Le vendite di arte online sono cresciute del 12 per cento nel 2017, raggiungendo un totale in volume di 4,2 miliardi, secondo un rapporto di Hiscox Ltd., una compagnia di assicurazioni con sede a Londra. Nove dei 10 nuovi acquirenti vedono la mancanza di trasparenza sui prezzi come fattore critico quando si acquista online. Gagosian, per non rischiare di perdere qualche cliente che indispettito dalla mancanza dei prezzi avrebbe potuto lasciare il suo sito web, ha deciso di realizzare una viewing room all’interno del suo spazio digitale. Una camera con una parete panoramica, pavimenti in cemento e un soffitto con un lungo lucernario, aperta online per 10 giorni durante i quali la galleria ha testato un modello più trasparente, mettendo in bella mostra il prezzo delle opere. Entro le prime 24 ore, ha venduto un dipinto astratto di 10 piedi di altezza, realizzato con una pistola a spruzzo dall’artista tedesca Katharina Grosse, per 200mila euro. La versione online di Gagosian, è stata visitata da quasi 25mila persone. Ottimo tentativo di illudere lo spettatore di essere in presenza una vera e propria mostra: si poteva ingrandire per vedere le opere nel dettaglio, sono stati scritti saggi critici e realizzati video per accompagnare i lavori, era possibile parlare via chat con assistenti disponibili 24 ore su 24. Ma Gagosian non è la prima grande galleria ad avventurarsi in una impresa online. David Zwirner ha lanciato la sua sala virtuale nel gennaio 2017. Da allora ha presentato disegni, dipinti, stampe, fotografie e sculture, con prezzi che vanno da mille a 500mila dollari, con il 37 per cento delle richieste di informazioni ricevute provenienti da nuovi clienti.