Esplorano epoche e luoghi lontani i tappeti e i tessuti della Donald Gant Collection che saranno presentati all’asta da Bonhams il 18 gennaio 2024 a New York. I 129 pezzi, con stime che arrivano fino ai $ 50.000, sono stati scelti minuziosamente dal collezionista e investment banker statunitense, anche socio di Goldman Sachs, durante la seconda metà del Novecento. La passione per i tappeti persiani iniziò negli anni ’60, nel periodo di affiancamento presso un arredatore di Manhattan. La caratteristica principale di questi tessuti di qualità museale risiede nell’ottimo stato di conservazione, anche a distanza di secoli dalla loro realizzazione. Questo aspetto, unito al design peculiare e variopinto, costituisce uno dei plus dell’evento, che si conferma come il maggiore in questo specifico settore promosso da Bonhams.
La collezione di tappeti e arazzi, protagonista dell’asta Fine Carpets and Textiles, The Donald Gant Collection da Bonhams, rende accessibili le storie di numerosi popoli che partono dall’Anatolia fino all’India, per arrivare a toccare la Persia e i Paesi europei. Con forme e stili diversi, narrano ognuno la propria storia e allo stesso tempo anche l’amore e l’attenzione del collezionista che li ha scelti nel corso degli anni.
Al loro interno si rintracciano i soggetti più disparati come la mitologia e le forme astratte, ma anche motivi floreali e arabeschi, specchio di tecniche sperimentate per secoli e migrate da una nazione all’altra. È il caso dell’Alcaraz spagnolo del XVI secolo, stimato tra i $ 9000 e i $ 12.000. Questo pezzo, in particolare, simboleggia il nuovo impulso creativo che si sviluppò nei laboratori europei nel 1500. Una nuova firma di indipendenza dai soggetti orientali che portò a dedicarsi ad uno stile nuovo di stampo medievale e classico.
Tra i diversi lotti, uno degli highlights è sicuramente il tappeto estivo indo-portoghese del XVII secolo. Lavorato a mano sui toni tenui del celeste e del giallo, mostra una rappresentazione dettagliata e minuziosa che si ispira al “Giardino del Paradiso”. I fili intrecciati danno vita a una danza di animali e piante. La sua preziosità è data dal suo ottimo stato di conservazione, probabilmente dovuto all’uso sporadico in occasione di eventi particolari. A questo aspetto si aggiunge la sapienza dell’artista, che ha ricreato la profondità degli elementi attraverso le sfumature.
Anche l’arazzo fiammingo del XVII secolo, firmato Jasper van der Borght, si esprime attraverso soggetti figurativi. In questo caso, la tematica è legata alla mitologia e mostra un eroe durante la trasfigurazione in un fiore cremisi, emblema della rinascita. La sua bellezza risiede nell’accuratezza con cui l’episodio è stato intessuto. Dalle figure, alla vegetazione fino al paesaggio urbano sullo sfondo, tutto è raccontato nei minimi dettagli.
I lotti saranno presentati all’asta dal vivo il 18 gennaio 2024 presso Bonhams New York.
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