Danh Vo ci ha abituato a far parlare di se, da molto tempo è spesso sulle prime pagine delle riviste d’arte, cimentandosi anche nella cura di mostre come quella in corso a Punta della Dogana a Venezia. La sua fama è cresciuta tanto da fargli scalare moltissime posizioni nelle classifiche delle vendite all’asta, passando da circa 33mila dollari del 2012 ai 2,37 milioni del 2013. Le preferite sul mercato sono le sue scatole di cartone, spesso di birra, usate e coperte d’oro, che arrivano a superare i 500mila dollari.
La notizia che oggi lo porta agli onori delle cronache, non parla solo di arte ma anche di tribunali e denunce.
Uno dei suoi collezionisti più appassionati, Bert Kreuk, ha denunciato l’artista circa due anni fa e da allora, sta ottenendo un successo dopo l’altro nei tribunali dei Paesi Bassi. L’accusa è quella di non aver mai consegnato un’opera commissionata (e pagata 350mila dollari) da parte del miliardario per una grande mostra della sua collezione. L’opera in questione doveva essere una grande installazione site specific in una sala riempita delle sue famose scatole. Ma a pochi giorni dalla mostra il collezionista ha visto arrivare una sola opera.
L’artista si difende affermando che era convinto che il collezionista avrebbe voluto speculare sulle sue opere, facendo saltare i valori di mercato.
Il rischio è comprensibile, come lo è il timore dell’artista, che è parte di quella generazione di giovani, i cosiddetti early blue chip, i cui lavori vengono comprati e rivenduti all’asta con estrema fretta e con altissimi rincari.
Nonostante le sentenze lo obblighino a completare l’opera commissionatagli da Kreuk, Vo ha dichiarato di non aver nessuna intenzione di eseguire il lavoro,
Non intende abituarsi all’idea che la propria arte sia vista solo come una merce, perciò presenterà ricorso per la sentenza dello scorso giugno, facendo capire che preferirebbe pagare la multa, pari a 10mila dollari per ogni giorno di ritardo, fino ad un massimo di 350mila dollari, piuttosto che scendere a patti con Kreuk. A conferma dei sospetti e a far pendere un po’ la bilancia a favore dell’artista il fatto che, nel bel mezzo di questa battaglia, il collezionista ha messo in vendita in un’asta da Sotheby’s una delle scatole di Vo, ottenendo circa 700mila dollari, 14 volte il prezzo del 2013.
In quella che sembra una delle più aspre dispute tra artista e collezionista degli ultimi anni, voi da che parte state?