Le teste piene di nuvole di Salvador Dalí e della moglie Gala vanno all’asta il prossimo 15 ottobre, e non è difficile capire perché Bonhams le presenti fin d’ora come il top lot dell’incanto. Era il 1937 quando il pittore surrealista, nel pieno della guerra civile spagnola, realizzò Couple aux têtes pleines de nuages, il dittico su legno che racchiude insieme il suo amore per Gala e una giraffa in fiamme, sullo sfondo, emblema degli orrori del conflitto.
Un’associazione delirante – come amava definirle l’artista – realizzata con quel metodo paranoico-critico che ha radici nell’inconscio e traduce in immagini il tumulto interiore. Il compositore modernista Giacinto Scelsi, l’ultimo proprietario, espose l’opera nel soggiorno della propria casa per oltre cinquant’anni, fino alla sua morte, nel 1988, e da allora il dipinto è stato prestato al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, a Palazzo Grassi e a Palazzo Reale a Milano, oltre che alla Royal Academy of Arts di Londra per la splendida mostra su Dalí e Duchamp nel 2018. Ed eccolo ora in asta per la prima volta, da Bonhams, con una stima compresa tra £ 7.000.000 e 10.000.000 e senza garanzia.
«Couple aux têtes pleines de nuages (1937)», commenta India Phillips, Bonhams Global Head per l’Arte Impressionista e Moderna, «è un capolavoro di Dalí eseguito all’apice del suo periodo surrealista. È ricco di quelle immagini altamente personali che hanno reso l’artista forse l’esponente più noto del Surrealismo, rivelando la sua attrazione per la psicoanalisi freudiana tanto quanto la sua ossessione per la sua amante e musa Gala. Se la famosa immagine della ragazza che salta è stata impiegata da Dalí per simboleggiare i ricordi della sua infanzia, la giraffa in fiamme rappresenta “l’apocalittico mostro cosmico maschile” – premonizione della guerra. Dalí dipinse questi pannelli in un momento di intense ricerche e scoperte personali, mentre il mondo intorno a lui esplodeva in conflitto. È tra le opere più significative dell’artista mai apparse sul mercato».
Secondo alcuni esperti, la storia del dittico nasconde dinamiche travagliate: l’opera sarebbe stata donata da Dalí prima al poeta Paul Éluard, ex marito di Gala, e fu lui, in un secondo momento, a venderla al compositore Scelsi, forse mosso da antichi rancori. Quello che è certo è che Dalí adorò Gala in ogni modo possibile, al punto da riportare sul dittico la firma “Gala Salvador Dalí”, per unire in un solo soggetto quelle têtes fluttuanti e cariche di pensieri, di associazioni deliranti, di un amore senza fine.
Insieme alle teste piene di nuvole di Dalí, all’asta di Bonhams anche opere moderne e impressioniste come Femme allongée, Youki di Léonard Tsuguharu Foujita (Stima: £500,000-700,000), Ephebus di Ossip Zadkine (Stima: £500,000-700,000) e Le retour des régates di Raoul Dufy (Stima: £250,000-350,000). E chissà che proprio la nostra Couple aux têtes pleines de nuages non segni un nuovo record per il pittore spagnolo, superando l’aggiudicazione di £13,5 milioni per Portrait de Paul Éluard (1929).
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