Ci sono davvero tutti. Si parte dal primo Novecento italiano, schierati uno dopo l’altro i nomi più o meno patinati, più o meno noti, dei grandi maestri di inizio secolo, per poi attraversare in lungo e in largo i decenni successivi. Prampolini, Depero, De Chirico, Turcato, Schifano, inclusa una certa rappresentanza internazionale, da Hermann Nitsch a Christo. C’è anche un Cagnaccio di San Pietro del 1930, lo stesso artista di quel Nudo in riva al mare che a Palazzo Crivelli, nel 2021, passava per € 162.500. Sono raccolti in un’unica mostra, fino a domani, i lotti straordinari de Il Ponte Casa d’Aste. E sono pronti a passare al vaglio, il 23 e il 24 maggio, sotto il martello inesorabile della maison meneghina.
La selezione, quella inconfondibile del Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea guidato da Freddy Battino: «Dietro a ottimi risultati», rivela a exibart, «si cela sempre un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, che nel mio caso è frutto di 50 anni di esperienza e grande passione. Non vi è spazio per l’improvvisazione». E aggiunge: «Il criterio attraverso cui riscoprire e promuovere quel mercato ai margini dei soliti noti, quei maestri che definirei “fuori dal coro”, prevede molto approfondimento e una cura maniacale di ogni aspetto. Mi riferisco soprattutto ad artisti italiani del primo ‘900 dimenticati o sottostimati, rimasti sempre defilati dalle mode ma le cui opere spiccano per qualità intrinseca dell’esecuzione e importanza storica».
Eccoli uno dopo l’altro i cavalli di battaglia della prossima manche. Da una rarissima natura morta Bottiglie e tazza dal carattere cubo futurista eseguita da Ardengo Soffici nel 1914 (stima: € 35.000 – 45.000) al capolavoro Danzatrice (Moti del ventre) di Aroldo Bonzagni, del 1911-1912 (stima: € 35.000 – 50.000). Poi l’immancabile sezione dedicata al futurismo, con l’olio di Prampolini Giocatori di calcio, del 1941 (stima: € 30.000 – 50.000), un Depero del 1935-36 dal titolo Ali italiane (stima: € 40.000 – 60.000), ancora Forme Cosmiche di Tullio Crali del 1932 (stima: € 4.000 – 6.000) e un dipinto di Anselmo Bucci, Il fuoco, datato 1940 (stima: € 7.000 – 9.000). «Siamo convinti», afferma Battino rispetto a questi artisti, «che ci sia ancora ampio margine di rivalutazione, specialmente grazie al mercato straniero».
Non solo. C’è Giorgio de Chirico tra le fila de Il Ponte, il suo Cavaliere sulla spiaggia del 1929 ha una valutazione di € 50.000 – 60.000. Così un Ritratto di signora di Massimo Campigli, la solita resa antica, i colori smorzati (stima: € 12.000 – 18.0000) e una bella natura morta di Filippo de Pisis del 1926 (stima: € 10.000 – 15.000). Ricco anche il focus sulla corrente informale, rubano la scena Carla Accardi (stima: € 80.000 – 100.000) e una straordinaria superficie lunare ad opera di Giulio Turcato, anno 1969 – già appartenente alla collezione di Emilio Scanavino (stima: € 25.000 – 35.000). Ancora, la solita grande attenzione alla scultura, da una terracotta smaltata Concetto spaziale di Lucio Fontana (stima: € 60.000 – 80.000) a un bronzo di Marino Marini (stima: € 45.000 – 55.000). Chiusura in pompa magna, occhio alle superstar del mercato: Mario Schifano con Cielo per A del 1964 (stima: € 20.000 – 30.000), Mimmo Rotella con Canforumianca del 1963 (stima: € 10.000 – 15.000), Salvo con Una sera del 1996 (stima: € 30.000 – 40.000), ben due Ordine e disordine di Alighiero Boetti (stima: € 10.000 – 15.000 ciascuno).
«La mia ambizione», conclude il Capo Dipartimento, «è quella di esportare l’arte italiana all’estero, un obiettivo che sta già restituendo molte soddisfazioni». Appuntamento alla prossima settimana, con l’esito finale.
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