Nasceva nel 2004 la primissima sede di Robilant+Voena, a Londra, dalla collaborazione tra i mercanti Edmondo Robilant e Marco Voena, fu seguita nel 2009 dalla galleria milanese di Piazza Fontana, poi da quelle di New York e Parigi nel 2020. Oggi una nuova tappa della sua storia: Robilant+Voena si trasferisce a Milano in via della Spiga 1 e inaugura il nuovo spazio con l’artista americano Jordan Watson, che presenta la mostra Octavia’s Butler (apertura al pubblico dal 20 novembre al 17 gennaio).
Oltre a una curata selezione di arte antica e del secolo scorso, la galleria promuove anche un programma per autori contemporanei, realizzando progetti di artisti le cui pratiche si basano sull’eredità artistica del passato. Per intenderci, tra gli artisti passati da Robilant+Voena vediamo nomi come Andrea Appiani, Artemisia Gentileschi, Lucio Fontana, Giorgio Morandi, Julian Shcnabel, Damien Hirst e Jeff Koons. La galleria ha venduto opere a numerose e importanti collezioni pubbliche e private come, per citarne alcune, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Louvre Abu Dhabi, il Metropolitan Museum of Art, la National Gallery di Londra e la Pinacoteca di Brera di Milano.
Ora il nuovo capitolo milanese: Octavia’s Butler, esposta nel nuovo spazio di via della Spiga, è la prima personale di Watson con R+V. L’artista, Jordan “Watts “ Watson è un esponente del movimento artistico Ultra Contemporary Afrofuturism, di cui fanno parte Rick Lowe, Mark Bradford, Nathaniel Mary Quinn, Tschabalala Self e Noah Davis. Le sue opere analizzano temi di carattere trasversale e senza tempo: identità, comunità e memoria sono solo alcuni di questi. Guardando Proof of Stake o Doublemint wins, o ancora Motorola’s revenge ci si accorge di quanto le sue tele siano dense di rimandi alle diverse correnti culturali care all’artista, tra cui gli American Graffiti anni ’80, il Surrealismo e gli esperimenti visivi di pittori come Francis Bacon e Peter Doig.
Pittura e disegno hanno sempre accompagnato Jordan Watson, anche prima che ci dedicasse interamente le sue giornate. Persino nel corso degli anni passati a lavorare in borsa e nell’industria musicale, le arti visive occupavano un posto di rilievo nella sua scala delle priorità. Nel 2010 ha fondato Love Watts, una piattaforma digitale per condividere contenuti artistici, nata dal desiderio di avvicinare l’arte a chi, come lui, non ha avuto un’educazione accademica nel settore. Ora, con la sua prima mostra – alla quale seguirà una seconda che sarà inaugurata a St. Moritz a febbraio 2025, Watson dà forma alla sua personale ricerca della bellezza. La nuova sede di Robilant+Voena, con i suoi dettagli storici, diventa così il palcoscenico perfetto per un artista come Watts, che guarda al futuro con un’energia colorata e vivace. L’appuntamento è al numero 1 di Via della Spiga.
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