Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
49 facchini e 6 battitori sono stati in tribunale pochi giorni fa perché coinvolti in un caso di furto che ha scosso casa d’aste Drouot di Parigi. Il gruppo è accusato di aver rubato un valore di opere d’arte e altri tesori che erano dispersi, valutandoli, e poi li vendendoli all’asta per un totale di 2.5 milioni di dollari. Tra le opere vendute un paesaggio di Gustave Courbet e alcune litografie di Marc Chagall e Matisse oltre a un diamante di 2,08 carati. La casa d’aste francese, secondo Forbes, vende circa 600.000 oggetti all’anno, e coinvolge fino a 5.000 visitatori al giorno sul suo sito web.
Le cose non sono state semplici durante questi anni di interrogatori e indagini: la maggior parte dei 49 facchini sotto processo ammettono le accuse di cospirazione, furto e gestione di beni rubati, mentre alcuni negano le accuse. I quattro banditori coinvolti si dicono non consapevoli di aver venduto opere rubate e la stessa Drouot ha negato qualsiasi conoscenza dei presunti furti.
In un mercato in cui il nero e le opere non autentiche sono parte del gioco, questa notizia non sconvolge nessuno, ma certamente coinvolge una delle case storiche tra le più attive d’Europa.
Le pene per i colpevoli potrebbero essere esemplari: sette anni da scontare in carcere e multe di 195.000 ciascuno. (Roberta Pucci)