20 marzo 2025

Inizia la 40esima edizione di LOPF, la fiera della stampa di Londra

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40 anni di fiera, di collezionismo, di evoluzione del mercato delle stampe. Ne abbiamo parlato con Helen Rosslyn, la storica direttrice della London Original Print Fair

loppa fiera stampe
Courtesy of LOPF 2025

Inizia LOPF. Ovvero la London Original Print Fair, che nell’anno di grazia 2025 festeggia 40 anni dalla sua primissima edizione – dal quel 1985 in cui a ritrovarsi a Londra furono soltanto 16 espositori, e vendevano solo stampe di Old Masters, solo di arte antica, nessun artista contemporaneo all’orizzonte tra i booth. Oggi, con 40 stand da ogni parte del mondo dal 20 al 23 marzo, si è fatto decisamente più internazionale il respiro della fiera, di casa alla Somerset House. C’è anche il colosso Hauser & Wirth tra le fila di LOPS, porta tra gli altri Rashid Johnson, William Kentridge e George Condo. Mentre White Cube schiera la superstar del mercato Tracey Emin, proprio in concomitanza con la maxi mostra a Palazzo Strozzi, Sex and Solitude. Ne abbiamo parlato con Helen Rosslyn, alla guida della fiera dal lontano 1987.

Intervista con Helen Rosslyn, direttrice di LOPF – London Original Print Fair

La prima domanda è d’obbligo, in occasione del 40esimo annìversario di LOPF. Come è cambiato il mercato della stampa negli ultimi decenni?
«Dei 16 espositori della prima fiera del 1985, due terzi mostravano stampe di Old Masters e non avevamo uno stand (o un editore) specializzato in stampe contemporanee. Oggi invece ben tre quarti degli oltre 40 espositori della fiera espongono proprio opere contemporanee. Un altro dato interessante: la prima edizione registrava poco meno di 1000 visitatori nei quattro giorni d’apertura – la maggior parte dei quali conosceva già il mondo delle stampe, era già esperta del settore. Uno dei nostri obiettivi principali in questi 40 anni è stato quello di ampliare il mercato delle stampe e incoraggiare il pubblico a scoprire che le stampe sono esattamente opere d’arte originali create da artisti, o comunque in stretta collaborazione con loro. Il risultato: il numero dei nostri visitatori ora ammonta regolarmente a quota 10.000 e include molte persone che acquistano, proprio in questa occasione, la loro prima opera d’arte».

LOPF 2025, Installation view

Usciamo da un biennio pericolante per il mercato dell’arte globale. Qual è, in questo senso, lo stato di salute della stampa?
«In generale è giusto dire che il mercato della stampa è relativamente stabile. Poiché il lavoro viene prodotto in edizioni, è più facile tenere traccia dei prezzi passati e il mercato della stampa è quindi meno suscettibile a prezzi insostenibilmente alti. Le stampe sembrano mantenere il loro valore, aumentano con costanza, mai in modo stratosferico. Insomma, non vediamo alcun segno di rallentamento del mercato, tant’è vero che sempre più grandi gallerie contemporanee incoraggiano gli artisti a realizzare edizioni».

LOPF 2025, Installation view

E arriviamo quindi a LOPF, l’ormai storica fiera della stampa di Londra. Che cosa la rende diversa dalle altre kermesse di questo genere?
«Oltre a essere la fiera di stampe più longeva, LOPF è unica perché è stata creata e gestita da due persone appassionate di stampe, quindi non da organizzatori di eventi veri e propri. Gordon Cooke, il presidente, è stato un commerciante di stampe indipendente per molti anni, poi è diventato direttore della Fine Art Society, specializzandosi in stampe. Io mi sono formata nel dipartimento di stampe e disegni di Christie’s, dove ero una cataloguer specializzata ed esperta di valutazioni per le stampe. La mia co-direttrice Alice (che è anche mia figlia) è cresciuta conoscendo le stampe e ha aiutato in fiera fin da quando era piccola. Per tutti questi motivi siamo sempre stati interessati a rendere la nostra fiera più di un semplice evento commerciale».

E come ci siete riusciti?
«Siamo stati una delle prime fiere a organizzare, al loro interno, mostre di opere in prestito (incluse stampe da istituzioni come The British Museum, The Rembrandthuis, The Cottonian collection of prints di Albrecht Altdorfer dalla Plymouth Art Gallery e The Royal Collection). Abbiamo anche utilizzato i proventi della fiera per sostenere premi per incisori e curatori di stampe: per decenni abbiamo assegnato il Prize for Printmaking alla mostra estiva della RA, seguito dal premio Jerwood per un incisore emergente. Quest’anno abbiamo reintrodotto gli Hallett Independent Acquisitions Awards per i curatori di stampe del Regno Unito, da aggiungere alle collezioni museali».

LOPF 2025, Installation view

Quindi a che punto siamo, oggi? Qual è il target di riferimento della fiera?
«Ci rivolgiamo a chiunque voglia avere opere originali di artisti sulla propria parete, ma a un prezzo più accessibile. Una grande xilografia o acquaforte può avere lo stesso effetto di un olio, ma sarà molto meno costosa. Spesso pensiamo che la fiera della stampa sia un segreto ben custodito perché una volta che qualcuno ha scoperto le stampe tende a tornare anno dopo anno per aggiungere alla propria collezione. Non ho mai incontrato nessuno che si sia pentito di aver acquistato una stampa».

A proposito di affari più abbordabili: quanto costano le stampe degli Old Masters?
«Le stampe dei “vecchi maestri” possono avere un ottimo rapporto qualità-prezzo. Puoi portare a casa un’acquaforte di un contemporaneo di Rembrandt (ovviamente meno altisonante) per poche centinaia di sterline, mentre una stampa davvero rara dell’ultra-noto Rembrandt può raggiungere oltre 1 milione di sterline».

LOPF 2025, Installation view

Per concludere: qual è il suo consiglio per un giovane collezionista? Magari proprio a partire da tre opere in mostra (e in vendita) alla fiera.
«La scelta è così ampia che è difficile sceglierne solo tre. Il mio consiglio è sempre di acquistare qualcosa che davvero piace, magari iniziando a guardare il sito web della fiera prima di arrivare, per selezionare quali espositori portano il genere che più, personalmente, attrae. Gli stand di quest’anno che mostreranno opere di artisti più recenti – e quindi generalmente più accessibili – includono Verbatim, India Printmaker House, Brook Street Gallery, la Royal Society of Painter Printmakers e Jealous Gallery. Ma suggerisco di prendersi del tempo per fare un giro della fiera seguire semplicemente quello che cattura l’attenzione. Si può rimanere davvero sorpresi scoprendo quanto siano convenienti le cose!».

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