Il mondo dell’arte è scosso di nuovo da notizie che parlano di truffe da milioni di dollari. Uno dei più influenti dealer di tutto il mondo, Timothy Sammons, è nell’occhio del ciclone. L’accusa da parte di molti multi-milionari, che lo avevano assunto come agente per vendere opere di Picasso, Van Gogh, Canaletto, Chagall, Modigliani e Magritte, è quella di non essere mai stati pagati.
Sammons, dopo aver lavorato come capo del dipartimento di Arte Orientale di Sotheby’s è passato alla storia per aver mediato la vendita del dipinto di John Singer, Cashmere, per la Bill Gates Foundation per un record 6,7 milioni di sterline nel 1996, lavoro che lo ha fatto diventare un confidente di fiducia per le famiglie aristocratiche e per tanti collezionisti di tutto il mondo.
La Corte sta analizzando diversi casi in cui Sammons è stato citato in giudizio come ad esempio da parte del fondo della famiglia WH Smith, di cui il beneficiario principale è Maria Carmela, viscontessa Hambleden che stanno cercando di recuperare, dopo un anno, un milione e 600 mila sterline che Sammons gli deve dopo aver venduto un loro dipinto di Canaletto.
Stephanie Overton, un collezionista dalla Nuova Zelanda sta cercando di recuperare 7,1 milioni di sterline da Sammons dopo aver venduto i suoi quadri a dei rivenditori di New York e non aver mai consegnato il ricavato.
Il dealer, che vive in un palazzo del valore di 5,7 milioni a Primrose Hill, a nord di Londra, ma con un patrimonio di 7milioni di sterline congelato e il suo passaporto confiscati ha delle difficoltà a mantenerlo, il tribunale gli ha dato un assegno di 750 sterline a settimana per vivere.
Londra è scossa, e i suoi ex colleghi si dicono sotto shock per l’ennesimo caso che riporta all’attenzione del sistema dell’arte la mancanza di regolazioni e di chiarezza a cui spesso il mercato dell’arte ci ha abituati. (Roberta Pucci)