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Un turnover da oltre 42 milioni registrati nell’anno passato, vale a dire il più alto fatturato per una casa d’aste italiana nel 2022. Ora, uno dopo l’altro, i nuovi appuntamenti di Cambi. Occhi puntati sul prossimo 27 febbraio allora, nella sede di Milano, con una ricca selezione di Arti Decorative del XX secolo. Ci sono i vetri francesi del primo Novecento tra i lotti della prima tornata, e insieme a questi le opere in ceramica di produzione italiana ed europea che spaziano senza indugio da inizio secolo fino agli anni ’70.
Qualche nome d’eccezione: un monumentale vaso di Émile Gallé creato a Nancy nei primi del Novecento, con un decoro di delphinium a cammeo e grandi foglie (stima: € 3000-4000); un gruppo di lampade in ferro battuto, opera dei tre maggiori maestri italiani Alessandro Mazzucotelli, Carlo Rizzarda e Umberto Bellotto; un raro vaso in ceramica di Galileo Chini con anse applicate in forma di serpenti e decori di lustri metallici, capolavoro dello stile Liberty (stima: € 2000-3000). Ma anche due piatti della serie Le mie donne di Gio Ponti, capolavori eseguiti alla pittoria di Doccia a Sesto Fiorentino nel 1925 su suo disegno (stime: € 10.000-12.000 e € 8.000-10.000).
«Il Novecento», commenta il responsabile del Dipartimento Arti Decorative del XX Secolo Marco Arosio, «è stato il secolo più innovativo e ricco in termini di ideazione e creazione nelle Arti decorative. Tutti gli oggetti in asta, per l’epoca in cui sono stati creati, sono di grande fascinazione per i nuovi collezionisti e ben inseribili nell’arredo contemporaneo».
Non solo. La seconda tornata pomeridiana, sempre in data 27 febbraio, sarà interamente dedicata ai vetri di Murano, a partire dai primi soffiati degli anni ‘20 di Vittorio Zecchin e alcuni oggetti rari di Carlo Scarpa per la MVM Cappellin. L’oggetto più affascinante: una rara coppa in vetro incamiciato con decoro di murrine ad anelli concentrici su piede troncoconico in vetro blu con decoro di foglia d’argento (stima: € 8.000 – 10.000). L’asta prosegue poi con altre creazioni di Carlo Scarpa per Venini e molti vasi su disegno di Ercole Barovier, dagli anni ’30 al ’70 – alcuni probabilmente unici. Per finire, le sculture uscite dai forni della vetreria La Fucina degli Angeli di Egidio Costantini e realizzate su disegno di Max Ernst nel 1968. L’esemplare più grande è valutato € 4000-5000, gli altri, più piccoli, ciascuno € 1500-2000.
Appuntamento a lunedì, con le Arti Decorative del XX secolo.