-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Superato il sesto mese dell’anno, ecco il primo recap dei Top Lot che hanno dominato le serate d’asta nelle tre principali case internazionali, Sotheby’s, Christie’s e Phillips. Una top ten delle opere più costose della prima metà del 2019, che da sole hanno generato entrate per 650 milioni di dollari. Cifra, come riportato l’inserto l’Economia del Corriere della Sera, che registra un calo del 20,7% rispetto agli 816,7 milioni dello stesso periodo nel 2018.
Nella prima di questa top ten delle opere più costose dei primi sei mesi del 2019, ritorna l’evergreen Claude Monet, che l’anno scorso si trovava in quarta posizione con le Nymphéas dipinte tra il 1914 e il 1917, battute da Christie’s per 84,7 milioni, e quest’anno ha surclassato tutti i Top Lot con un Meules del 1890, olio che è stato battuto da Sotheby’s NY lo scorso 14 maggio a più di 110,7 milioni di dollari siglando il record non solo per l’artista ma per tutte le opere impressioniste. Quest’opera non si vedeva sul mercato dal 1986, anno in cui era stata battuta per 2,5 milioni: la vendita del 2019 ha dunque moltiplicato per 44 volte il suo valore.
Al secondo posto segue Jeff Koons, il cui Rabbit in acciaio inox del 1986 è stato battuto la sera del 15 maggio da Christie’s NY per oltre 91 milioni di dollari, restituendo a Koons il primato di artista vivente più pagato in asta, provvisoriamente strappato da David Hockney con il suo Portrait of an artist venduto lo scorso novembre da Christie’s NY per 90,3 milioni dollari. Hockney è comunque presente in questa classifica con il doppio ritratto Henry Geldzahler and Christopher Scott del 1969, battuto il 6 marzo da Christie’s Londra a 49,4 milioni di dollari.
Alla base del podio troviamo Buffalo II di Robert Rauschenberg, grande silkscreen del 1964 che, aggiudicato per 88,8 milioni di dollari da Christie’s NY, ha segnato il nuovo record d’asta per l’artista americano.
Altri Postwar & Contemporary in classifica sono Femme au Chien (1962) di Picasso battuto a 54,9 milioni, Double Elvis [Ferus Type] (1963) di Warhol battuto a 53 milioni, Study for a head (1959) di Bacon battuto a 50,3 milioni e Untitled (1960) di Rothko battuto a 50 milioni, il cui prezzo era stato oggetto di proiezioni anche da parte dell’intelligenza artificiale. Per quanto riguarda la categoria Impressionist & Modern Art, invece, presenziano Boilloire et fruits di Paul Cézanne battuto a 59,2 milioni e Arbre dans le jardin de l’asile di Van Gogh battuto a 40 milioni.