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Forse un calo in un momento di crisi dei mercati finanziari europei e soprattutto dopo le vendite di New York e Art Basel, ce lo dovevamo aspettare, ed effettivamente c’è, anche se misurato e che non può far parlare di crisi. L’asta Post War & Contemporary di ieri sera da Christie’s a Londra ha subito una lieve flessione, il 3,8 per cento in meno, rispetto agli incassi dello scorso anno della stessa categoria, fermandosi a 95 milioni di sterline.
La serata però non è stata del tutto priva di sorprese: 24 lotti sono stati venduti ad oltre un milione tra cui una sedia elettrica di Warhol, Five Deaths, stimato 2,8 milioni ma venduto a 3,8. A battere ogni record personale è stato Chris Ofili, con la sua attesissima tela raffigurante una insolita Virgin Mary, nera, vestita con un abito simile a un petalo, e decorata con sterco di elefante, è stata battuta per 2,9 milioni superando la stima di 1,8 milioni.
Ma i top lot della serata sono di Francis Bacon, che con due dipinti ha totalizzato 23 milioni di sterline, il primo Studio per la testa di Isabel Rawsthorne e George Dyer, raffigurante due dei soggetti preferiti dall’artista, è passato di mano a 12 milioni circa, comprato da un collezionista cinese al telefono, e l’altro, Due uomini che lavorano in un campo, finito nella collezione di un cliente russo del mercante Gary Tatintsian per 10,7 milioni di sterline.
A sorprendere, stavolta per gli insuccessi, è stato Richter, l’amatissimo pittore tedesco, il pittore vivente più costoso, era presente con 5 dipinti, di cui solo uno è stato venduto, Paesaggio marino, ha venduto a 1,5 milioni di sterline, al di sotto del basso stima di 2 milioni. I quattro Richter invenduti sono stati stimati per un massimo di 13.7 milioni, ma non hanno entusiasmato i collezionisti, forse, come suggerisce Mary Hoeveler, una dealer di New York, ‹‹sono passati i giorni in cui tutto vola altissimo››. (Roberta Pucci)