Categorie: Mercato

Le 10 opere più costose del 2020

di - 27 Dicembre 2020

Dicembre, mese di bilanci, rimpianti e classifiche. Dopo gli oggetti più insoliti passati all’asta nel 2020 (qui), ecco la top ten delle opere più costose.

1. Francis Bacon, Triptych Inspired by the Oresteia of Aeschylus (1981)

Al primo posto della nostra classifica troviamo uno dei grandi trittici che Bacon dipinse tra il 1962 e il 1991, reimmesso sul mercato dal collezionista Hans Rasmus Astrup. «Francis Bacon», spiega Alex Branczik, Head of Contemporary Art per Sotheby’s Europe, «è il grande attore tragico della sua era. […] Il pittore affronta Eschilo, il progenitore della tragedia, proiettando il potere senza tempo dell’antica Grecia sulla condizione umana nel XX secolo». Il risultato? $84,6 milioni sotto il martelletto di Sotheby’s, lo scorso 30 giugno. Non male per la prima grande asta in live streaming del 2020.

Francis Bacon, Triptych inspired by the Oresteia of Aeschylus (1981). Sotheby’s

2. Wu Bin, Ten Views of a Lingbi Rock 十面灵璧 (1610)

Nel 1989 Sotheby’s lo aveva venduto a New York per 1,21 milioni di dollari; 31 anni dopo, a Pechino, la Poly Auction ha ceduto l’handscroll per RMB 512,9 milioni (l’equivalente di $76,6 milioni), incoronandolo come il dipinto cinese più costoso di sempre. L’opera, risalente alla dinastia Ming, è tutta incentrata su una singola pietra che, colta da 10 angolature differenti, sembra restituire quella magia di cui gli antichi la credevano capace.

Wu Bin, Ten Views of a Lingbi Rock (1610). Poly Auctions

3. Roy Lichtenstein, Nude With Joyous Painting (1994)

Ve la ricordate? Lo scorso luglio è stata la regina della vendita ONE di Christie’s, con una staffetta globale tra Hong Kong, Parigi, Londra e New York. «Questo tour-de-force della Pop Art», riferiva allora Ana Maria Celis, Head of Evening Sale, Post-War and Contemporary Art, «segna il ritorno alle eroine dei fumetti che hanno lanciato la carriera di Lichtenstein nei primi anni Sessanta». Con un curriculum che vanta, tra gli altri, un debutto alla galleria di Leo Castelli, La donna al telefono è passata di mano per $46,242,500 (il terzo prezzo più alto per una tela dell’artista, dopo Nurse del 1964 e Woman with Flowered Hat del 1963).

Roy Lichtenstein, Nude with Joyous Painting, 1994. Christie’s

4. David Hockney, Nichols Canyon (1980)

Un prezzo da record per un paesaggio di Hockney, che trionfa alla 20th Century and Contemporary Art di Phillips per $41 milioni. È Martin Gayford, critico dello “Spectator” e amico dell’artista, a svelare alcuni retroscena dell’opera: «La prima volta che sono andato a stare da Hockney, mi ha detto in anticipo come trovare la lunga strada tortuosa su cui si trova la sua residenza di Los Angeles. “Dillo al tassista”, scrisse, “in cima al Nichols Canyon”. […] Nichols Canyon è locale, un quadro del suo stesso quartiere. In effetti, è più intimamente personale di così: è una rappresentazione del percorso quotidiano dell’artista verso il lavoro».

David Hockney, Nichols Canyon (1980). Phillips

5. Ren Renfa, Five Inebriated Princes Riding Home (fine XIII-inizio XIV secolo)

Una pioggia di oltre 100 bidding durata ben 75 minuti: è l’8 ottobre quando un capolavoro di Ren Renfa, maestro della dinastia Yuan, segna un nuovo traguardo per l’incanto di Sotheby’s a Hong Kong. L’opera è stata acquisita dal Long Museum di Shanghai per $39,6 milioni (HK $ 306,6 milioni), oltre il doppio della sua stima originale. «Quale casa migliore per questo capolavoro della pittura cinese?», conclude Nicolas Chow, Chairman di Sotheby’s Asia.

Ren Renfa, Five Inebriated Princes Riding Home (fine XIII-inizio XIV secolo)

6. Cy Twombly, Untitled (Bolsena) (1969)

«Nel Palazzo del Drago – una casa di pietra che si affaccia sul lago di Bolsena, a nord di Roma – Twombly ha realizzato quattordici grandi tele su fondo chiaro, ognuna delle quali comprende un’ipnotica rapsodia di forme, linee, texture e pittogrammi». Questa la presentazione degli esperti di Christie’s prima dell’asta del 6 ottobre, una straordinaria cross-category che ha tenuto 280mila spettatori incollati agli schermi di tutto il mondo. Forse un po’ oscurata dalla condivisione del palcoscenico con il tirannosauro Stan, ma l’opera di Twombly ha segnato inequivocabilmente il top lot dell’incanto, con un risultato di $38,685,000.

Cy Twombly, Untitled (Bolsena). Christie’s

7. Sanyu, Quatre Nus (anni ’50)

«Il Matisse della Cina», lo definisce qualcuno. Ed ecco che l’artista franco-cinese continua a scalare le vette del mercato con un’aggiudicazione da 258 milioni di HK$ ($33,3 milioni) alla Sotheby’s Modern Art Sale di luglio, a Hong Kong. Il dipinto è stato ceduto da un collezionista anonimo e la casa d’aste non ha reso nota la sua stima iniziale. Quello che è certo, in ogni caso, è il crescente interesse per le opere di Sanyu, con un’impennata di 7 volte tra il 2017 e il 2018 (dati Artsy alla mano). La vendita a lotto unico organizzata a dicembre da Christie’s, con tutti i riflettori puntati su un poeticissimo Goldfish, sembra confermarlo appieno.

Sanyu, Quatre nus (anni ’50). Sotheby’s

8. Mark Rothko, Untitled (1967)

Secondo Bloomberg, il magnate Ronald Perelman avrebbe messo in vendita molti dei suoi capolavori per far fronte al periodo difficile. Tra questi – sembrerebbe – anche l’opera Senza titolo venduta alla 20th Century Sale di Christie’s del 6 ottobre per $31.275.000 dollari. «Con le sue forze duellanti di colori ricchi e vibranti che circondano un vuoto minaccioso», spiegano gli esperti della casa d’aste, «il lavoro è uno dei soli quattro completati dopo aver terminato la sua suite di tele meditative per la Cappella Rothko nel 1967, e prima della serie Black on Gray, che avrebbe dovuto comprendere le opere finali della sua vita».

Mark Rothko, Untitled (1967). Christie’s

9. Brice Marden, Complements (2004-2007)

Al penultimo posto della classifica, un nuovo record d’asta per Brice Marden, che con $30,9 milioni spodesta il capolavoro Number Two (ironia della sorte) all’incanto ONE di Christie’s. Direttamente dalla collezione dell’investitore Donald Marron, la tela sintetizza in modo straordinario la complessità dei percorsi di Marden, con quel gioco di nastri che si inseguono e si intrecciano finché il dipinto non viene “risolto”.

Brice Marden, Complements (2004–2007). Christie’s

10. Barnett Newman, Onement V (1952)

Un capolavoro della serie Onement, quelle 6 opere rivoluzionarie realizzate a partire dal 1948 che inaugurano  la stagione dell’emblematica zip verticale: «Mi sono reso conto», dirà Newman, «che stavo svuotando lo spazio anziché riempirlo, e che ora la mia linea ha dato vita all’intera area». Ed ecco che da Christie’s, all’incanto ONE del 10 luglio, Onement V è stata battuta per $30,9 milioni, la terza cifra più alta per un’opera dell’artista.

Barnett Newman, Onement V (1952). Christie’s

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