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Se sei su internet esisti. E se sei su internet per fare business, devi essere immediatamente rintracciabile. L’importanza del nome del dominio di un sito, negli ultimi anni è al pari a quella della registrazione del marchio. Heritage auctions, casa d’aste di Dallas, con sedi sparse in tutti gli Stati Uniti e in Europa, che mette in vendita oggetti più disparati, da fumetti a monete antiche, oggi presenta una grande vendita di domini.
Con cifre che sfiorano il milione di dollari, il mercato degli indirizzi internet è in grande crescita, e pare che la corsa a nomi preziosi per brandizzare un prodotto e renderlo rintracciabile sia in atto.
I nomi in vendita vanno dal cortissimo e carissimo NL.com, il cui valore indicativo è pari ai 500mila dollari, a nomi da tre o quattro lettere, veloci e semplici da ricordare e che danno i migliori risultati in quanto ad indicizzazione. Uno su tutti è Arts.org, appartenuto a Area Johnson City Arts Council di Tennessee, che ora potrebbe far venire l’acquolina in bocca a tutta una serie di organizzazioni attive nel campo delle arti. ‹‹I nomi dominio sono l’immobiliare di Internet, e i nostri investitori, si rendono conto di quanto questi siano grandi investimenti con un appeal globale›› afferma Aron Meystedt direttore del Patrimonio di nomi a dominio e della proprietà intellettuale.
Anche se deviato dal cosiddetto cybersquatting, ovvero l’acquisto di un dominio popolare anche senza avere intenzione di creare un sito, quello degli indirizzi internet potrebbe diventare un mercato molto di tendenza, e certamente con molti buchi da coprire. E chissà se anche Sotheby’s e Christie’s intraprenderanno questa corsa. Sempre più in una direzione 2.0. (Roberta Pucci)