10 marzo 2015

L’asta di fundraising per la cultura israeliana

 

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Una buona occasione per comprare arte contemporanea e sostenere allo stesso tempo la produzione di “eventi selezionati nel campo della cultura e dell’arte che siano innovativi e possano essere utili al territorio in cui operano”. Questo lo scopo della mostra/asta promossa dalla Fondazione Italia Israele per la Cultura e le Arti.
Oltre cinquanta artisti hanno donato le loro opere alla Fondazione, per raccogliere fondi per le sue attività- Alcuni sono stati selezionati dalla Fondazione e dalla critica e curatrice Giorgia Calò, altri invece sono stati invitati da David Palterer ad interagire su temi ispirati da grandi libri di scrittori israeliani, così Mimmo Paladino ha preso a modello L’Amante di A. B. Yehoshua, Giosetta Fioroni Michael mio di Amos Oz e Alfredo Pirri Vedi alla voce: amore di David Grossman. Opere realizzate per l’occasione ed esposte fino alla fine dello scorso mese presso la galleria Riccardo Crespi di Milano, insieme a quelle di altri 50 artisti internazionali, tra cui Irma Blank, Jannis Kounellis, Tsibi Geva (artista che rappresenterà Israele alla prossima Biennale) Marco Tirelli, Vedovamazzei, Gal Weinstein e Gilberto Zorio. Nomi molto interessanti per chi frequenta le aste del contemporaneo, collezionisti che magari coglieranno questa chance per fare qualche buon affare.
Domani si terrà la serata conclusiva del progetto, con la sessione d’asta presso il Teatro Parenti di Milano, perché in fondo, le aste sono anche un grande spettacolo. (Roberta Pucci)

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