Un’asta online in corso fino al 10 aprile (alle ore 12), e poi la vendita live alle 15:30 dello stesso giorno. Ma anche una bella esposizione dei lotti, in mostra nella sede di Via Caio Duilio 4d-10. Così la casa d’aste Blindarte celebra la grandezza di Napoli, con una ricca selezione di opere d’arte e manufatti dal XVII secolo ad oggi, rappresentativi di usi e costumi napoletani o riguardanti la città e la sua storia.
È il caso della rara coppia di tazzine in terraglia del XIX secolo, dipinte con splendide vedute dell’eruzione notturna e diurna del Vesuvio, o l’importante gruppo presepiale napoletano del Settecento raffigurante la Natività. Tra i protagonisti del Novecento si segnala Andy Warhol, che all’inizio degli anni ’80 ha realizzato la serie dei Vesuvius (come la celebre serigrafia a colori che scopriamo da Blindarte con una stima di € 30.000-40.000). L’Ottocento napoletano è invece rappresentato da vedute di piazze e di marine firmate dai più importanti esponenti della Scuola di Posillipo e di Resina, come Consalvo Carelli, Giordano Lanza, Attilio Pratella, Vincenzo Migliaro.
«Napoli è un mondo aperto agli stranieri», afferma Memmo Grilli, direttore del dipartimento di arte moderna e contemporanea di Blindarte, «e alle diversità, con le sue regole/non regole, i suoi usi e costumi, i suoi proverbi e la sua decantata bellezza che coinvolge e seduce. Tutto questo è ben noto agli artisti che vi si sono ispirati, lasciando tracce evidenti di questa influenza napoletana in tantissime opere d’arte e manufatti che gli appassionati di collezionismo conoscono e apprezzano da sempre. Napoli forse più di ogni altra città merita un’asta tematica sulla creatività che l’ha animata nel corso dei secoli, fino al presente, che è un momento di orgogliosa e condivisa valorizzazione di questo incredibile patrimonio culturale. Questo spirito ha portato la Blindarte a lanciare la prima asta tematica su una città, dove saranno esibite opere d’arte e manufatti di qualità dal XVII secolo ai giorni nostri, con una particolare attenzione alla parte finale del catalogo in cui sono presentati alcuni costumi ed elementi di scene (irripetibili) del Teatro San Carlo».
Ce n’è davvero per tutti i gusti, nella ricca selezione di Blindarte, che include opere estremamente varie, provenienti da artisti che hanno in qualche modo intrecciato un legame con Napoli. Lo dimostrano gli oggetti di scena menzionati da Memmo Grilli, il direttore della casa d’aste, che celebrano rappresentazioni teatrali del passato come Arianna a Nasso (di R. Strauss, del 1999/2000), La Voix Humaine (di F. Poulenc, del 1994/95), Un ballo in maschera (di G. Verdi, del 1994), il Don Carlo (di G. Verdi, del 1983/84), Macbeth (di G. Verdi, del 1984/88), Falstaff (di G. Verdi, del 2006/07); così come la suggestiva veduta della spiaggia al tramonto, con il Vesuvio imponente sullo sfondo, capolavoro assoluto di Oswald Achenbach, firmato e datato 1878 (stima: € 60.000-80.000). Coesistono nella stessa asta, insieme ai dipinti antichi, le manifatture, ci sono perfino le preziose borse dal gusto retrò di LEDEFF.
Non mancano ovviamente gli artisti contemporanei di origine napoletana, tra cui Emilio Notte, Domenico Spinosa, Gianni Pisani, Carlo Alfano, ma anche Lello Esposito, Sergio Fermariello, Giuseppe Perone, Jorit (del quale spicca un iconico ritratto di Maradona), sempre in dialogo con l’indimenticabile passato. Napoli, j’adore: un omaggio attraverso i secoli alle bellezze della città partenopea.
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