16 ottobre 2015

L’Italia che vince a Londra

 

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Sotheby’s ha compiuto un ottimo colpo la scorsa serata a Londra, con le vendite di Arte Italiana e Arte Contemporanea e del Dopoguerra, totalizzando 118,8 milioni di dollari per i 78 lotti venduti.
Ed è stata l’Italia a trionfare, come non accadeva da anni, da quel 2008 che ha segnato l’inizio della crisi del mercato. 62,5 milioni per gli italiani contro i 56,2 incassati dal dopoguerra. 
Il merito di tale successo va a Lucio Fontana, che con il suo capolavoro, Concetto spaziale, La fine di Dio, ha venduto a 24,7 milioni di dollari, il prezzo più alto raggiunto per qualsiasi lavoro di un artista italiano del dopoguerra, ed era solo uno, il più importante dei lavori dell’artista italiano offerti. I 10 Fontana venduti su 12 hanno venduto per un totale di 36 milioni di dollari circa. Fontana, definito da alcuni il Warhol del mercato italiano, ha condiviso la serata con Burri, il cui mercato è accelerato anche per via della mostra al Guggenheim di New York, che ha venduto un Bianco Plastica 1 del 1961 per 4 milioni circa. 
La sezione contemporaneo iniziata subito dopo la Italian Sale, non ha realizzato numeri memorabili come quelli di Fontana. Basterà segnalare che anche quello che poi è stato il top lot della serata ha deluso rispetto alle aspettative, parliamo di un grande dipinto del 1982 di Basquiat, ha venduto ad un offerente telefonico per 6,2 milioni di dollari, meno della stima alta. 
Ottima la performance di Isa Genzken, presente in asta con  una scultura del 1990, per cui hanno lottato circa 10 offerenti, prima che fosse venduta per 770mila dollari circa. (Roberta Pucci)

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