Maggio a New York, prosegue senza sosta l’escalation americana delle case d’aste internazionali. Dopo l’apertura in pompa magna di Christie’s e dei suoi fenicotteri rosa da record (qui il nostro report), ecco il turno di Phillips, pronta a schierare una dopo l’altra le sue 41 opere d’eccezione. Dove: al 432 di Park Avenue. Quando: il 17 maggio (preceduto il 16 dalla tradizionale Day Sale). Riflettori puntati sul top lot, Banksquiat. Boy and Dog in Stop and Search: un lavoro di Banksy del 2018 creato in risposta a Boy and Dog in a Johnnypump di Jean-Michel Basquiat – una scena gioiosa, leggera, con due figure che si crogiolano nel sollievo dell’acqua in piena estate, esposta nel corso di una mostra al Barbican Centre di Londra. La reinterpretazione del writer britannico, ovviamente nuda e cruda: un uomo perquisito dai membri della Metropolitan Police, le mani in alto non in segno di liberà, di gioco, stavolta, ma chiaro simbolo di oppressione. Stima $ 8-12 milioni. «Questa Evening Sale», rivelano all’unisono Jean-Paul Engelen, President, Americas, e Robert Manley, Deputy Chairman, the Worldwide Co-Heads of 20th Century & Contemporary Art, «incarna ciò che il nostro team sa fare meglio: racchiudere l’espansione del gusto nel mercato che abbiamo visto negli ultimi anni». E anticiparlo, e alimentarlo ancora e ancora.
Ed eccoli i pezzi forti della selezione di Phillips, a pochi giorni dall’esito finale. C’è anche Tête de femme au chignon tra i titani altisonanti di New York, viene offerto all’asta per la prima volta e non è mai stato esposto pubblicamente – Picasso lo dipinse nel 1952, l’ultimo anno della sua relazione con l’artista Françoise Gilot (stima: $ 6-9 milioni). Ci sono due importanti opere giovanili di Yayoi Kusama, le sculture Blue Spots e Red Stripes. È la prima volta che saranno vendute in quasi sessant’anni, dopo l’acquisizione nel 1965 da parte dei collezionisti Agnes e Frits Becht (stima: $ 2,5-3,5 milioni l’una). E non manca un Self-Portrait (Fright Wig) di Andy Warhol, l’artista al numero 1 nella classifica 2022 di Artprice. Eseguito nel 1986 per l’influente gallerista Anthony d’Offay, il lavoro è appartenuto al collezionista Richard Polsky e ha costituito la base per i suoi libri I Bought Andy Warhol e I Sold Andy Warhol (Too Soon). Non solo. Nel 2005 passava di mano per $ 374.400; ora viene proposto da Phillips, a New York, per ben $ 800.000-1,2 milioni.
Proseguiamo. Un’iconica Girl in the mirror di Roy Lichtenstein (stima: $ 4,5-5,5 milioni), A Death of an Old Mulatta di Robert Colescott (stima: $ 500.000-700.000), On the Road di Helen Frankenthaler (stima: $ 1,5-2 milioni). Poi una sfilza di nomi contemporanei, in pieno stile «vernice fresca» della maison. A partire dalla Guitar Girl di Yoshitomo Nara, emblema della ribellione giovanile e di una forte autodeterminazione, anno 2019 (stima: $ 2-3 milioni). Presente anche María Berrío, che proprio da Phillips, nel novembre 2022, fissava con He Loves Me, He Loves Me Not il suo record da $ 1,6 milioni. No One Can Hear You, Only The Wind, del 2012, punta adesso a quota $ 1-1,5 milioni. E sfila anche Julien Nguyen tra gli highlights del catalogo, l’estetica della sua Jeu de Paume, del 2015, richiama tanto l’arte medievale quanto la grafica dei videogiochi del 2000. Valutazione pre-asta: $ 100.000-150.000. Appuntamento a mercoledì 17 maggio, con i lotti moderni e contemporanei di Phillips. Fair warning.
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