Sotheby’s che rima con design che rima con cucina stellata. Le cose si fanno in grande, nelle sale patinate di Palazzo Serbelloni. E così la prossima asta meneghina sarà impreziosita dallo chef blasonato Davide Oldani – che a quanto pare degli oggetti eccentrici, e al tempo stesso funzionali, non sa proprio fare a meno. Ha progettato ad uno ad uno i piatti, le posate, i bicchieri, i tavoli e le sedie per il suo ristorante, per garantire ai suoi ospiti il meglio del meglio dell’esperienza culinaria. «Il design», dice, «è per me in cucina il contenitore che valorizza il contenuto. Credo che per ogni piatto ci sia una possibilità di servizio, di accoglienza e di ospitalità».
Detto, fatto. In collaborazione con la casa d’aste Sotheby’s, lo chef ha scelto quattro dei suoi iconici must have, sfileranno all’incanto, online, dal 16 al 23 aprile (e in mostra dal 18 al 21 aprile, nella sede di Corso Venezia 16) insieme ai lotti selezionati dalla maison. Vedi l’irrinunciabile poltrona Proust di Alessandro Mendini, uno dei primi esemplari dipinti a mano dall’architetto e designer di Milano, ma anche «una dimostrazione di armonia», spiega Oldani, «parola che utilizzo molto nella mia cucina». Stima: € 20.000-25.000. Vedi i due vasi Half Ball di Gaetano Pesce, con una valutazione pre-incanto di € 5000-6000 ciascuno. «Il primo mi ricorda una sorta di medusa che rivolta sotto sopra fa scendere una colata di caramello», rivela ancora lo chef, «l’altro ricorda esattamente il colore del polpo cotto».
C’è anche il neon dell’artista brasiliano Alê Jordão tra le opere preferite di Oldani, si intitola Carnaval ed è offerto per € 5000-7000 («è allegria totale!»). In ottima compagnia con due poltrone di Gio Ponti (stima € 15.000-18.000), il tavolino Statue of liberty di Arman (stima € 5000-7000), la poltrona Shadow di Gaetano Pesce (€ 5000- 7000), il mobile bar Piramide di Antonio Cagianelli (€ 8000- 10.000) – solo per rendere l’idea. «È ancora più speciale presentare le offerte di questa stagione in un momento in cui la città sarà in fermento per l’attesissimo Salone del Mobile», dichiara Eugenia Fassati, 20th Century Design, Sotheby’s Milan. «La vendita di design di questa stagione è caratterizzata da una ricchezza di opere vibranti e chic di nomi italiani e internazionali all’avanguardia, del passato e del presente. Oggetti straordinari di designer iconici saranno esposti insieme a pezzi di artisti emergenti che stanno già dando la loro impronta alla ricca storia del design, sia in Italia che altrove».
Intensifica il suo rapporto con Milano il gigante Sotheby’s, lo fa attraverso il design, così profondamente radicato nell’humus cittadino. Era solo il 2022 quando la major inaugurava la sua primissima asta meneghina dedicata alla categoria, con arredi di Osvaldo Borsani, installazioni di Ingo Maurer e ceramiche multiformi di Lucio Fontana. Lo scenario, due anni più tardi? Un afflusso di nuovi acquirenti e partecipazioni da tutto il mondo, con bidder provenienti da America, Asia, Africa e Medio Oriente – e l’occhio puntato sulla magnetica città del design, ça va sans dire. «Milano è una città frizzante e in costante trasformazione», racconta ancora a exibart l’esperta Eugenia Fassati, «ed è proprio questa sua caratteristica che l’ha resa un terreno così fertile per lo sviluppo del design. La sua energia unica e la sua vivacità culturale sono un continuo stimolo per la creatività e l’innovazione». Intanto, tra i grattacieli di New York, la vendita di Important Design di Sotheby’s ha chiuso i giochi a quota $ 15,8 milioni. Come premesse, niente male.
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