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Nel novembre del 1949 qualcosa di bello accade. La prima agenzia editoriale specializzata in libri d’arte e illustrati apre negli Stati Uniti, prendendo il nome del suo fondatore: Harry N. Abrams. La Harry N. Abrams, Inc. distribuì monografie e indagini sull’arte, lasciando un segno indelebile nella letteratura di settore americana grazie all’occhio esigente di Harry, che riponeva la stessa attenzione e cura nella sua personale collezione. Collezione che vede la presenza di nomi di artisti molto noti, da Isamu Noguchi a Bob Thompson, da Marisol a Georges Mathieu, per citarne alcuni. Sviluppata principalmente dagli anni ’30 agli anni ’80 (e oltre), traccia così una storia non lineare della produzione artistica contemporanea del tempo ed è caratterizzata da una grande fiducia nel presente.
«La missione che ha guidato la filosofia collezionistica della famiglia Abrams è davvero stimolante», dichiara Nicole Schloss, specialista senior in Arte contemporanea della casa d’aste Sotheby’s. «Si sono dedicati incessantemente a promuovere la carriera degli artisti in cui credevano e li hanno sostenuti con fervore pubblicando le loro opere, concedendo generosamente prestiti per le mostre e, soprattutto, considerando molti degli artisti come amici. Il loro occhio visionario per i migliori artisti del loro tempo e la loro comprensione dell’arte contemporanea in continua evoluzione si riflettono nella diversità delle opere raccolte». Ed è innegabile, per decenni la famiglia Abrams si è impegnata nella divulgazione di testi artistici e ha assemblato all’interno della propria collezioni delle interessanti combinazioni tra correnti artistiche dominanti con opere sperimentali e le scuole che, all’epoca, erano meno riconosciute.
Nel 1977, Harry e suo figlio Robert, chiamato da tutti affettuosamente Bob, fondano una seconda casa editrice, la Abbeville Press, di cui prese le redini Bob dopo la scomparsa del padre nel 1979. Tuttavia, la passione e l’amore per l’arte erano di famiglia e Bob non si fece trovare impreparato al suo nuovo incarico, rendendo Abbeville Press sinonimo di rigore scolastico, integrità artistica e passione per la condivisione della storia della creazione con il più ampio pubblico possibile.
Gli Abrams hanno continuato a gestire la collezione d’arte della famiglia con la stessa dedizione e cura, sostenendo gli artisti non solo attraverso le pubblicazioni delle loro opere con Abbeville Press, ma anche prestandole alle mostre più importanti di ciascun artista. «Arte senza confini, senza nulla da considerare se non l’arte stessa», è come Bob definisce la collezione di famiglia, presentata come una finestra completa su ogni momento della produzione all’interno di ogni decennio.
La collezione verrà messa in asta da Sotheby’s a fine mese (20-30 settembre online e il 27 settembre live). Molte delle opere compaiono all’incanto per la prima volta, dopo essere state acquisite direttamente dagli artisti. In testa alla vendita live c’è Study for Energy Void, una scultura in pietra torcida realizzata nel 1971 da Isamu Noguchi. Tra gli anni ’70 e ’80 l’artista ha spesso indagato il concetto del vuoto attraverso la scultura, tema importante sia nella cultura occidentale sia in quella giapponese. L’esemplare in asta è l’unico ad essere stato prodotto in marmo e si guadagna una stima tra $ 3,5-5 milioni.
Lotto numero due, Nativity Scene, una straordinaria opera del 1964 di Bob Thompson. Si tratta di un caposaldo nella collezione ed è stato incluso di recente in Bob Thompson: This House is Mine (2021-23), retrospettiva itinerante acclamata dalla critica che ha toccato il Colby College Museum of Art di Waterville, lo Smart Museum of Art di Chicago, l’High Museum of Art di Atlanta e l’Hammer Museum di Los Angeles. Questo dipinto mostra il caratteristico stile figurativo di Thompson e l’abbagliante tavolozza di colori. Stima: $ 500.000 – 700.000.
Un’atmosfera serena e sospesa è quella che circonda Joan, dipinto olio su lino del 1974 di Alex Katz, stimato $ 1,5-2 milioni. È un raro esempio di nudo, genere insolito per l’artista, il soggetto del dipinto è una donna rivolta verso lo spettatore. Alle sue spalle la luce del sole entra filtrata da grandi vetrate, lasciando intravedere solo le sagome di un paesaggio urbano. Un’unione straordinariamente precoce dei due generi per i quali Katz è più celebrato: il ritratto e il paesaggio, entrambi tratti distintivi della sua ricercata produzione iniziale.
«Amiamo i quadri, amiamo l’arte e amiamo vivere con l’arte intorno a noi. Questo è stato il nostro stile di vita. L’arte per noi non consiste in un movimento particolare, ma piuttosto in una varietà di movimenti che raffigurano il tipo di mondo in cui viviamo». (Harry N. Abrams). Un appuntamento autunnale da non perdere quello di Sotheby’s.