-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Aste Bolaffi, giovedì 5 e venerdì 6 ottobre. C’è il collezionismo per antonomasia in vendita a Torino. La storica maison piemontese – che da settembre ha nominato Filippo Lotti, ex Sotheby’s, come Direttore Generale e AD – è pronta a battere sotto il martello una sfilza di francobolli rari, come quelli dedicati agli antichi Stati italiani. Quelli relativi all’Italia preunitaria, frammentata, spesso governata da dominazioni straniere. Naturalmente ricchi di storia.
Qualche anticipazione: senz’altro il lotto 292, «un’affrancatura davvero eccezionale», spiegano dalla casa d’aste, «con francobolli delle Province Napoletane – validi quindi solamente nei territori dell’ex Regno delle Due Sicilie – di una busta spedita da Milano a Napoli e arrivata regolarmente a destinazione senza sanzioni di sorta. Un fatto del tutto straordinario perché coinvolgeva due stati differenti. È un po’ come se oggi si spedisse una cartolina da Parigi a Roma con francobolli italiani, e questa arrivasse al destinatario con l’affrancatura regolarmente annullata. La spiegazione si deve forse al fatto che la corrispondenza riguarda due militari: un soldato portò con sé al nord i francobolli e poi li utilizzò per scrivere al compagno d’armi». Il prezzo di questa rarissima eccezione? La base d’asta è di € 15.000.
Estremamente raro anche il lotto 516, Augusto violetto, un classico errore di colore che coinvolse un foglio da 50 esemplari del francobollo da 15 centesimi emesso nel 1937 – doveva celebrare il bimillenario della nascita dell’imperatore romano ed era destinato alle isole dell’Egeo. La base d’asta, stavolta: € 16.000. Letteralmente, un errore che costa caro. Il lotto 1167 è invece l’unico foglio intero esistente di “francobollo per telefono” (35 esemplari) emesso a Monaco nel 1886. I francobolli per telefono venivano usati come pagamento di una chiamata che avveniva presso gli uffici postali – dove a fine Ottocento si trovavano solitamente i pochi apparecchi pubblici esistenti. € 9000 la base d’asta da Bolaffi.
Ancora un esemplare fuori dal comune, sfilerà durante la manche del 6 ottobre. Tra le diverse collezioni di Area Italiana, Europa e Oltremare, il lotto 1252 richiama la leggendaria epopea del West e di quei Pony Express che costituirono uno dei primi servizi di posta prioritaria degli Stati Uniti. Il lotto è costituito infatti da una lettera affrancata con un francobollo da 25 centesimi della compagnia Wells Fargo, nata a metà Ottocento per fornire un servizio alternativo e più economico alle poste ufficiali statunitensi, trasportando se necessario a cavallo la corrispondenza in luoghi del paese non ancora raggiunti o distanti dalla ferrovia. Base d’asta € 2500. Appuntamento a domani (e venerdì), con la filatelia di Bolaffi.