Frieze, Tefaf, 1-54, poi ancora Independent, Nada, Future Fair. Gli opening glamour, da Chelsea all’Upper East Side. Le maxi mostre, dodici in corso solo al Metropolitan, reduce dai bagliori eccentrici del Met Gala. È New York il palcoscenico definitivo del mercato dell’arte, lo è ancora, lo è sempre, nonostante il calo di fatturato pari al 3% nel 2023, da una parte all’altra del globo. In numeri: rappresentano il 42% delle vendite in valore gli Stati Uniti, pari a $ 27,2 miliardi, in testa a Cina e Gran Bretagna, a dirlo è l’ultimo Art Basel and UBS Global Art Market Report. E così le majors Sotheby’s e Christie’s si sfidano ancora a colpi di capolavori, come una sorta di danza rituale – maggio, le aste, fair warning, last chance to bid, nell’aria ancora l’eco benedicente della Biennale. Riverberi e promesse d’amore.
Casa Sotheby’s, si parte il 13 maggio con la vernice fresca di The Now – i cosiddetti artisti red-chip, i giovani e i giovanissimi sulle montagne russe dell’art market internazionale. Vedi alla voce Jadé Fadojutimi, che lo scorso novembre riaggiornava per tre volte in due settimane il suo record d’asta, prima da Christie’s con A Thistle Throb da $ 1,7 milioni, appena sei giorni dopo da Sotheby’s con Teeter towards me ($ 1,8 milioni) e poi ancora da Phillips con Quirk my mannerism ($ 1,9 milioni). Da Sotheby’s, a New York, la sua (Hip) like a kaleidoscope (po) è stimata $ 400.000-600.000. Un altro nome di punta: Christina Quarles, anno 1985, tra le reginette della Biennale 2022 e protagonista nel 2023 prima della maxi mostra allestita a Minorca da Hauser & Wirth, poi della personale da Pilar Corrias, nel cuore di Mayfair. Il risultato, in asta: i corpi fragmentati di Cut to Ribbons – «the sort of fragmentation that happens of yourself when you are in your body», dice l’artista – sono in lizza per $ 600.000-800.000. Poi i veterani degli anni ’60 e ’70, da Adrian Ghenie a Tracey Emin a Cecily Brown. Nota a margine, a proposito di rimandi tra mercato e Laguna: occhio a Toyin Ojih Odutola, tra gli artisti del – complesso, narrativo, riuscitissimo – Padiglione Nigeria. Da Sotheby’s il suo Representatives of State, del 2016-17, punta dritto a quota $ 1,5 milioni.
Ancora Sotheby’s, ancora New York, c’è la Contemporary Evening Auction in calendario il 13 maggio, in coda ai giovanissimi del mercato. I grandi attesi: senz’altro Lucio Fontana, con la sua Fine di Dio del colore del sole. La forma ovoidale, i solchi, quasi portali, una mostra al Metropolitan Museum nel 2019 in curriculum, venti anni nella stessa blasonata collezione. Leggi: il Fontana perfetto. Un altro esemplare in giallo, nel 2015, da Christie’s, segnava un traguardo per l’artista italiano, fisso da allora a $ 29,2 milioni. Lunedì, da Sotheby’s, la previsione alta punta al record di $ 30 milioni. Ed è in ottima compagnia. $ 30-50 milioni è la stima per Portrait of George Dyer Crouching, il primo di un ciclo di 10 ritratti monumentali che Francis Bacon realizzò tra il 1966 e il 1968 (plus: è stato esposto di recente nella maxi mostra londinese alla Royal Academy of Arts). Poi a ruota Richard Diebenkorn, fresco di world record, con Ocean Park #126 del 1984 (stima: $ 18-25 milioni), il da poco scomparso Frank Stella con Ifafa I (stima: $ 14-18 milioni), A bigger Wave di David Hockney (stima: $ 7-10 milioni), una sfilza di Joan Mitchell, da Noon (stima: $ 15-20 milioni) a Ground (stima: 12-18 milioni). La dicitura «Guaranteed Property» che abbonda da una scheda all’altra del catalogo, 19 lotti su 35 già potenzialmente piazzati ben prima del gong del via.
La palla passa alla competitor Christie’s il 14 maggio, con la 21st Century Evening Sale. Il Mont Saint-Victoire 1 di Mark Tansey stimato $ 8-12 milioni, un monumentale ritratto di Keith Haring del 1982 tra le stelle del Rockefeller Center, il pronostico è di $ 1-1,5 milioni. Non manca Julie Mehretu tra le superstar all’appello, lo scorso autunno Sotheby’s la incoronava come l’artista afrodiscendente più quotata al mondo, con quell’Untitled del 2001 che ha toccato il tetto stellato di $ 9,2 milioni. Atlanti politici fatti di linee fragili, il caos unificato sugli strati delle sue tele, la folla in sottofondo, a muoversi, esplodere, gridare. Ed ecco Mumbaphilia (J.E.) pronta all’esito del martello, è stimata $ 5-7 milioni, proprio mentre a Palazzo Grassi – Venezia, ancora e ancora – Ensemble è tra le mostre must-see della stagione.
Risponde a tono la controparte Sotheby’s il 15 maggio, sfilano uno dopo l’altro i titani della Modern Evening Auction. Sul podio: prima Mules à Giverny di Claude Monet («estimation upon request»), quello stesso soggetto che nel 2019 fissava il record per l’artista a quota $ 110,7 milioni. Ipotetica medaglia d’argento per René Magritte con Le Banquet, un sole rosso infuocato nel bel mezzo della radura (stima: $ 15-20 milioni). Poi un lotto da record (garantito), I piaceri di Dagoberto di Leonora Carrington: è il capolavoro assoluto della pittrice surrealista, è stato esposto nel 2022 alla maxi mostra Surrealismo e Magia alla Fondazione Guggenheim di Venezia, nel novembre 1995 – sempre da Sotheby’s, sempre a New York – l’attuale proprietario la portava a casa per $ 475.500. «Racchiude tutti i tratti distintivi dell’artista nella sua massima misura», conferma Julian Dawes, Sotheby’s Head of Impressionist & Modern Art in New York. Oggi sfida il martello per $ 12-18 milioni.
16 maggio, chiude in bellezza la 20th Century Evening Sale della major Christie’s. Da Coin de jardin avec papillons di Vincent Van Gogh (stima: $ 28-35 milioni) ai fiori di Andy Warhol (stima: $ 20-30 milioni), passando per A Lawn Being Sprinkled di David Hockney (stima: $ 25-35 milioni) e Moulin de Limetz di Claude Monet (stima: $ 15-18 milioni). Il pezzo forte dell’ultimo round: Event di Brice Marden, dipinto tra il 2004 e il 2007, rappresenta il culmine delle idee e della carriera di Marden – quasi fosse un riassunto, o forse un testamento finale, che riecheggia ancora più forte a pochi mesi dalla scomparsa dell’artista. «Una tensione tra due superfici planari unite in risonanza armoniosa», lo definisce Sara Friedlander, Deputy Chairman, Post-War and Contemporary Art di Christie’s, «una mediazione simile al respiro». C’è di più: è una delle sole sei opere che compongono la sua serie più ambiziosa, The Propitious Garden of Plane Image, che include esemplari al MoMA, a New York, e nella collezione del Centre Pompidou di Parigi. La stima? Ovviamente da record, tra i $ 30 e i $ 50 milioni. Il traguardo più alto per l’artista americano, all’asta, è fermo dal 2020 a quota $ 30,9 milioni. Promesse d’amore. Si alza il sipario.
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