Categorie: Mercato

Le 10 opere d’arte più costose del 2024

di - 16 Dicembre 2024

Dieci opere di artisti superstar che hanno tracciato il 2024 dal principio alla fine – ancora una volta tutti uomini, Magritte in testa, il racconto onirico di Leonora Carrington da $ 28,5 milioni rimane fuori dai giochi. Una discreta cernita di record, anche nell’annata della crisi, dove a salvarsi nella fascia alta sono solo opere rarissime, di indubbia qualità, meglio se condite di garanzie e irrevocable bids. Un lotto soltanto ha infranto il tetto stellato dei $ 100 milioni, contro i due del 2023 e i sei dell’annus mirabilis 2022 – inevitabile il paragone. Nessun dipinto antico, né tanto meno NFT, popola la classifica definitiva dei pesi massimi, nell’anno che sta per finire.

1. René Magritte, L’Empire des Lumières, 1954. $ 121,2 milioni

Primo posto, facile facile. È l’unico lotto ad aver superato la soglia dei $ 100 milioni, nell’anno di grazia 2024, e il CEO Guillaume Cerutti lo definiva «una dei capolavori più significativi mai offerte da Christie’s», già tempo prima dell’eclatante verdetto finale. Aggiungi una provenienza stellare, quella dell’interior designer Mica Ertegun, e una garanzia di tutto punto, come da migliore tradizione, e il gioco è fatto. L’Empire des Lumières di Magritte, anno 1954, è andato in vendita a novembre, tra le maxi aste d’autunno di New York. E ha superato senza sforzo tutti gli Imperi delle luci passati all’asta di recente, dall’esemplare esitato da Sotheby’s nel 2022 (£ 59,4 milioni, circa $ 79,8 milioni) alla versione di Mo Ostin, lo storico dirigente della Warner Bros ($ 42,3 milioni), transitata da Sotheby’s nel 2023. Final price: $ 121,2 milioni (buyer’s premium incluso). Ottimo tempismo, a cento anni esatti dal Manifesto del Surrealismo di André Breton.

René Magritte, L’empire des lumières, 1954. Mica Ertegun’s New York townhouse. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024

2. Ed Ruscha, Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half, 1964. $ 68,3 milioni

A novembre l’America proclamava il suo nuovo presidente, il repubblicano Donald Trump. Sempre a novembre Ed Ruscha, un americano che l’America l’ha osservata a fondo, o perlomeno nei suoi viaggi tra Oklahoma e Los Angeles, lungo la Route 66, fissava un nuovo record personale da Christie’s, nonché il secondo prezzo più alto di tutto il 2024. S’intitola Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half, è appartenuto al magnate texano Sid Bass ed è stato esposto nell’importante retrospettiva Now/Then di Ruscha al MoMA di New York e al Los Angeles County Museum of Art. Leggi: ha acquisito valore. «Rappresenta la sintesi e l’apice dei capolavori di Ruscha dei primi anni ’60», ha dichiarato Max Carter, Christie’s Vice Chairman of 20th and 21st Century Art, si riferisce a quelle stazioni rosso fiammante stagliate nel mezzo del niente, ripetute in serie, come la più quotidiana lattina di zuppa di Warhol, come la montagna Sainte-Victoire per Cézanne, o gli occhi senza sguardo per Modì. «È un’icona: dell’arte di Ruscha, del paradosso, dell’era del dopoguerra». La bidding battle, da Christie’s, si è fermata a $ 68,3 milioni.

Ed Ruscha, Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024

3. Claude Monet, Nymphéas, 1914–17. $ 65,5 milioni

Prezzo da capogiro (compassato) numero tre, le Ninfee di Monet. A proposito di soggetti iconici, e a proposito di un mercato che è disposto a pagare cifre esorbitanti, ma solo per i veri, indiscutibili, sempre validi capolavori. Così a novembre, sotto il cielo freddo di New York, Sotheby’s ha assegnato una tela di water lilies per $ 65,5 milioni, dopo oltre 17 minuti di rilanci tra telefoni e sala. «Mi ci è voluto del tempo per capire le mie ninfee», spiegava un giorno Monet a un visitatore del suo studio, a Giverny, «le ho piantate per puro piacere e le ho coltivate senza pensare a dipingerle. […] E poi, tutto ad un tratto, ho avuto la rivelazione. Da quel momento non ho avuto quasi nessun altro soggetto». Ed è un soggetto da diverse decine di milioni, oggi, quando passa all’incanto: nel 2021, da Sotheby’s, Le Bassin aux Nymphéas sfilava sul rostro per $ 71,4 milioni, nel 2023, dalla competitor Christie’s, altri fiori a tinte tenui trovavano un proprietario per $ 74 milioni.

Claude Monet, Nymphéas, 1914–17. Courtesy of Sotheby’s

4. Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), 1982. $ 46,5 milioni

C’è anche Phillips tra le case d’aste che si contendono le mele d’oro. Della discordia, della fama, della lotta alla crisi lì fuori. A New York, a maggio, una tela di Jean-Michel Basquiat – ovviamente marchiata 1982, il suo annus mirabilis sul mercato – ha calcato i rostri con un esito finale di $ 46,5 milioni. Si tratta di Untitled (ELMAR), e basta uno sguardo alla sua bibliografia per intuirne la portata, inclusa la maxi mostra alla Fondation Louis Vuitton a cavallo tra il 2018 e il 2019. Ma resta lontana la stima alta iniziale della maison, si aggirava intorno ai $ 60 milioni; ed è senz’altro irraggiungibile il record assoluto per il pittore degli scheletri e delle corone pop, è fermo dal 2017 a quota $ 110,5 milioni.

Jean-Michel Basquiat, Untitled (ELMAR), 1982. Courtesy of Phillips

5. René Magritte, L’ami intime, 1958. $ 42,1 milioni

Magritte fa il bis, nel centenario del Manifesto di André Breton. L’ami intime, anno 1958, guida a marzo la 24esima The Art of the Surreal Evening Sale di Christie’s con una stima monstre di £ 30-50 milioni. Magritte che negli ultimi anni ha registrato un’impennata clamorosa, con nuovi record e apparizioni quanto mai frequenti in giro per il globo, compresi quei £ 59,4 milioni / $ 79,8 milioni per L’Impero delle luci passato da Sotheby’s nel 2022, e ovviamente il già citato Empire da record, approdato quest’autunno nell’Eden dei $ 121,2 milioni. Qui si vola più basso, ma alto abbastanza da finire nella top ten: l’enigmatica figura con la bombetta, l’uomo qualunque voltato di spalle (con tanto di provienienza blasonata dalla Collezione Gilbert e Lena Kaplan) ha chiuso la partita a $ 46,5 milioni. Niente male, considerando che nel 1980, da Sotheby’s, trovava casa per “appena” £ 90.000.

René Magritte, L’ami intime, 1958. ©CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024

6. Andy Warhol, Flowers, 1964. $ 35,5 milioni

A proposito di soggetti leggendari: ci sono i fiori di Andy Warhol tra i dipinti più pagati del 2024, il re della Factory li realizzava nel 1964 in risposta all’assassinio del presidente John F. Kennedy – il lato più oscuro della vita americana, che andava studiando di pari passo a composizioni di zuppe Campbell’s e celebs in serigrafia. «Ciò che è incredibile nei migliori dipinti di fiori», ha scritto il critico John Coplans, «è che presentano una distillazione di gran parte della forza dell’arte di Warhol: il lampo di bellezza che improvvisamente diventa tragico sotto lo sguardo dell’osservatore». Da Christie’s, a maggio, hanno raggiunto $ 35,5 milioni. Non impressiona, è vero, se il confronto è con quella Shot Sage Blue Marilyn che nel 2022, da Christie’s, passava di mano per $ 195 milioni: a mani basse il record assoluto dell’artista, nonché la seconda opera più costosa mai transitata sotto il martello. Dorme ancora sogni tranquilli.

Andy Warhol, Flowers, 1964. ©CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024

7. Claude Monet, Meules à Giverny, 1893. $ 34,8 milioni

La formula perfetta, anche in tempo di crisi: opere iconiche, combinate con garanzie milionarie e irrevocable bids. Così Sotheby’s, lo scorso maggio, offriva a New York uno di quei dipinti rarissimi da incrociare nelle salesroom internazionali, fuori dai musei, i covoni di Monet. Lo stesso soggetto che, 5 anni fa, faceva registrare – sempre da Sotheby’s – un record assoluto per l’artista, quando un altro Meules toccava il tetto stellato di $ 110,7 milioni. Ed ecco – nella primavera del poco generoso 2024 – Meules à Giverny: eseguita nel 1893 e proveniente dalla collezione dell’artista americano Dwight Blaney, è una delle ultimissime tele in cui Monet si cimenta con i suoi adorati pagliai. Con i mucchi di fieno soltanto, le luci e i fili d’oro, niente cani o braccianti, niente figure che camminano nei campi, uccelli che volano nel cielo. Solo i covoni, come monolitici in mezzo al nulla. Prezzo finale: $ 34,8 milioni.

Claude Monet, Meules à Giverny, 1893. Courtesy of Sotheby’s

8. Vincent van Gogh, Coin de jardin avec papillons, 1887. $ 33,2 milioni

Pit-stop numero otto. Un altro gigante all’appello, Vincent van Gogh, in lizza sui rostri con il suo giardino di farfalle. Lo dipinse nel 1887 – una data importante, corrisponde al suo ritorno a Parigi dopo dieci anni di assenza dalla città, e qui si scontrò con gli impressionisti, con una luce tutta nuova, ben oltre la figura, e aprì lo squarcio definitivo verso l’arte davvero contemporanea. «Quello che la gente chiede all’arte oggigiorno», scriverà alla sorella Wil proprio nell’estate del 1887, «è qualcosa di molto vivo, con colori forti e grande intensità». Il verdetto del mercato, quasi 150 anni più tardi: $ 33,2 milioni.

Vincent van Gogh, Coin de jardin avec papillons, 1887. ©CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024

9. Mark Rothko, Untitled (Yellow and Blue), 1954. $ 32,5 milioni

Esattamente un anno fa, la Fondation Louis Vuitton di Parigi ospitava la straordinaria retrospettiva dedicata alla sacralità dei colori di Mark Rothko. Probabilmente non ne vedremo più una così completa, nei decenni prossimi futuri. Nel novembre 2024, dall’altra parte del mondo, a Hong Kong, la calma meditativa di Untitled (Yellow and Blue) ha trovato un acquirente da Sotheby’s per HK$ 252,5 milioni (circa $ 32,5 milioni). «Per me l’arte è un aneddoto dello spirito, e l’unico mezzo per rendere concreto lo scopo della sua varia rapidità e quiete», diceva Rothko, e lo compresero – già in tempi non sospetti – i coniugi Mellon, che nell’anno successivo alla morte dell’artista acquisirono ben nove dipinti dalla sua tenuta, tra cui proprio Untitled (Yellow and Blue). Nota margine: nel 2015 passava da Sotheby’s New York per $ 46,5 milioni.

Mark Rothko, Untitled (Yellow and Blue), 1954. Courtesy of Sotheby’s

10. Vincent van Gogh, Les canots amarrés, 1887. $ 32,2 millioni

A fine settembre, nella nuovissima sede di Christie’s Hong Kong, Les canots amarrés di Vincent van Gogh sfidava il mercato con una stima pre-incanto di HK$ 23-38 milioni (circa US$ 30-50 milioni). Niente male se il confronto è con l’opera occidentale più cara mai venduta in Asia, il ritratto di Paulette Jourdain di Amedeo Modigliani che Sotheby’s assegnava nel 2023 per HK$ 272,9 milioni (US$ 34,8 milioni). Ma l’anno di grazia – e di crisi – 2024 non ha di certo agevolato gli affari: le barchette di Asnières, provenienti nientemeno che dalla famiglia reale Borbone-Due Sicilie, hanno chiuso la partita a quota HK$ 250,6 milioni (circa $ 32,2 milioni). Nel 1991, da Sotheby’s Londra, passavano di mano per £ 1,4 milioni.

Vincent van Gogh, Les canots amarrés, 1887. CHRISTIE’S IMAGES LTD. 2024

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