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Mediartrade Casa d’Aste annuncia la prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea, in programma per mercoledì 12 luglio 2023. L’asta avrà luogo nella sede milanese di Mediartrade, in via Marco Polo 9, in zona Portanuova. Tra i top lot due dipinti: un Guttuso, stimato tra € 50.000 ed € 60.000, e un lavoro di fine anni ’50-primi ’60 di Roberto Sebastian Matta, il cui valore stimato si aggira intorno ai € 40.000. I lotti, esposti da lunedì 26 giugno a lunedì 10 luglio, appartengono all’ampio corpus di opere composto principalmente da lavori di artisti italiani e internazionali, con un interessante focus sull’arte orientale contemporanea. È possibile sfogliare il catalogo online ed esperire i lotti esposti in sede nel 3D Space creato per l’asta comodamente da casa.
Intervista con Chiara Mastelli, Specialist – Dipartimento Arte Moderna e Contemporanea di Mediartrade Casa d’Aste
Quali sono le caratteristiche principali della prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea di Mediartrade? Com’è strutturato il catalogo?
«L’incanto si focalizzerà sostanzialmente su opere “post war” afferenti ai maggiori esponenti dell’arte nazionale e internazionale, con una selezione di lotti indubbiamente attrattivi anche in relazione a un potenziale investimento da parte dei collezionisti – si tratta, per l’appunto, di artisti storicizzati. Il catalogo abbraccia e attraversa così il Novecento fino ad arrivare alla più recente contemporaneità, ricoprendo le maggiori correnti e avanguardie. Diverse le direttrici, a partire da un significativo nucleo di opere informali di Roberto Crippa, Gianni Dova, Antonio Corpora; nel quadro europeo delle poetiche segnico-informali presenteremo Luis Feito e Rafael Canogar, ovvero i massimi esponenti del gruppo spagnolo El Paso; a seguire il cinetismo di Gianni Colombo, l’astrazione di Achille Perilli e Piero Dorazio, la Scuola di Piazza del Popolo con Mario Schifano, Renato Mambor, Tano Festa, i Noveaux Réalistes ARMAN e Mimmo Rotella, la Transavanguardia di Sandro Chia e molto altro. Attenti ad intercettare un pubblico sempre più internazionale, abbiamo deciso di dedicare una sezione all’arte orientale contemporanea, con grandi protagonisti nipponici tra cui Hiroshi Sugito».
Qual è il vostro target? A che tipo di clientela vi rivolgete?
«Il collezionismo oggi è sempre più globale, la spinta all’innovazione e la conseguente digitalizzazione hanno ridisegnato un mercato i cui principali attori sono indubbiamente le giovani generazioni, in particolare i Millennial. Rimangono tuttavia stabili i clienti consapevoli e di lungo corso italiani ed esteri che ricercano presso la nostra Casa d’Aste beni di qualità».
I lotti della prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea comprendono una vasta selezione di opere realizzate da grandi firme del panorama italiano e internazionale. Su quale pezzo, secondo voi, si concentreranno la maggior parte delle offerte?
«L’attenzione dei bidders si sta concentrando in maniera diversificata su più artisti, particolare interesse hanno suscitato opere di considerevole rilevanza storica quali ad esempio Dimensione assurda di Antonio Corpora del 1958 e lo splendido Nudo sensuosamente espressionista di Renato Guttuso del 1957, richiesto da buyers italiani e esteri. In ambito internazionale Roberto Sebastian Matta sta riscuotendo considerevole interesse, così come Bengt Lindstrom. Grande attenzione in pre-sale è stata riservata agli straordinari effetti cromatici di Orto Botanico di Mario Schifano, senza dubbio tra gli artisti che stanno riscontrando una sempre maggiore risonanza anche all’estero. Riteniamo pertanto che l’opera potrà riservare un particolare exploit».
Sono presenti anche opere di artisti emergenti nel catalogo d’asta?
«In catalogo non sono presenti artisti cosiddetti “ultra contemporanei”, in quanto riteniamo che emergenti privi di adeguato consolidamento sul mercato primario, in asta, possano essere oggetto di speculazioni e venire quindi danneggiati. La nostra prassi è quella di valorizzare al meglio artisti storicizzati o mid career riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Ne sono esempio, tra gli altri, gli italiani Giovanni Frangi e Piero Pizzi Cannella, in ambito internazionale Hiroshi Sugito o Günter Förg (artista tedesco prematuramente scomparso, presente nella sezione Unlimited di Art Basel 2023 con un’opera monumentale)».
Che effetto ritenete abbia il presentare opere di artisti, se così possiamo definirli, “minori” al fianco di grandi maestri del contemporaneo come Renato Guttuso, Mimmo Rotella e Mario Schifano?
«Un catalogo composito consente di presentare artisti che hanno una risonanza globale accanto ad altri che non hanno un altrettanto paragonabile riverbero. Tuttavia reputiamo che questi ultimi, seppur “minori”, possano beneficiare di una rinnovata considerazione e attenzione».
Ritenete che tra le opere presenti ce ne siano alcune di particolare importanza per il contesto sociale o politico attuale?
«Senz’altro l’approccio adottato da Piero Gilardi con la sua pratica artistica intesa come bio-politica – qui presente in catalogo con un iconico Tappeto-natura del 2000 – è più che mai tema di stringente attualità. L’arte ritenuta esperienza di condivisione e di affermazione etica risulta essere oggi centrale, soprattutto in relazione al concetto di eco-sostenibilità. In tal senso desideriamo citare anche Friedensreich Hundertwasser, artista e architetto visionario tra i primi a sostenere la necessità di un’architettura ecosostenibile basata su un rapporto armonico tra natura e uomo. A lui l’archistar Stefano Boeri si è ispirato per il celeberrimo e iconico Bosco Verticale, trasposizione plastica di questo concetto più che mai contemporaneo».