Due ragazze giovani e preparate, dotate di uno spirito creativo e intraprendente, e di una voglia tenace di forzare i confini del mercato dell’arte, per renderli più accoglienti. Questi sono gli ingredienti principali di Onstream Gallery, la nuova galleria interamente online realizzata da Chiara Gesualdo ed Eleonora Rebiscini.
La piattaforma è pensata per essere semplice e intuitiva. Si potrà infatti visitare la prima mostra online – inaugurata il 1 luglio 2020 – accedendo direttamente al sito (trovate il link qui). Ad aprire le danze sarà il giovane Marco Succu, in arte Waro, con la mostra “Waro, Welcome to my World. (W.W.W)”. La mostra segue la sua crescita artistica, indagando la sua attività di collezionista e sviscerando i sentimenti dietro le sue recenti creazioni. Waro ci invita infatti a entrare nel suo mondo: un mondo dove le linee si intersecano e i corpi si incontrano creando nuove dimensioni. Non basta? Dalla sezione Collection sarà possibile acquistare in pochi clic le opere appena viste, come un vero e proprio marketplace dai prezzi accessibili.
Un’occasione nuova, trampolino di lancio per gli artisti emergenti che vogliono mettersi in gioco in maniera inedita, ma non solo. Chiara ed Eleonora hanno pensato anche e soprattutto al pubblico. O meglio, ai pubblici. L’idea è quella di rendere l’arte un’esperienza fruibile e acquistabile da chiunque, compresi coloro che finora sono rimasti lontani dalle gallerie, intimoriti da un sistema dell’arte spesso chiuso e restrittivo.
Storiche dell’arte di formazione, le due fondatrici hanno studiato a fondo il mercato dell’arte, e ne hanno individuato le lacune. Su queste vogliono intervenire con Onstream Gallery, sfruttando la potenza del Web per allargare il bacino d’utenza con una narrazione immediata, in grado di attirare non solo i già consolidati Art Lovers. «Sfruttando le potenzialità del digitale, Onstream Gallery mira ad abbracciare una fetta di pubblico che ha tutte le carte in regola per apprezzare l’Arte ma nessuno glielo ha mai detto», dicono.
Presentatevi – qual è stata la strada che vi ha portato fino a questo progetto?
Eleonora: «La mia strada è stata abbastanza tortuosa. Ho una laurea in storia dell’arte, e già durante gli ultimi mesi di università avevo iniziato a frequentare un master in economia e management dell’arte e dei beni culturali, presso la Business School del Sole 24 Ore. Dopo il master ho capito che la mia vocazione era quella imprenditoriale: lavoravo come Digital Marketer per l’e-commerce della mia famiglia, mentre intraprendevo diversi progetti autonomi. La mia strada cambia ancora quando a novembre incontro Chiara a Londra; ci seguivamo su Instagram. Ci mettiamo d’accordo per andare insieme al Talking Galleries di Barcellona e ci ritroviamo insieme a parlare della sua idea di Galleria d’Arte Online. Il resto del tempo fino ad oggi lo abbiamo passato a progettare, creare e investire».
Chiara: «Sono una Storica dell’arte che ha trascorso gli ultimi tre anni a Londra studiando (ho una laurea in Museums, Galleries and Contemporary Culture alla University of Westminster) e lavorando. Sono partita dall’Italia con un’idea ben definita sulle professioni dell’arte, tramandata da un sistema universitario strutturato e definito. Tre anni fa ero una persona, adesso ne sono un’altra.
Qui mi sono appassionata al mercato online dell’arte: l’ho studiato a fondo, fino a comprendere l’esigenza di un cambiamento, in grado di rispondere alle necessità di una nuova generazione di collezionisti. Questo cambiamento sta già avvenendo sul web. Ed è così che con Eleonora decidiamo di intraprendere questa strada. Probabilmente, è stata proprio la consapevolezza di questo cambiamento che mi ha portato a Onsteam Gallery».
Che cos’ha di originale il vostro progetto rispetto alle altre iniziative delle gallerie online?
Eleonora: «Ci sono diversi aspetti originali! Io ti parlo del mio lato, quello della Comunicazione. Innanzitutto la doppia sezione del nostro Blog che parla sia ai potenziali acquirenti sia agli artisti. Tengo molto a quest’ultima parte: mi è rimasta la vocazione di lavorare per gli artisti emergenti in un modo che fosse davvero utile. Per questo motivo forniremo loro strumenti gratuiti che li aiuteranno a partire dalle fondamenta: come si scrive un Art Statement? Come si imposta un Portfolio? Come si sceglie il Gallerista che fa per te?»
Chiara: «Il nostro progetto ha di originale il fatto di essere stato concepito principalmente online. Non stiamo trasportando sul web il programma online di una galleria fisica. Il sito web è la nostra galleria fisica. Per questo motivo, lo scopo delle online exhibition è duplice. Da un lato, regalare ai visitatori un’esperienza che li arricchisca culturalmente introducendoli all’artista. Dall’altro, curare e concepire il web come se fosse uno spazio espositivo a tutti gli effetti. Il web è un mondo senza confini e a noi piace sperimentare. Anche l’attività svolta parallelamente sui social media sarà fondamentale nell’introdurre il lavoro di artisti emergenti e instaurare quel dialogo tra artista e audience che è alla base di ogni relazione».
In che senso la vostra proposta è pensata per quel “pubblico che ha tutte le carte in regola per apprezzare l’Arte ma nessuno glielo ha mai detto”?
Eleonora: «Quando siamo andate al Talking Galleries, abbiamo respirato un’esigenza di cambiamento, ma nessuno, o in pochi, sapevano da dove partire. I più giovani parlavano dei Millennials e di come il loro comportamento d’acquisto stia mutando a vista d’occhio, anche se il Mercato dell’Arte stenta a riconoscerlo. Prezzo visibile e transazioni online sono pane quotidiano per i Millennials, anche se molti Galleristi ancora non sono pronti.
Io pensavo ai miei studi di Digital Marketing e soprattutto di Facebook Ads. Lo sai qual è il vantaggio di un’ad su Facebook rispetto a un cartellone pubblicitario? Che su FB puoi decidere tu a chi far vedere il tuo annuncio, su strada no. Da lì con Chiara abbiamo deciso di sfruttare questo enorme potenziale a favore di Onstream Gallery: allargare il nostro bacino di utenza a chi non ha mai messo piede in Galleria perché non sa bene come funziona o la associa a qualcosa di costoso ed elitario. L’idea è quella di mettere le persone nella condizione di capire quello che stiamo facendo e poi, se lo desiderano, acquistare».
Chiara: «Il pubblico a cui ci rivolgiamo non è esclusivamente quello che su Instagram verrebbe definito degli Art Lovers. La nostra mission è quella di riuscire a far avvicinare all’arte chi che non ha mai messo piede in una galleria pensando di non esserne all’altezza e di non avere gli strumenti necessari per capirla. Vogliamo scardinare quel sistema di credenze che da sempre caratterizza il sistema dell’arte, un sistema chiuso ed elitario. Il nostro quindi è il pubblico dei Millenials. È la generazione che vive, studia e si informa online, ha accesso illimitato a qualsiasi tipo di informazione, che pretende trasparenza, immediatezza e qualità. Questa è la generazione che è lì fuori ed è già pronta, sta solo aspettando qualcuno che gli dia il benvenuto nel mondo dell’arte».
Come avete scelto il vostro primo artista?
Eleonora: «Abbiamo cercato di unire diverse esigenze: io volevo qualcuno che fosse disposto a mettersi in gioco anche dal punto di vista della comunicazione. Stiamo preparando diversi contenuti interessanti. Come immaginerai infatti, anche se siamo a tutti gli effetti una Galleria, serve comunque qualcuno dall’altra parte che abbia una risposta positiva quando ci lavori solo online. Alta qualità dei contenuti, dalla banale risoluzione di una foto al testo scritto in copy: insomma ci serve qualcuno che accetti la sfida!
Con Waro ci siamo trovati subito: mi seguiva già su Instagram e ci siamo conosciuti proprio lì».
Chiara: «Cercavamo un artista giovane che fosse alla ricerca di qualcosa di diverso. Waro ci ha approcciato su Instagram, ha sposato sin da subito il progetto ed era in linea con i nostro valori. Potremmo dire che in un certo senso ci siamo scelti a vicenda».
Avete in mente già altri artisti con cui collaborare?
Eleonora: «Oltre ad averli in mente, alcuni sono già pronti. Su questo lascio la parola a Chiara, la vera recruiter della coppia!»
Chiara: «Abbiamo già qualche artista in mente per la seconda exhibition online. Non posso raccontare troppo, ma possiamo dire che molto probabilmente sarà un’artista donna non italiana. Siamo sempre alla ricerca di artisti emergenti che abbiano una storia da raccontare e un messaggio da comunicare. Non badiamo esclusivamente alla tecnica o al percorso accademico, ma cerchiamo di andare più a fondo indagando sia sulla ricerca artistica, sul percorso e sulla persona. Colgo l’occasione per dire che sul nostro sito sarà presente una sezione dedicata agli artisti che vorranno presentare i propri lavori».
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