Categorie: Mercato

Lo chef Massimo Bottura curatore per un’asta di Sotheby’s

di - 26 Settembre 2019

Massimo Bottura è uno degli chef italiani più quotati al mondo. Il suo ristorante, l’Osteria Francescana di Modena, consacrato a livello internazionale dall’assegnazione di tre stelle Michelin, è luogo di pellegrinaggio per i migliori critici gastronomici. Non solo chef, ma anche grande collezionista d’arte, Sotheby’s ha invitato Massimo Bottura a vestire i panni del curatore.

In occasione della Sotheby’s Contemporary Curated di New York di oggi, 26 Settembre, Bottura ha selezionato oltre 300 pezzi da mettere all’asta. Tra le opere in catalogo, i lavori di Andy Warhol, Yayoi Kusama, Cy Twombly, Michelangelo Pistoletto e tanti altri. Potete sfogliare l’intero catalogo qui.  La selezione è un riflesso del gusto per l’arte contemporanea del Guest Curator.

Durante la cena inaugurale, naturalmente preparata da Bottura, lo chef ha rilasciato due importanti annunci. Oltre alle opere, sarà messo all’asta anche un soggiorno presso il suo lussuoso b&b Casa Maria Luigia di Modena. Il ricavato finanzierà i progetti di Food for Soul, l’organizzazione senza scopo di lucro fondata da Bottura, per combattere lo spreco alimentare. Food for Soul sensibilizza molteplici enti pubblici e privati sul tema, e incoraggia la creazione di mense comunitarie in tutto il mondo. Durante la serata, Bottura ha annunciato che la prossima mensa di Food for Soul sarà aperta proprio a New York.

Per Bottura l’arte è più di una semplice passione, ma una linea guida per la sua professione. Perciò espone la sua collezione sulle pareti del ristorante: “L’arte trova il suo posto all’Osteria Francescana”, dichiara lo chef in un’intervista, “le opere possono essere un indizio per i nostri ospiti, per comprendere i pensieri che ritrovano nei piatti: perché stiamo cucinando in questo modo, perché accogliamo le persone in una certa maniera”.

Achille Bonito Oliva lo considera “il sesto membro della Transavanguardia”; l’Accademia di Belle Arti di Carrara gli ha assegnato una laurea honoris causa in Arte. Da sempre Bottura è vicino a questo mondo. Eppure non si considera un artista. Nella video-intervista rilasciata per Sotheby’s, egli ammette che preferisce un termine latino: artiere. Una via di mezzo tra artista e artigiano, ossessionato dall’idea di creare qualcosa di radicale, dall’impeccabile qualità. Questa la categoria a cui indubbiamente Bottura appartiene.

Non è la prima volta che lo chef stellato collabora con una delle più grandi case d’asta al mondo. Già in passato aveva preparato delle originali cene da Sotheby’s, con pietanze ispirate al mondo dell’arte. Gli ospiti potevano degustare le portate, circondati dai capolavori dell’arte contemporanea. L’asta da Sotheby’s può ritenersi allora il suo banco di prova da curatore e artista sui generis, o meglio da artiere.

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