Dopo le giornate dedicate all’arte Moderna e Contemporanea, e all’Impressionismo, le aste della settimana si sono rivolte tutte all’arte Americana, offrendo, durante tre serate, una variegata serie di illustrazioni e dipinti, riscoprendo alcuni generi che sono tornati alla ribalta.
Sotheby’s ha passato un buon mercoledì grazie agli 89 lotti in vendita che hanno totalizzato 38 milioni, guidati da White Calla Lily, di Georgia O’Keeffe. La pittrice più costosa del mondo, ha ottenuto in questa sessione circa 9 milioni, restando però lontana dalla stima di 12 milioni. Il dealer Rick Lapham ha rincorso per tutta la sera due dipinti di Maxfield Parrish, stimato tra 400 e 600 mila dollari, ma che ha raggiunto e superato il milione. Lapham ha avuto meno fortuna con il secondo dipinto di Parrish all’incanto, che ha triplicato la sua stima, vendendo ad un compratore al telefono per un milione e mezzo. Supera le aspettative anche Norman Rockwell che con The Bookworm (Man with Nose in Book), raggiunge I 3,8 milioni di dollari.
Buoni anche i risultati di giovedì da Christie’s, con due diverse collezioni in vendita, la serata è stata dedicata alla collezione dell’industriale William I. Koch, che ha ottenuto 29 milioni, mentre la mattina successiva, i 74 lotti in vendita hanno toccato i 17 milioni.
Record per Arthur Dove, che vende Boat Going Through Inlet, del 1929, a 5,4 milioni. Altri dipinti di artisti americani come Thomas Hill o Edward Dunton hanno sorpreso i compratori, triplicando le stime iniziali.
Unico neo della serata di Christie’s è stata la mancata vendita di un Hopper, Two Puritans, stimato 30 milioni, che però non ha raggiunto il prezzo garantito ed ha impedito a Christie’s di vantare un totale molto più alto.
Sotheby’s e Christie’s sembrano così puntare sulla rivalutazione di queste fette di mercato più alla portata dei collezionisti “reali”, in cerca di dipinti da amare e non da esporre come trofei. (Roberta Pucci)