Si è chiusa lo scorso mercoledì sera la sessione di cinque giorni di vendite di Sotheby’s ad Hong Kong, con una cifra decisamente in calo rispetto al record di 540 milioni del 2013, come previsto.
La passione dei cinesi per i dipinti e i gioielli ha risollevato la casa d’aste di New York, facendole incassare circa 344 milioni di dollari, per una vendita che ha incluso anche vino, orologi e ceramiche.
Il top lot è stato un ritratto del diciottesimo secolo, consorte dell’imperatore Qianlong dipinta dall’artista di corte italiano Giuseppe Castiglione che ha venduto ad un cliente anonimo per 137 milioni di dollari di Hong Kong, più del doppio la sua bassa stima di 60 milioni, un record per la ritrattistica imperiale.
Altri lotti salienti dei 5 giorni di vendita sono stati l’anello con zaffiri e diamanti proveniente dal Kashmir venduto per 52,3 milioni di dollari di Hong Kong, o un orologio Patek Philippe d’annata, battuto per 78 milioni.
Sono stati venduti, e bene, anche tutti e 38 i pezzi di arredamento di epoca Ming appartenuti al collezionista S.Y. Yip, la collezione ha superato la stima di 110 milioni per passare di mano a 260 milioni di dollari di Hong Kong. «È così raro trovare una collezione di questa qualità», ha dichiarato Nicolas Chow, vice presidente di Asia Sotheby. «Anche se, ovviamente, la gente potrebbe essere generalmente sensibile al prezzo». Parte della vendita anche il dipinto realizzato da Jack Ma e Zeng Fanzhi di cui vi abbiamo raccontato qualche giorno fa, e i cui ricavati andranno in beneficenza.
SI conferma con questa 5 giorni di vendite la stasi del mercato asiatico, dopo anni di euforia, ora i collezionisti arrivano alle case d’asta molto più cauti. Potere della crisi. (Roberta Pucci)