L’ennesimo appuntamento straordinario in una settimana costellata di Old Masters. Dopo nuovi record d’artista per i lavori su carta di Guercino e Francesco Guardi (rispettivamente, $315,000 e $1,230,000), dopo l’aggiudicazione da $92,2 milioni per un ritratto di Botticelli e ulteriori traguardi per Luca della Robbia ($2 milioni) e Willem van Aelst ($1,2 milioni), da Sotheby’s è il turno di Bernini, top lot indiscusso della collezione di Hester Diamond.
Ve ne avevamo già parlato all’inizio del mese, in un articolo dedicato al capolavoro Autunno (qui). Come da previsioni, il marmo di Gian Lorenzo e Pietro Bernini ha raggiunto ieri 8,9 milioni di dollari (stima: $8 milioni-12 milioni), collocandosi con eleganza tra le sculture Old Master più costose di sempre e superando il precedente record d’artista di $3,2 milioni (Il Moro, Sotheby’s Londra, 2002). «Autunno», leggiamo sul catalogo, «tradisce l’abilità virtuosa del giovane genio che ha rivoluzionato la sensibilità manierista antiquata di suo padre». E ancora: «Un lavoro di perforazione di tale spontaneità e varietà non si trova nelle sculture di Pietro, o addirittura in quelle di alcun artista prima di Gian Lorenzo Bernini». L’alunno supera il maestro, in altre parole.
Ma Autunno non è il solo capolavoro ad aver sfilato tra i lotti di Fearless, The Collection of Hester Diamond (Part I). Un’asta impavida, imprevedibile, eclettica come la sua ultima proprietaria, capace di mescolare le bellezze antiche con l’esuberanza di lavori contemporanei (qui il catalogo completo). Il risultato? 38 lotti su 49 aggiudicati, con un tasso di sell-through del 78%. Qualche invenduto altisonante – come la Maria Maddalena Penitente di Filippino Lippi (stima: $1,5 milioni-2 milioni) e L’adorazione dei pastori di Joachim Anthonisz Wtewael (stima: $1 milione-1,5 milioni) – ma, in generale, il fatturato dell’asta non ha tradito le aspettative: $26,8 milioni a fronte di una stima tra i $ 23,3 e i $ 35,3 milioni.
Ed eccoli, quindi, alcuni dei lotti senza paura che ieri hanno trovato un acquirente. Ci sono le due tele di Dosso Dossi commissionate dal duca Alfonso I d’Este ed esposte alla National Gallery e al Metropolitan Museum ($ 6,2 milioni); c’è il trittico La Natività, L’Adorazione dei Magi, La Presentazione al Tempio di Pieter Coecke van Aelst ($3,2 milioni) che, leggiamo sul catalogo, «è stato attribuito per la prima volta a Pieter Coecke van Aelst nel 2014, quando era il fulcro di una mostra monografica sull’artista al Metropolitan Museum of Art»; ancora, troviamo alcuni eccentrici capolavori dell’arte contemporanea, come Envy di Barry X Ball ($ 415.800), Psychogeography Study #9 di Dustin Yellin ($120mila) e Ablutions di Bill Viola ($145mila). E chissà se i bidders dell’asta hanno seguito il consiglio della signora Diamond, prima di rilanciare: «Nessuna strategia. Vedi un’opportunità. Guarda come va».
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