Ormai la figura di Frida Khalo è diventata leggendaria, quasi un’icona pop, non solo per giovani ragazze in cerca di miti, ma per tutti gli appassionati di arte, anche di quelli disposti a spendere qualche milione per osservare un suo dipinto nella tranquillità della propria casa.
La domanda di opere di Frida negli anni è cresciuta spasmodicamente, ma come analizza artnet, difficilmente il mercato dell’artista è stato coerente e continuativo.
Nel 2000 e nel 2006 sono stati venduti lavori dell’artista messicana per un totale di circa 12 milioni, dal 2013 ad oggi la cifra realizzata in asta da Frida è pari a zero.
Con le monografie che aprono, dall’Orto Botanico di New York al Detroit Institute of Arts, non potrebbe esserci momento migliore per acquistare un suo dipinto, ma il problema di fondo è che è impossibile trovare un’opera di Frida sul mercato.
L’artista non è masi stata molto prolifica, spesso a causa delle malattie che la costrinsero a letto per lunghi periodi, ma non è solo questo il problema. Molte sue opere non possono lasciare il Messico, perché protette dalla legge. Nei primi anni Ottanta, Frida fu riscoperta dai suoi compatrioti, e venne emessa una legge, approvata anche dall’Unesco, che dichiara che ogni opera di Frida è da considerarsi monumento nazionale, che sia essa proprietà dello Stato o di privati, rendendo impossibile l’esportazione.
Mary-Anne Martin, fondatrice del dipartimento Latino Americano da Sotheby’s, ha notato che questo tipo di legge, ha portato alla creazione di due mercati paralleli della stessa artista. Un dipinto che in Messico viene venduto a 500mila dollari, potrebbe raggiungere facilmente gli 8 milioni fuori dallo Stato.
I messicani non sono ancora pronti a mollare sulla faccenda, nonostante le lusinghe del denaro dei collezionisti. E viene da domandarsi: chi è che ama davvero Frida? (Roberta Pucci)