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La ricetta di Sotheby’s: aste cross-category e numeri uno
Mercato
Il meglio di ogni settore, ripetuto come un mantra. È questa la condizione imprescindibile per essere ammessi all’asta speciale di Sotheby’s – si chiama The One, d’altronde, edizione 2024. In altre parole: una vendita cross-category, senza limiti di tempo né categoria, che un po’ strizza l’occhio ai collezionisti di settori lontani migliaia di anni, un po’ spera di avvicinarne di nuovi, attratti da una sorta di wunderkammer dove c’è di tutto, di ogni genere, di ogni luogo. Non per ogni tasca. Ed ecco quindi una cassetta in oro dipinta da Grifo di Tancredi, attivo a Firenze negli ultimi decenni del Duecento – gli anni in cui Cimabue portava la pittura fiorentina verso lo stile “moderno”, solo per dare un contesto. Stima: $ 1,4-1,8 milioni. In ottima compagnia con un set di 6 paia di Air Jordan calzate dalla leggenda dell’NBA Michael Jordan tra il 1991 e il 1998, stima $ 7-10 milioni. Nessuna distinzione: millenni in dialogo tra loro sullo stesso catalogo patinato, al tempo stesso antico, pop, il numero uno della categoria. C’è anche la Hope Cup, «di certo uno degli oggetti migliori, più rari, più glamour e preziosi mai creati nel diciannovesimo secolo», rivela a exibart Alexandra Starp, Sotheby’s Head of Vertu, con una menzione speciale alla sua provenienza di prestigio. E ancora un cabinet prodotto all’inizio del XVII secolo ad Anversa, gli interni nascondono dodici dipinti in scala ridotta con gli episodi più famosi delle Metamorfosi di Ovidio, valutazione $ 60.000-80.000.
«Un vasto assortimento di oggetti di prim’ordine che vanno dal XIII secolo a oggi e che rappresentano il trionfo e lo spirito indomito dell’eccellenza», li definisce così George Wachter, Sotheby’s Chairman and Co-Worldwide Head of Old Master Paintings, nel corso del nostro scambio. «The One», aggiunge, «è l’opportunità per celebrare l’eredità degli individui che hanno incarnato un’inflessibile ricerca della grandezza nel corso della storia». Un espediente niente male per attirare collezionisti da ogni regione, da ogni settore. Collezionisti che nel 2022 – i dati del 2023 non sono ancora disponibili – registravano un sorprendente 40% degli offerenti nuovi per Sotheby’s (raggiungendo quasi il 50% nelle categorie di lusso) e un numero record di bidders sotto i 40 anni. Così nel marzo 2021, l’asta di Sotheby’s Modern Renaissance raccoglieva insieme oltre mezzo millennio di storia, dagli Old Masters al 21° secolo. Già nel luglio 2020, in epoca Covid, la Rembrandt to Richter Evening Sale sconfinava ben oltre i limiti tradizionali. Nel 2023, in occasione del 50° anniversario di Sotheby’s in Asia, una selezione dei migliori oggetti di lusso sfilava sotto il martello della maison, senza limiti tra orologi, gioielli, whisky e borse preziose – ovviamente firmate Hermés.
Non è una sorpresa quella delle aste ibride, neanche per le competitor in giro per il globo: in piena pandemia, nel 2020, Christie’s faceva sfilare un T-Rex vissuto 67 milioni di anni fa tra i grandi maestri del Novecento, Picasso e Twombly in prima linea; e lo vedeva trionfare come top lot, eternamente contemporaneo, fino al prezzo finale di $ 31,8 milioni. Allineatissima Phillips, con il format Intersect, dove capolavori dell’arte contemporanea incontrano orologi e gioielli – con tanto di consigli su come abbinarli tra loro. C’è anche Giquello, di casa Drouot, che ha abbracciato la soluzione “fluida” delle aste, vedi la vendita della scorsa estate che ha visto esitare insieme un mammut, un dipinto di Modigliani e un prototipo della 24 Ore di Le Mans. Solo per citare tre esempi noti. Tanti generi per altrettanti generi di clienti, nessun limite tra Millennials neofiti e collectors veterani.
E si torna a The One, la vendita del prossimo 2 febbraio, perfettamente figlia del suo tempo. Tra i 16 lotti d’eccezione anche la prima lettera postale inviata usando un francobollo, il leggendario Penny Black apposto su una busta Mulready, anno 1840 – senza dubbio tra gli oggetti di filatelia più preziosi mai offerti all’asta. «Una busta senza pretese che ha segnato un significativo passo avanti nella storia della comunicazione umana», commenta Richard Austin, Sotheby’s Global Head of Books & Manuscripts. La stima: $ 1,5-2,5 milioni. In catalogo con un grande Buddha Shakyamuni in bronzo dorato, del XIV secolo (stima: $ 1,8-2,5 milioni) e con il servizio Meissen Brühl’sche Allerlei creato nel Settecento per Heinrich Graf von Brühl (stima: $ 120.000-180.000). L’appuntamento è a inizio febbraio, con il meglio del meglio di Sotheby’s.