Quando il KGB Espionage Museum fu inaugurato, nel gennaio 2019, nessuno immaginava un’avventura così breve. Era sorto a Manhattan, con l’obiettivo di «rivelare le vite misteriose di importanti agenti del KGB» e «scoprire le strategie di molte operazioni top secret», ospitando «una collezione di pezzi unici mai visti». Ma, sembra, la pandemia ha dato filo da torcere anche ai maggiori esperti di escamotages. E così domani, 13 febbraio, la Julien’s Auctions di Los Angeles metterà all’incanto l’intera collezione delle sale: oltre 400 lotti che testimoniano, silenziosi, i segreti della Guerra Fredda, per un totale che potrebbe raggiungere i 700.000 dollari.
Dalla casa d’aste li definiscono relics, “reperti”, “reliquie”. E in effetti si tratta di incredibili sopravvissuti, di oggetti impregnati di storie, accumulati in tre decenni dal lituano Julius Urbaitis. C’è un falso dente contenente cianuro, progettato per rompersi «se morso in un certo modo, affinché gli agenti potessero suicidarsi, non essere torturati ed evitare di fornire informazioni compromettenti» (stima: $800-$1.200); un esemplare di Fialka, la macchina per decodificare i messaggi in codice Enigma (stima: $8,000-$12,000); e, ancora, la replica dell’ombrello con la punta avvelenata che ferì Georgi Markov, l’autore bulgaro assassinato sul ponte di Waterloo nel 1978 (stima:$3.000-$5.000). «Julien’s Auctions è orgogliosa di presentare la più grande collezione di artefatti rari e importanti della storia della Guerra Fredda che sia mai stata messa all’asta», ha dichiarato Darren Julien, President e Chief Executive Officer della maison. «Cimeli simili, riesumati dagli archivi segreti e dai caveau di Stati Uniti, Russia e Cuba, aggiungeranno un valore enorme a qualsiasi collezione, dai musei di livello mondiale al tesoro privato degli appassionati di storia».
Troviamo centinaia di cimeli da spia all’incanto di Julien’s Auctions, la stessa casa d’aste che, nel 2016, aveva messo in vendita il vestito di “Happy Birthday Mr. President” di Marilyn Monroe. Si tratta, stavolta, di oggetti entrati nell’immaginario comune – quasi stereotipi da cinema – custoditi fino ad oggi nella ricchissima collezione del KGB: telecamere nascoste in un pacchetto di Marlboro (stima: $800-$1.200), mimetizzate dentro una borsa ricercata (stima: $2,000-$3,000), create a mo’ di anello (stima: $6.000-$8.000), a cui fanno eco decine di ricevitori, microfoni, capi d’abbigliamento alla James Bond. Alcuni “gadget” – comunicano dalla casa d’aste – non potranno essere messi in vendita nonostante l’annuncio iniziale, perché «in contrasto con le leggi sulle armi della California». Una pen gun progettata per sparare un proiettile e il rossetto bacio della morte, in effetti, non sembrano molto rassicuranti. Ma la scelta è tanta, così come il ventaglio di prezzi di partenza (qui l’e-catalogue completo). «Questi oggetti fuori dall’ordinario», conclude Darren Julien, «offrono uno sguardo affascinante sullo sconvolgimento geopolitico, economico e culturale di quel tempo, il cui impatto risuona più che mai in questo anno elettorale».
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