Benvenuto, 2021, abbiamo riposto grandi aspettative sui prossimi mesi. Ma volgiamo un ultimo, intenso sguardo all’anno che è appena finito per trattenere i punti d’arrivo, i risultati più significativi e quello che, di buono, ha segnato un periodo senza eguali. È il caso de Il Ponte, la casa d’aste che ha affrontato le sfide con una carica tutta nuova, combattendo le difficoltà a colpi di record e capolavori. Eravamo rimasti all’ultimo incanto del 2020 – Arti Decorative del Novecento e Design – che si è concluso con l’80% dei lotti venduti e il 180% di rivalutazione dei prezzi base; in attesa di nuovi entusiasmanti appuntamenti, ripercorriamo quest’annata straordinaria attraverso le parole della dottoressa Rossella Novarini, direttrice della maison milanese. La bellezza salverà il mondo, giusto?
«L’anno che ci lasciamo alle spalle ci ha posto di fronte a innumerevoli sfide ma si è allo stesso tempo rivelato fondamentale per identificare potenzialità e nuovi strumenti attraverso cui soddisfare una richiesta mai venuta meno da parte del mercato. Con risultati oltre le aspettative e dipartimenti che si sono confermati in salute e solidi, le aste non hanno mai perso il loro charme adrenalinico, registrando un incremento considerevole nella partecipazione da parte del pubblico, con vette del 70% di nuovi utenti e una media di lotti venduti pari all’86%. Il fatturato complessivo delle 28 aste battute in entrambe le sedi è di 22,5 milioni di euro con una media rivalutazione dei prezzi base pari al 183%.
Anche durante il secondo semestre il settore dedicato all’Arte Moderna e Contemporanea si è confermato il più forte, con 5,2 milioni euro di fatturato e il 240% di rivalutazione dei prezzi base per un totale annuale di 8 milioni di euro e il 95% di lotti venduti. Un dipartimento che si configura leader assoluto insieme al settore dei Gioielli, che nella sola asta di novembre ha raggiunto il ragguardevole fatturato di oltre 3.000.000 euro registrando un incremento del 300% nelle richieste di condition report. Ottimo anche il Design che ha chiuso l’anno con 2 milioni di euro.
Notevoli i risultati per settori di nicchia come Filatelia, che ha totalizzato oltre 800.000 euro con la sola asta di luglio e Libri e Manoscritti che ha chiuso le vendite con oltre 1 milione di euro di battuto, realizzando il proprio record annuale di fatturato. Un altro dato evidente e confortante è la ripresa dell’Antico (oltre 3 milioni di euro) che, accanto a quello di Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo (1,5 milioni di euro), sta raccogliendo sempre consensi. Grande successo anche quello delle vendite nella sede di ViaPitteriDieci che ha visto un incremento delle percentuali di vendita con punte di oltre l’80% di lotti venduti (su 5000 per singola asta) e una rivalutazione dei prezzi di partenza del 200% chiudendo l’anno con 4,6 milioni di euro di battuto.
La chiusura e il blocco di numerosi canali di vendita di opere d’arte, a livello nazionale ed internazionale (pensiamo a fiere, mostre, saloni ecc…), a seguito delle misure restrittive per il contenimento del Covid-19, hanno contribuito a far confluire sul mercato delle aste una fetta importante di acquisti. Durante tutto l’anno abbiamo quindi dedicato moltissima attenzione ai processi di digitalizzazione del business al fine di raggiungere capillarmente il pubblico di riferimento ed estendere la promozione dei beni in catalogo su scala mondiale, puntando su un servizio che colmasse le distanze e portasse il cliente letteralmente “dentro” la casa d’aste. Un percorso iniziato nel primo semestre con l’inaugurazione del portale di vendita IlPonteLive, con Tour Virtuali delle esposizioni, video di approfondimento delle aste e l’inserimento nel team Comunicazione di una figura specificatamente dedicata al web marketing.
Alla clientela storica si stanno affiancando sempre più nuovi acquirenti, sia per quanto concerne l’aspetto anagrafico che geografico, con percentuali di bidder internazionali sempre più alte e il coinvolgimento di paesi quali Taiwan, Messico, Cina, Serbia, Slovenia, Finlandia, Olanda, Sud Africa, India, Nuova Zelanda e Hong Kong solo per citarne alcuni. Interessante anche la partecipazione internazionale per settori quali Dipinti e Arredi Antichi e Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo, quest’ultimo soprattutto dall’area mitteleuropea. L’età media dei nuovi clienti si attesta invece tra i 45 e i 65 anni, con percentuali differenti a seconda del dipartimento di riferimento.
Nel corso del 2020 la nostra identità si è evoluta; ci ha spinti a instaurare un nuovo rapporto con il pubblico che desidera essere quotidianamente aggiornato o che vuole sentirsi coinvolto seguendoci in diretta streaming durante un’asta. In un anno di significative rinunce nei rapporti interpersonali, abbiamo sviluppato strumenti che ci offrissero la possibilità di preservare l’atmosfera e il pathos tipici delle aste dal vivo, così come lo spettacolo offerto da un’opera d’arte, un gioiello o un arredo di rara bellezza».
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