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Siamo solo agli inizi, ma il 2021 è già un anno da record per Il Ponte. L’asta di Libri e Manoscritti di ieri si è conclusa con 500mila euro di fatturato (diritti inclusi), il 94% dei lotti venduti e il 162% di rivalutazione dei prezzi base: un settore in salute, dicevamo, e lo confermano le performance di esemplari come l’Atlante Veneto di Vincenzo Coronelli (20.000 euro), il Depero futurista di Fortunato Depero (18.125 euro) e il grande Neuer Atlas – Atlas Novus curato da Johann Baptist Homann (11.875 euro). A parlarcene, oggi, è Stefania Pandakovic, Capo Dipartimento di Libri e Manoscritti de Il Ponte, per esplorare le sfaccettature di un mercato quanto mai vivo, tra volumi preziosi e aggiudicazioni straordinarie.
Intervista a Stefania Pandakovic, Capo Dipartimento di Libri e Manoscritti
Partiamo da un identikit: chi è oggi il collezionista di libri e manoscritti?
«Si tratta di professionisti con solide carriere alle spalle e una profonda formazione intellettuale e culturale. Come area geografica sono situati perlopiù in USA, UK, Francia, Germania e Italia, ma non mancano appassionati che ci seguono anche dal Medio Oriente, Sud America e dal sud est asiatico».
Grazie al dilagare delle aste online, il 2020 è stato più che mai l’anno dei Millennials. Come si relazionano i giovani con questo settore del mercato?
«È raro (ma non impossibile) che un under 35 si avvicini al collezionismo dei libri. A tal proposito è interessante citare il premio messo a disposizione ogni anno, a partire dal 2019, da Aldus Club (Associazione Internazionale di Bibliofilia) allo scopo di incoraggiare i collezionisti più giovani. Inoltre, trovo che il settore offra ormai una panoramica talmente tanto vasta nelle tematiche e periodizzazioni – dai libri antichi ai libri d’artista – che le occasioni di trovare un bene a cui appassionarsi si sono accresciute notevolmente».
Tante volte leggiamo l’espressione “buone condizioni” in riferimento ai singoli lotti, sui cataloghi. Che cosa si intende in questo caso? Quali caratteristiche determinano il valore di un libro antico?
«A determinare il valore di un libro antico sono 3 principali caratteristiche: rarità, condizioni e provenienza. In catalogo tendiamo sempre a mettere in evidenza i difetti dei lotti proposti, cercando di integrare nella descrizione dei veri e propri condition reports. Le condizioni sono, infatti, fondamentali ed è bene metterle subito in chiaro per poter tutelare l’acquisto da parte dei clienti».
Quanto può influire un difetto sulla stima finale? Penso a una macchia, a fori di tarli, a una pagina strappata…
«Dipende dal difetto e dall’età del libro. Una macchia leggera in un libro di 500 anni fa non ha particolare impatto, un foro di tarlo se marginale nemmeno, mentre se va a causare una perdita di testo sì. Ben più grave è invece la mancanza di una pagina o di una tavola illustrata: un libro incompleto può perdere fino al 50% del suo valore. Per quanto riguarda invece le prime edizioni moderne o di libri d’artista poco o niente viene perdonato, devono sempre essere in perfette condizioni».
Una domanda per chi ha ereditato un libro antico e non sa come conservarlo in maniera ottimale. Bisogna attenersi a condizioni precise, come avviene per dipinti e sculture, o basta riporlo con cura in libreria?
«In realtà sono oggetti piuttosto resistenti. Sfogliando alcuni volumi della prossima asta stampati nel ‘400 o ‘500 risulta straordinario notare le perfette condizioni con cui si sono mantenuti nel tempo. Più in generale è importante preservarli senza particolari sbalzi di temperatura e tenerli lontani da acqua o umidità».
Si dice che il libro più bello di tutti i tempi sia l’Hypnerotomachia Poliphili stampato alla fine del Quattrocento da Aldo Manuzio. Potremmo definire, oggi, il valore sul mercato di una prima edizione?
«Un esemplare come questo potrebbe registrare aggiudicazioni tra i 50,000 e 400,000 euro, il che spiega bene quanto il risultato possa mutare a seconda delle condizioni, della legatura e della provenienza. Il record finora è stato di 358,000$ per una copia venduta nel 2001 con eccezionale provenienza. Ovvio che si tratta di un volume straordinario, ma sinceramente non è il libro più prezioso che mi sia capitato tra le mani… »
E qual è stato, allora, l’esemplare più bello?
«Il 12 luglio del 2016 ho venduto lo stesso giorno due libri eccezionali: il Rheticus, facente parte della straordinaria collezione Beltrame in cui l’allievo di Copernico mette per la prima volta nero su bianco la rotazione della terra attorno al sole (Price realised: GBP 1,818,500; Stima: GBP 1,200,000-GBP 1,800,000) e, a poche ore di differenza, un esemplare meraviglioso del Besler, il più bel libro di botanica di tutti i tempi (Price realised: GBP 1,930,500; Estimate: GBP 800,000-GBP 1,200,000)».
Un’ultima curiosità: il suo lotto preferito tra quelli proposti all’asta di ieri?
«Il “Bullonato” di Fortunato Depero: un’opera che ha fatto la storia del futurismo e dei libri d’artista, portando quelli di produzione italiana ad avere rilevanza internazionale a fianco ai celebri “livres d’artistes” francesi».