Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
«Lunedi la Sra. Donna Olimpia […] si compiacque di lasciarsi ritrare da un pittore spagnnolo assai valente, che dicono esser valletto di Camera del Re di Spagna». Così viene riportato, in una lettera del 1650, da un viaggiatore modenese a Roma. Donna Olimpia è Donna Olimpia Maidalchini Pamphili, formidabile protagonista della Roma papalina. Il pittore spagnolo «assai valente» è uno dei Maestri indiscussi del Seicento, Diego Velázquez.
Di questo ritratto se ne erano perse le tracce già alla metà del Settecento. Si pensava che fosse andato distrutto, sicuramente perduto. Negli anni Ottanta ricomparve in Olanda ma non fu riconosciuto e così venne battuto all’asta come opera anonima della scuola olandese.
Alcuni mesi fa, l’opera è stata portata presso gli uffici di Sotheby’s di Amsterdam. Da quanto riporta il Guardian, i proprietari erano del tutto ignari di avere tra le mani un Velázquez. Gli esperti hanno notato interessanti numeri di inventario e subito hanno sottoposto il quadro a perizie e studi che ne hanno stabilito la paternità. Il capolavoro dimenticato di Velázquez sarà battuto all’asta il 3 luglio, con una base di 2 milioni di sterline.
L’opera desta attenzione non solo per la celebre attribuzione ma anche perché evoca una storia avvincente, quella di una donna intraprendente e spregiudicata, intorno alla quale aleggia un’aura leggendaria. Molti articoli e libri – tra tutti spicca Mistress of the Vatican: The Secret Female Pope, di Eleanor Herman – parlano di lei come di una «femminista ante litteram». Sensibile alla condizione delle donne del suo tempo, era nota per le sue ingenti donazioni alle ragazze che rischiavano di essere rinchiuse in convento dai propri familiari che non potevano permettersi una cospicua dote in denaro, oltre che per aver permesso alle prostitute di Roma di spostarsi con le sue carrozze. Le donne da tutto il mondo giungevano sotto Palazzo Pamphili, sua residenza, per acclamarla, racconta Herman.
Convolata in seconde nozze con Pamphilio Pamphili, si trasferì a Roma con il consorte e il cognato, Giovan Battista Pamphili, futuro Papa Innocenzo X. Con quest’ultimo strinse un’amicizia tanto solida quanto ambigua, che le valse un ruolo di prim’ordine nella corte papale. Diventò infatti il fidato braccio destro del pontefice: poteva scegliere i futuri cardinali e determinare la politica estera del Vaticano. Il Papa stesso la consultava prima di ogni decisione e questa forte influenza le valse l’appellativo di “Papessa”.
Diego Velázquez, con il suo inconfondibile pennello, in grado di restituire il carattere dei personaggi immortalati, ritrasse una donna severa e determinata ma, nonostante tutto, ammantata da un velo di malinconia.
La riscoperta del ritratto di una donna così straordinaria, realizzato da uno dei più grandi pittori della storia dell’arte, non può che attirare l’attenzione non solo di collezionisti privati ma anche di musei pubblici. (Yasmin Riyahi)
Nella foto: Ritratto di Olimpia Maidalchini Pamphili, 1650 Fotografo: Chris J Ratcliffe/Getty Images for Sotheby’s