C’è una biblioteca di libri preziosi e rari in vendita da Il Ponte Casa d’Aste, nessuna categoria esclusa. Narrativa, geografia, architettura, poi ancora musica, magia, criminologia. Arte, ovviamente presente, con una sfilza di livres d’artistes, da Fortunato Depero a Man Ray. C’è perfino la traduzione italiana del primissimo trattato sulla cioccolata, in ottima compagnia con le lettere tra Dino Buzzati e l’amata Carla Marchi, con la storia genealogica delle famiglie illustri italiane, con una guida antica «sopra il giuoco degli scacchi». Niente male, per un dipartimento che ha chiuso il 2022 con oltre € 1.5 milioni di fatturato, e che già tocca quota € 678.957 nel primo semestre 2023. Andranno tutti all’asta martedì 19 settembre, nelle sale settecentesche di Palazzo Crivelli. Nel frattempo, ne abbiamo parlato con Stefania Pandakovic, Capo Dipartimento di Libri e Manoscritti della maison.
Inizierei proprio dal filo rosso di questa selezione. Quali sono il punto di partenza e il gran finale del catalogo di settembre?
«I nostri cataloghi cercano sempre di offrire un percorso che, seguendo la storia del libro, va da una prima sezione dedicata agli albori della stampa – e dunque dai primi libri stampati nel Quattrocento o primo Cinquecento – fino a quella dedicata ai libri d’artista e ad alcune particolari chicche del Novecento. In occasione dell’asta del 19 settembre proponiamo agli antipodi un’edizione incunabula della Divina Commedia, stampata da Vindelino Spira a Venezia nel 1477, e un celebre libro di Mimmo Rotella dedicato a Marylin Monroe, pubblicato nel 2004. Nel mezzo di questi 527 anni di storia troviamo la prima edizione di Cesare Beccaria, Dei Delitti e delle Pene, pubblicata a Livorno nel 1764: un libro che ha cambiato la storia della criminologia nel mondo, plasmando per sempre il punto di vista dei legislatori».
Proseguiamo allora con un altro dei top lot di questa selezione immensa, lo scambio epistolare tra Dino Buzzati e l’amata Carla Marchi. Che cosa si nasconde tra quelle pagine?
«Siamo nella sezione dedicata alle opere prodotte tra il XIX e XX secolo, con alcuni lotti estremamente importanti come, appunto, il carteggio tra Dino Buzzati e Carla Macchi. Si tratta davvero di uno spaccato di vita che sarebbe stato altrimenti impossibile conoscere. Chissà come si sentirebbe Buzzati a sapere che abbiamo letto le sue lettere più intime! Leggendo i pensieri fitti dell’autore si finisce per affezionarsi ai personaggi descritti, non solo a Buzzati e a Carla Macchi, ma persino ai tanto amati cani che vengono ritratti in una serie di spiritosi disegni. Non solo. Sempre tra questi gioielli spicca anche il libretto musicale appartenuto alla celebre milanese Carolina Verri, dove troviamo le firme di alcuni fra i maggiori protagonisti della scena musicale dell’epoca, inclusi Wagner, Rossini, Verdi, Toscanini…».
Anche il lotto 210 è una vera chicca, il primissimo trattato sulla cioccolata. Incredibilmente attuale, tra l’altro, considerando la passione sempre più diffusa per l’arte culinaria e un’attenzione in crescita per l’educazione alimentare. Quali sono le aspettative?
«È uno dei lotti più squisiti dell’asta e proprio per questo uno fra i miei preferiti. Siamo nel 1667, trentasei anni dopo la prima edizione spagnola dello stesso trattato (venduta in asta nel 2021 per $ 13,750). Dato l’argomento, il formato accessibile e l’eleganza della stampa, viene proprio voglia di leggerlo dall’inizio alla fine per perdersi in quelle pagine fitte di ricette, consigli e idee su come gustare al meglio la cioccolata. Fino al punto in cui è spiegato nel dettaglio come realizzare delle vere e proprie barrette moderne!».
Una domanda più generale. Si dice che il mercato sia regolato dalle tre D (death, debt e divorce), questa regola vale anche per i libri?
«Si dice, è vero, anche io lo sento dire dal 2008, anno in cui ho iniziato a lavorare nei libri in una celebre casa d’aste londinese. Le 3D alla british rappresentano sicuramente la provenienza più diffusa per le collezioni d’arte proposte in vendita, la maggior parte di quelle che gestiamo da Il Ponte arriva tramite eredità».
Qual è invece l’identikit dei vostri collezionisti, in generale? Chi compra i libri de Il Ponte Casa d’Aste?
«I compratori sono dei generi più svariati, rispecchiando così anche la varietà di materiale presente nei nostri cataloghi. Si va da collezionisti con anni di esperienza alle spalle, ognuno specializzato in un micro-settore, sino a chi si affaccia a questo mondo per la prima volta. Alcuni fra i più giovani sono incuriositi dai libri d’artista perché appassionati di arte contemporanea, altri similmente possiedono dipinti antichi e sono più interessati ai primi libri stampati fra Quattro e Cinquecento. La cosa che fra tutte mi ha sempre appassionata del mio lavoro è avere a che fare con amanti dei libri che conoscono nel dettaglio ciò che collezionano e che sono sempre pronti a condividere con grande entusiasmo il loro sapere».
A proposito di giovani, c’è qualche lotto del catalogo di questa settimana che potrebbe attirare lo sguardo dei Millennials?
«Assolutamente si! Non è facile mantenere vivo il collezionismo e l’amore verso i libri rari, ma essendo appunto rari e non solo antichi, alcuni si avvicinano al settore proprio attraverso quelli più moderni. Nei cataloghi non mancano mai splendide mappe che mostrano territori e città fra il Cinquecento e Settecento, fornendo così un tipo di materiale più facilmente fruibile rispetto al libro. Il libro chiuso contiene tesori che vanno scoperti e può sembrare inizialmente meno “amichevole”, ma non appena viene aperto per scoprirne i contenuti è un attimo innamorarsene. Grazie anche alle aste che svolgiamo regolarmente nella nostra seconda sede (ora in Via Medici del Vascello) siamo in grado di attirare i più giovani con oggetti che hanno prezzi di partenza accessibili, ma che sono in ogni caso di notevole interesse. Il prossimo appuntamento, a proposito, sarà il 14-15 novembre nella nuova sede».
Di recente, anche un colosso come Gagosian ha inaugurato un nuovo servizio di consulenza dedicato alle biblioteche private dei suoi clienti. Possiamo dire che sia un momento particolarmente favorevole per il mercato dei libri rari e antichi.
«Certamente, l’arrivo di internet ha in un primo momento sconvolto il mercato; è cambiato il modo di gestirne le ricerche e da un momento all’altro insaziabili collezionisti si sono ritrovati a poter scovare i titoli che più li appassionano con un semplice click. Questo ha fatto sì che si sia scoperto come libri un tempo considerati rari fossero invece più comuni, mentre altri sono diventati effettivamente e concretamente introvabili. I collezionisti hanno avuto a disposizione lo strumento ideale per comparare fra loro le copie proposte in vendita e sono diventati sempre più esigenti e pronti a concentrarsi come non mai sulla rarità, sulla provenienza e sullo stato di conservazione dell’oggetto-libro. Ora che si sono assestate le cose, si vedono i veri vantaggi di essere collegati tramite internet in tutto il mondo. Noi stessi vendiamo una grande percentuale di lotti all’estero, registrando asta dopo asta un notevole incremento di pubblico partecipante da Paesi molto diversi e lontani tra loro».
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