L’Arte contemporanea sta cavalcando l’onda del futuro ed è sempre più legata al fenomeno della crypto. L’universo NFT sta crescendo a dismisura e, di conseguenza, non è impresa facile monitorarne tutti gli aggiornamenti e la sua mutevole liquidità digitale. Ma esiste un fattore che sembra si stia delineando più chiaramente di altri, almeno nel mondo della arte: quello legato alle communities.
In un nuovo mondo come questo, fortemente legato ai modelli e alla filosofia americana del successo, chiunque può trasformarsi in creators e monetizzare (in senso letterale) qualsiasi sua creazione o items, trasformandola in NFT ma, ben più complicato, è raggiungere il successo e la visibilità necessarie per non rimanere un numero tra i numeri. In questo “Sogno americano” che sta conquistando il mondo e l’arte, l’aspetto più importante è, come anticipato, l’appartenenza ad una community, ad una collettività che creda intensamente nel progetto di un digital artist o di un team di creators.
Il fenomeno si sta espandendo a macchia d’olio. Communities recenti come i Bored Ape Yacht Club (una Community tra le più estese con 180.5 K followers), i LarvaLabs, ideatori dei CryptoPunks (82,6 K di followers), i CyberKongz con quasi 42 mila seguaci, i Cryptoadz con 16.3 k di followers, gli emergenti StonedApez con 4000 followers, insieme a Ghxsts, artista hand drawn da 53 k di followers (sito dell’artista), stanno invadendo e scuotendo il mercato della crypto arte: su Opeansea (uno dei principali Marketplace) parliamo di volume trade (volumi di scambio) che oscillano tra i 546 mila ETH (acronimo di Ethetereum, la cripto valuta di riferimento) e 5 mila ETH. Vere cifre record se si pensa che oggi (nel mese corrente) 1 ETH vale circa 3000 €. Quindi più l’artista è attivo e sostenuto da una community, più successo e visibilità avrà.
L’altro grande vantaggio per il o i creators, è l’invenzione delle royalties (max del 10%), ovvero un compenso per i diritti d’autore che il creatore riceverà a vita per ogni futura transazione di compravendita del suo bene/opera sui vari marketplace online. Questa novità, lega indissolubilmente i creators alle loro communities e ai loro clienti (spesso ricompensati con NFT GIVEAWAY, opere regalate in anteprima, per la fiducia iniziale e la lealtà dimostrata) e, di fatto, svincola l’artista da ogni legame reale e dipendente, liberandolo da ogni obbligo grazie ad un possibile guadagno a lungo termine.
Esattamente come Dante senza Virgilio non si sarebbe potuto addentrare in un mondo altro, così ignoto e insidioso, allo stesso modo i creators digitali 2.0 non possono fare a meno di essere guidati, sostenuti e accompagnati.
Quello che a prima vista potrebbe sembrare un fenomeno, sia pure di indiscussa portata globale, ma strettamente legato all’universo egoico e individualista, rivela, invece, un carattere aperto ed espansivo, dal potenziale altamente rivoluzionario in grado di scartare interessi individuali, personali e competitivi, per strizzare l’occhio ad un nuova Societas più aggregativa e partecipe, fatta di mutuo soccorso e reale assistenza, nonostante internet e la distanza imposta dallo schermo.
È un rimettersi in gioco per ricostruire le fondamenta di un nuovo tessuto sociale, comunitario e solidale. Metaversi, Communities, liberi mercati di scambio e forum sostituiscono le tradizionali forme di aggregazione culturale per inventarne di nuove e possibili in un mondo e in un momento di grandi incertezze. “L’unione fa la forza” sembra diventare lo slogan per spiegare meglio e più chiaramente l’essenza del fenomeno NFTCommunity. Forse, vista da questa prospettiva, la società liquida pronosticata e studiata dal sociologo Bauman, più che un rischio di fallimento umano, sembra trasformarsi in una speranza e in una scommessa.
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