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Le associazioni di antiquari e gallerie francesi e Christie’s per circa otto anni sono stati coinvolti in una battaglia legale riguardo i diritti di rivendita degli artisti, una somma che va pagata agli artisti o ai loro eredi per la rivendita delle loro opere fino a 70 anni dopo la loro morte. Ora un tribunale francese ha dichiarato che i diritti di rivendita dell’artista devono essere pagate dai venditori, senza alcuna eccezione. La casa d’aste, convinta che la sentenza potrebbe danneggiare il mercato dell’arte contemporanea, sfiderà il giudizio davanti alla corte suprema. La causa iniziò nel 2009 dopo la vendita da 375 milioni della collezione di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé, quando Christie’s chiese ai compratori di pagare i diritti di rivendita nei confronti degli artisti contemporanei. La casa d’aste aveva notato che una tale mossa potrebbe essere uno stimolo per il mercato e potrebbe “aiutare i collezionisti a vendere il loro lavoro in Francia”, piuttosto che a New York, dove si applica tale diritto. Così i Syndicat National des Antiquaires (SNA), uniti al Comité des Galeries d’Art, hanno intentato una causa contro Christie’s per concorrenza sleale e abuso di posizione dominante.
La corte d’appello di Versailles, dopo anni di sentenze controverse, ha deciso che saranno i venditori a pagare i diritti di rivendita, al fine di “salvaguardare la sana concorrenza tra gli operatori nazionali.” E noi speriamo che ad essere tutelati siano i diritti degli artisti. (RP)