Federico Zandomeneghi, Femme à l’ombrelle (L’ombrellino a pois). Il Ponte Casa d'Aste
Un concentrato di appuntamenti e buoni risultati da Il Ponte: nelle ultime due settimane, tra le sedi milanesi di Via Pontaccio 12 e di Via Pitteri 10, sono stati ben 11 i dipartimenti che hanno sfilato davanti a un pubblico sempre più internazionale. Mirata, insomma, la scelta di confermare il calendario di novembre nonostante le restrizioni, con un restyling del format (solo via telefono e online, sulla piattaforma Il Ponte Live), ma non dell’offerta.
Ed eccoci dunque a passare in rassegna i traguardi più recenti. Ad aprire le danze, il 10 novembre, l’asta di Filatelia e Numismatica, che ha trovato i suoi top lot nei 14 trittici del Circolo Numismatico di Saronno (€ 47.500) e nei 47 album artigianali dedicati al tema “Arte” (€ 18.750).
Soltanto un giorno dopo, l’11 novembre, Il Ponte era di nuovo in carreggiata con una sfilata di straordinari Dipinti e Sculture del XIX e XX Secolo, che ha visto trionfare un «Ottocento inconsueto», come da definizione del Capo Dipartimento Matteo Gardonio. € 660.000 di fatturato, l’aggiudicazione di Femme à l’ombrelle di Federico Zandomeneghi (€ 133.500) ma, soprattutto, uno strepitoso record price mondiale per Gian Emilio Malerba, con La Sorella venduta a € 18.750.
Orologi e Fashion Vintage hanno registrato una buona performance, con proposte di lusso che spaziavano tra un Patek Philippe da uomo in oro bianco (€ 37.500), Rolex anni ‘30 da uomo in oro rosa (€ 20.000) e una ricercatissima raccolta di foulard Hèrmes. Non solo la sede di Via Pontaccio 12, dicevamo, ha incantato i collezionisti de Il Ponte in questo densissimo novembre: anche le tornate di ViaPitteriDieci hanno riscontrato un grande entusiasmo del pubblico, con oltre 85% di lotti venduti e una rivalutazione dei prezzi base pari al 200% e risultati soddisfacenti per settori come Libri e Manoscritti e Modernariato.
Sfavillante successo – letteralmente – anche per le tre giornate dedicate a Palazzo Crivelli ai Gioielli (18, 19 e 20 novembre), con un totale di 3 milioni di fatturato, il 90% di lotti venduti e anche un incremento del 300% di richiesta di condition report nei giorni precedenti all’asta, a ulteriore riprova di un interesse che non accenna a diminuire. Tra i top lot, due anelli con incastonati grandi diamanti, di cui uno a goccia di ct. 10,16 venduto a € 225.000 e l’altro di ct. 6,29 battuto a € 220.000, perle naturali da € 162.500 e € 150.000 e la broche in oro giallo e argento, sette diamanti old mine e rubino centrale, che ha trovato un acquirente per € 82.500.
E adesso? Adesso non resta che attendere gli incanti di dicembre, tra cui l’attesissima asta di Arte Moderna e Contemporanea; lo stesso dipartimento che, l’anno scorso, ha concluso con un totale di 15,4 milioni di euro (il 30% in più rispetto a un già straordinario 2018), con i risultati migliori di sempre per le ceramiche di Fontana, T1955-16 di Hans Hartung battuto per 350.000 euro e GIZEH-K di Victor Vasarely aggiudicato a 300.000 euro. Appuntamento al 15 e il 16 dicembre, allora, per coronare un’altra annata di colpi di scena.
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