Non son passate due settimane dal successo newyorkese del Botticelli, ma sembra che Sotheby’s sia impaziente di svelare le sue carte. E se i nomi di Edvard Munch e Piero del Pollaiolo non ci ingannano, anche quella di Londra, il 25 marzo, sarà una manche da non dimenticare.
Partiamo dunque dal Ritratto di giovane del Pollaiolo, tra le punte di diamante del catalogo. Un altro “giovane”, sì, come quello venduto dalla maison lo scorso 28 gennaio per la cifra stratosferica di 92,2 milioni, conquistando il secondo posto sul podio degli Old Masters. E allora fa quasi sorridere sapere che i due soggetti, quello di Botticelli e quello del Pollaiolo, si sono già incrociati in passato. Erano gli anni ’30 e ’40 del Novecento: Thomas Ralph Merton – il primo scienziato assunto dai servizi segreti – amava collezionare capolavori di maestri italiani, tedeschi e fiamminghi; ne raccolse una trentina, e tra loro custodiva masterpieces di Hans Holbein, Lucas Cranach, Bartolomeo Montagna.
Ebbene, proprio i “nostri” ragazzi, Portrait of a Young Man Holding a Roundel di Botticelli e Portrait of a Youth di Pollaiolo, erano «appesi come pendant nel suo studio», raccontano gli esperti. L’opera che sfilerà all’asta il prossimo 25 marzo, in particolare, uscì dalla collezione Merton solo nel 1985 (fu messo all’incanto da Christie’s, allora, come un Cosimo Rosselli) e rappresenta il primo ritratto dell’artista offerto da Sotheby’s dal 2012, anno in cui un Pollaiolo fu acquistato dal Getty Museum per $ 1,4 milioni.
Qual è dunque la stima per questo giovane «non più ragazzo e non ancora uomo», «dal viso liscio e dai lineamenti fini», che «si staglia su un cielo di un blu graduato»? Una cifra tra i 4 e i 6 milioni di sterline, comunicano dalla maison. Si tratta – spiegano – dell’unico ritratto conosciuto dell’artista ancora in mani private; un artista che ai tempi, insieme al fratello Antonio Pollaiolo, era più apprezzato dello stesso Botticelli e che oggi possiamo ammirare in musei come il Poldi Pezzoli, il Metropolitan Museum e la Galleria degli Uffizi.
«Nella Firenze rinascimentale», aggiunge Cecilia Treves, Head of Research, Old Master Paintings di Sotheby’s, «i fratelli Piero e Antonio del Pollaiolo hanno introdotto importanti innovazioni attraverso molteplici forme d’arte, non ultima la ritrattistica, portando la loro bottega a rivaleggiare con quella di Andrea del Verrocchio per importanza e prestigio. Questo affascinante ritratto a grandezza naturale è caratterizzato da una sorprendente posa quasi frontale e presenta il soggetto in un modo completamente nuovo. Squisitamente dipinto, il lavoro rappresenta una svolta cruciale nella storia della ritrattistica europea».
Ed eccoci alla seconda sorpresa della casa d’aste: tra gli highlights del 25 marzo scopriamo anche Autoritratto con tavolozza del 1926 ed Embrace on the Beach del 1904, entrambi firmati dal norvegese Edvard Munch. Due lavori che i nazisti classificarono come entartete kunst, degenerati, e oggi stimati, rispettivamente, tra i 4,5 e i 6,5 milioni e tra i 9 e i 12 milioni di sterline.
«È un momento molto opportuno per mettere all’asta questi dipinti», dichiara al Guardian il vicepresidente di Sotheby’s Simon Shaw, con chiaro riferimento a quella malattia (l’influenza spagnola) che colpì il pittore nel 1918. «L’attuale pandemia in tutti i suoi aspetti è stata positiva per Munch, in quanto ci spinge indietro alle questioni che erano importanti per lui, alla sostanza della vita, a tutti i suoi momenti caotici e lirici. Ha attratto le persone verso una maggiore comprensione e apprezzamento del suo lavoro».
Anche la storia dei due quadri in vendita da Sotheby’s, in effetti, è tormentata come quella dell’artista. Nel 1933 oltre 80 opere di Munch furono confiscate dai nazisti, incluse Embrace on the Beach (allora custodito dalla Galleria Nazionale di Berlino) e l’Autoritratto del 1926 (di proprietà della Kunstalle, Mannheim). I due dipinti furono acquistati per pochi soldi da Hermann Göering, maresciallo del Reich e successore designato di Hitler, per poi passare a Thomas Olsen, amico e protettore di Munch che salvò alcune sue opere dalla furia nazista (inclusa una versione di The Scream che nascose nella fattoria di Sandbu, in Norvegia). I figli di Olsen, Fred e Peter, hanno ereditato questo tesoro e proprio Peter ha messo in vendita The Scream nel 2012 (Sotheby’s, $120 milioni).
Tra gli altri capolavori all’asta cross-category londinese, oltre a Pollaiolo e Munch, sfileranno anche le opere di David Hockney, Arshile Gorky, Vassily Kandinsky, Paul Klee, Jean Dubuffet, Wols e Jean Fautrier (qui il catalogo completo).
Tra gli ultimi progetti firmati da Zaha Hadid, l’Hotel Romeo Collection di Roma apre le porte: arte, architettura, design e…
Un progetto di residenze artistiche alle Eolie che intreccia arte contemporanea, comunità e patrimonio archeologico: al via a dicembre, con…
In occasione della sua mostra al Museo Civico Medievale di Bologna, Alessandro Roma parla con Lorenzo Balbi delle idee di…
Alla scoperta della 13ma edizione di Momentum, la biennale d’arte contemporanea dei Paesi Nordici che si svolgerà in tre suggestivi…
È il nostro ultimo giorno su questo mondo, cosa c’è da perdere? Chiude i battenti, a Milano, la galleria Peres…
Il 2025 della Pinault Collection sarà dedicato alla rappresentazione del corpo umano, con le mostre di Tatiana Trouvé e Thomas…