Iniziare a collezionare potrebbe essere spaventoso e mettere in soggezione, ma se si decide di costruire una collezione da qualche parte si deve partire. Quelli di Christie’s consigliano di iniziare con la loro asta First Open, una specie di introduzione al mondo del mercato dell’arte, un bignami del collezionismo, per chi vuole appendere un’opera d’arte nel salone.
Dopo aver alzato la prima paletta e aver fatto la prima offerta, assicurano da Christie’s, tutti i timori saranno svaniti.
A 10 anni dal suo lancio First open sarà a New York proprio durante il week end dedicato all’Armory Show, il 4 marzo, vantando un catalogo ricco di grandi nomi a prezzi molto convenienti.
Questa la forza che attrae i collezionisti alle prime armi: la possibilità di comprare un lavoro su carta o di piccola scala di un artista blue chip, o di un potenziale blue chip a prezzi bassi.
All’incanto, in questa sessione focalizzata su dopoguerra e arte contemporanea, andranno anche dei pezzi un po’ più costosi, come la tela di Josef Albers stimato dai 500 ai 700mila dollari, seguito da una serie di opere il cui cartellino segna circa 300mila dollari, come quelle di Yayoi Kusama, John Chamberlain, Keith Haring e Calder. Tra i 150 e i 200mila dollari potrebbero essere spesi per la nuova star del mercato, George Condo, che solitamente viene acquistato a oltre un milione, o per Christo, Robert Motherwell e Robert Rauschenberg che invece vendono per diversi milioni.
Chi dispone di cifre un po’ più normali potrà dare un’occhiata alle opere al di sotto dei 20mila dollari e trovare grandi nomi come Andy Warhol, Joseph Kosuth, Marlene Dumas, Sol Lewitt e Julian Schnabel.
In un momento in cui il mercato medio sta vivendo un buon momento, l’idea di puntare su nuovi possibili collezionisti potrebbe essere vincente, e vedere Christie’s scalare ancora qualche posizione rispetto alla concorrente Sotheby’s. (Roberta Pucci)