Alberto Burri nella nostra selezione di capolavori. C’è il suo Legno Nero Rosso del 1960, offerto all’asta per la prima volta con una stima di £ 3-4 milioni; e c’è un iconico Strappo del 1952, esposto tra gli altri al Museo Reina Sofia nel 2006 e nella storica retrospettiva al Guggenheim, nel 2015. La stima? Stavolta, una cifra compresa tra £ 1.5 e 2 milioni.
Tra gli altri highlights italiani della vendita, anche Utile Verifica di Enrico Castellani, 1971 (Stima: £500.000-700.000) e Untitled di Cy Twombly, 1963 (Stima: £1.8-2.5 milioni). Appuntamento al 2 marzo, ore 18, in New Bond Street. Non potete sbagliare.