Bronzino, Tiziano, Bouguereau, e poi Guercino, Orazio Gentileschi, Giulio Cesare Procaccini, Georges de La Tour. Sfilano in pompa magna i vecchi maestri di Sotheby’s, protagonisti assoluti della Masters Week di New York. A partire da quella Salomè con testa di San Giovanni Battista ad opera di Peter Paul Rubens, creduta perduta e riscoperta solo nel 1998. Riemerge oggi con clamore tra i capolavori eccelsi della Fisch Davidson Collection, dritta e diretta alla vendita all’incanto. La valutazione, in linea con la sua rarità: una cifra compresa tra $ 25 e 35 milioni. Picchi, schianti, capolavori riemersi, hype alle stelle. Lo confermano a exibart gli esperti di Sotheby’s, il mercato degli Old Masters gode di una – non scontata – healty shape. Basta uno sguardo al recente incanto londinese che, lo scorso dicembre, ha registrato un tasso di vendita dell’86% – il secondo più alto di sempre per questa categoria; ma anche alle percentuali di nuovi offerenti del 2022: quasi il 20% per le vendite di Old Masters, inclusi i collectors tra i 20 e i 30 anni, addirittura quintuplicati dal 2016 al 2022. Nulla di inaspettato, insomma, se il risultato di nove vendite combinate – tutte dedicate all’arte antica, tutte sparpagliate nell’arco dei prossimi giorni – andrà a superare i $ 100 milioni.
Gli appuntamenti da segnare in agenda: senz’altro Baroque: Masterpieces from the Fisch Davidson Collection (26 gennaio), Master Paintings Part I (26 gennaio), Bouguereau and His Circle (26 gennaio), The One (27 gennaio) – solo per citarne alcuni. Ed eccoli i cavalli di punta di questo tour de force annunciato, senza limiti di tempo né di geografia. C’è un Bronzino del 1527 circa, l’esperto Carlo Falciani è sicuro si tratti di un autoritratto di un giovanissimo Agnolo di Cosimo (stima: $ 3-5 milioni). Appartenne alla collezionista ebrea Ilse Hesselberger, che lo acquistò nel 1927 e poi lo donò allo stato, in cambio della promessa di essere risparmiata dalle persecuzioni. Neanche a dirlo, morirà in un campo di concentramento in Lituania, a Kaunas, e saranno i suoi eredi a vedersi restituire il dipinto, moltissimi anni dopo. Non solo. C’è la Maddalena penitente di Orazio Gentileschi tra gli highlights della Masters Week, proviene dalla collezione Fisch Davidson ed è in catalogo per $ 4-6milioni. Fu il mecenate genovese Giovanni Antonio Sauli a commissionarla all’artista, insieme ad altre due opere di grandi dimensioni, Danae e Lot e le sue figlie (ora entrambe al J. Paul Getty Museum). Solo per rendere l’idea: quando è stata venduta da Sotheby’s, nel 2016, la bella Danae ha segnato un record imprendibile da oltre $ 30 milioni.
Il corteo nuziale di Pieter Brueghel il Giovane (stima: $ 2-3 milioni), una straordinaria natura morta di Pieter Claesz, con ciliegie, fragole, ribes, profili di bicchieri iridescenti (stima: $ 1-1.5 milioni), una Madonna che allatta Gesù del Giampietrino (stima: $ 200.000-300.000), la scolaretta perlacea di William-Adolphe Bouguereau (stima: $ 600.000-800.000). Lo ripetiamo come un mantra: gli Old Masters non passano mai di moda. Anche se poi, in effetti, una sorta di moda, di tendenza, si verifica anche per i capisaldi dell’arte antica. Quasi degli equivalenti di Flora Yukhnovich e Jadé Fadojutimi, con quella domanda che infervora il mercato e si riverbera tra mostre, aste e fiere in giro per il globo, ma con un occhio ben saldo sul passato, sui vecchi maestri internazionali. Caso lampante, le pittrici attraverso i secoli. Le menzionano una dopo l’altra gli esperti di Sotheby’s durante il nostro scambio, insieme ai loro recenti traguardi all’incanto: Orsola Maddalena Caccia ($ 262.378, maggio 2020), Fede Galizia ($ 2,4 milioni, Sotheby’s NY gennaio 2019), Anna Ruysch (£ 327.600, dicembre 2022), Elisabeth Louise Vigée Le Brun (£ 7,2 milioni, gennaio 2019). Ma anche la francese Anne Vallayer-Coster, che il prossimo 26 gennaio sfilerà a New York, nel corso della Master Paintings & Sculpture Part I, con una natura morta da $ 150.000-200.000. Esattamente a un anno di distanza da quella Still life che, sempre da Sotheby’s, nel gennaio 2022, trovava un acquirente per la cifra monstre di $ 1.8 milioni.
Proseguiamo a zig zag. Un commovente Ecce Homo di Tiziano (stima: $ 1.5-2 milioni), una tela monumentale di Bernardo Cavallino (stima: $ 2.5-3.5 milioni), diverse opere su carta, come il cupido dalle gote arrossate di Jean-Honoré Fragonard (stima: $ 60.000-80.000). Non basta. C’è anche The One tra gli appuntamenti altisonanti della settimana di Sotheby’s, l’asta che mescola senza indugio tesori del passato con cimeli del tempo presente. Da un’armatura del Giappone riccamente decorata (stima: $ 200.000- 300.000) a un raro smeraldo, reliquia dell’era dei Conquistadores (stima: $ 100.000-150.000), dalla maglia vincente di LeBron James (stima: $ 3-5 milioni) fino all’invito alla festa di John F. Kennedy – quella in Madison Square Garden in cui una scintillante Marilyn Monroe cantava “Happy Birthday, Mr. President” davanti a 15.000 persone (stima: $ 80.000-100.000). Un mash up tanto caro alla maison di Patrick Drahi – e al mercato dell’arte tutto, a dire il vero – con quelle selezioni cross-category che avvicinano ogni genere di collezionista, ogni sorta di lotto, poco importa la sua etichetta distintiva. Inclusa una terracotta invetriata di Benedetto Buglioni e Benedetto da Maiano, direttamente dalla Firenze rinascimentale, offerta con stima $ 150.000-250.000. Un old master in piena regola, tra una sfilza di manufatti senza età.
Vecchi maestri eternamente presenti, che ispirano, si evolvono, trovano nuove strade. Citano le nuvole di Richter gli esperti di Sotheby’s, i ritratti nascosti di Ewa Juszkiewicz, le opere della giovane Anna Weyant, novella superstar. Ma anche nomi come Rose Uniacke, Gucci e Simone Rocha, così influenzati dall’arte del passato. Che la Masters Week abbia inizio, sotto il cielo di New York.
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