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Marzo che rima con Londra che rima con arte moderna e contemporanea. Si riscaldano i motori delle case d’aste, negli avamposti patinati di New Bond e King Street. E si rivelano in pompa magna i famigerati top lot, un nome altisonante dopo l’altro – Picasso, Hockney, Bacon, nessuno escluso – in vista delle tradizionali vendite di fine inverno.
Parte Sotheby’s: c’è un Picasso tra gli highlights della Modern & Contemporary Evening Auction del 6 marzo, è Luis Vilaro del 1904, un rarissimo esempio del suo tormentato Periodo Blu. Solo per rendere l’idea: l’ultimo dipinto di questa fase a transitare sul mercato risale al lontano 2010, quando il ritratto di Angel Fernández de Soto fu venduto per $ 51 milioni. La stima, oggi: $ 5-7 milioni. Ed è in ottima compagnia. Vedi il Maurice de Vlaminck da £ 4-6 milioni, che cattura a tinte audaci l’anima ribelle dei Fauves, o Le Guilleret di Jean Dubuffet acquistato dai collezionisti Mary e George bloch come fosse una promessa d’amore. E vedi ancora Study of George Dyer, già richiesto in prestito per la mostra dedicata a Francis Bacon, il prossimo autunno, alla National Portrait Gallery di Londra – a proposito di qualità museale. Stima: £ 5-7 milioni.
Ma ci sono anche i ricercatissimi red-chip in catalogo da Sotheby’s, tra astri nascenti e fuochi fatui: dalla complessità psico-spaziale della californiana Emma Webster in Dove hollow (stima: £ 60.000-80.000), alle linee stratificate di Jadé Fadojutimi in Sheltered Overthought, quasi trasparenze di Picabia, o forse ninfee di Monet (stima: £ 300.000-400.000). E poi l’italiano Salvo che ovviamente red-chip non è – è nato nel 1947, ha esposto alle edizioni 1976 e 1988 della Biennale di Venezia, a Documenta 5 di Szeemann – ma ha appena registrato il suo annus mirabilis sulle frequenze imprevedibili del mercato internazionale. Da Sotheby’s, il suo Senza titolo del 1988 è offerto per £ 100.000-150.000.
Non resta a guardare la competitor Christie’s, ruba la scena giovedì 7 marzo. Occhi sul top lot: è L’ami intime di René Magritte, anno 1958, guida la 24esima The Art of the Surreal Evening Sale con una stima monstre di £ 30-50 milioni. Magritte che negli ultimi anni ha registrato un’impennata clamorosa, con nuovi record e apparizioni quanto mai frequenti in giro per il globo, fino al traguardo assoluto da £ 59,4 milioni / $ 79,8 milioni per L’Impero delle luci, chiamato, sensazionale (Sotheby’s 2022). Anche oggi, proprio come allora – ma dalla fazione opposta – siamo di fronte a uno dei suoi soggetti iconici: l’enigmatica figura con la bombetta, l’uomo qualunque voltato di spalle, con tanto di provienienza blasonata dalla Collezione Gilbert e Lena Kaplan. Dulcis in fundo, arriva sul mercato esattamente a cento anni dal Manifesto di Surrealismo di André Breton, quasi fosse un cammeo contemporaneo. Ed è solo uno dei due round.
Nella stessa serata, una di seguito all’altra, Christie’s ospiterà anche la tradizionale 20th/21st Century: London Evening Sale. C’è California di David Hockney a sfilare sul rostro, del 1965, una piscina di Los Angeles dove il tempo si è fermato in un’eterna estate di sole (stima: su richiesta, nella regione dei $ 16 milioni); c’è Matinée sur la Seine, temps net di Claude Monet, quasi una fusione tra acqua e cielo nella primissima nebbia mattutina (stima: £ 12-18 milioni); ancora Landscape near Malabata, Tangier di Francis Bacon, un tempo parte della collezione di Roald Dahl, incluso in ben 32 mostre in 27 città (stima: £ 15-20 milioni); ci sono Tutto (stima: £ 400.000-600.000) e Mettere al mondo il mondo (stima: £ 650.000-850.000) di Alighiero Boetti fra gli italiani illustri; e per finire Kai, ritratto da Lucian Freud, lo stesso figlio di Suzy Boyt che appare anche nel dipinto da record Large Interior W11 (da Watteau), ex Paul Allen Collection (stima: £ 4-6 milioni).
Ancora 7 marzo, ancora Londra, un’altra protagonista dell’art market internazionale. È il turno di Phillips e dei suoi assi nella manica. Senz’altro il portrait della Principessa Diana ad opera di Andy Warhol, tratto da una fotografia scattata da Lord Snowdon. «È la perfetta confluenza di celebrità, bellezza, disastro e mass media che ha affascinato l’artista e sono così profondamente intrecciati all’icona fino ai giorni nostri», dicono dalla maison. Stima: £ 1,2-1,8 milioni. E ancora gli Infinity Nets di Yayoi Kusama del 2008 (stima: £ 1,8-2,5 milioni), che con Phillips vanno a braccetto in effetti – la casa detiene il record assoluto per l’artista, fissato nel 2022 a quota $ 10,5 milioni. Poi Salvo – ancora Salvo – Mediterraneo del 2008 (stima: £ 100.000-150.000), Jesse Mockincon A Cymbal Crashed and Roaring Horns, a tratti un omaggio al chiaroscuro barocco, non fosse per la sfida allo stereotipo tipica dell’artista americano (stima: £ 60.000-80.000).
Per finire in bellezza, due esplorazioni dell’astratto contemporaneo: la prima è Luck Just Kissed You Hello di Cecily Brown, che debuttò nel 2013 alla Gagosian Gallery di Los Angeles e si ritrova adesso, per la prima volta, sotto i riflettori delle aste – proprio all’indomani della super retrospettiva offerta lo scorso anno dal Metropolitan Museum di New York. La stima è di £ 1,5-2 milioni. L’altra è Silberner Zwilling di Sigmar Polke, un caleidoscopio di colori brillanti e acidi, di stratificazioni vorticose che ne moltiplicano i livelli di lettura. Risale al 1975, l’anno in cui Polke ricevette il premio per la pittura alla Biennale di San Paolo, ed è rimasta per decenni nella collezione dell’avvocato dell’artista, Gerhard Knull, adesso potrebbe raggiungere £ 1,2 milioni. Fair warning, manca poco all’esito finale.