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Oltre il Grand Palais. Le altre fiere da non perdere durante Art Basel Paris

di - 16 Ottobre 2024

Parigi accoglie una delle settimane più attese del calendario artistico mondiale, un momento in cui la capitale francese diventa il cuore pulsante dell’arte contemporanea e moderna. In cima alla lista si trova l’illustre Art Basel Paris, che attira collezionisti, curatori e appassionati d’arte da ogni parte del mondo. Questa follia creativa non si limita a un singolo evento, perché la capitale francese è invasa da mostre, opening in galleria, vendite all’asta, grandi premi e fiere, come Paris International, AKAA (Also Known As Africa), Asia Now, The Salon By Nada & The Community, Germanopratin, Thema, Outsider Paris, Private Choice, Moderne Art Fair e Offscreen, che accrescono notevolmente la proposta artistica. Inoltre, la capitale accoglie un fitto programma culturale in cui, per qualche giorno, possiamo ammirare opere straordinarie: un’opera di Niki de Saint-Phalle all’Institut de France, un’installazione di Takis all’Hôtel de la Marine, o una sorprendente creazione di Carsten Höller a Place Vendôme. Che cosa dobbiamo aspettarci dalle fiere?

Paris Internationale, giunta alla sua decima edizione, si svolge nell’affascinante ex centralino telefonico di Poste Bergère-Trudaine, con 75 gallerie provenienti da 19 Paesi, e un focus su gallerie emergenti come Chapter NY e KOW. Audace e innovativa, Paris Internationale continua a sostenere organizzazioni no-profit, offrendo spazi espositivi gratuiti a quattro strutture, tra cui MORE Projects e Tonus, sottolineando l’importanza del loro contributo alla scena artistica attuale. La fiera presenta inoltre una serie di progetti curatoriali e conversazioni con alcune delle figure più emblematiche del mondo dell’arte. AKAA (Also Known As Africa) la fiera della scena artistica africana e afro-discendente, presso il Carreau du Temple di Parigi, apre la nona edizione con 41 gallerie e più di cento artisti. Quest’anno la manifestazione mette in luce il dialogo tra l’Africa, le Americhe e i Caraibi, con un’attenzione particolare alla scena ultramarina della Francia d’oltremare. Offrendo una panoramica ricca e diversificata, la fiera accoglie tra le gallerie importanti come l’italiana Primo Marella, le portoghesi Perve Galeria e la This is Not a White Cube. Come ogni anno, l’atrio del Carreau du Temple ospita un’installazione monumentale, quest’anno realizzata dall’artista camerunese Malam, rappresentato dalla parigina 193 Gallery, che ci invita a riflettere sulla società dei consumi attraverso materiali di recupero.

AKAA. Lulama WOLF _ The Blue Note 2024 _130 x 120 cm, acrylique et sable sur toile, Courtesy Lulama Wolf & THK Gallery

Asia Now, la fiera specializzata nell’arte asiatica contemporanea, è un’altra tappa imperdibile per chiunque sia appassionato di tendenze globali. La fiera, che celebra la decima edizione alla Monnaie de Paris, porta 70 gallerie internazionali che espongono artisti provenienti da tutta l’Asia e la sua diaspora, sotto la direzione artistica del collettivo Radicants di Nicolas Bourriaud. Quest’anno il tema scelto è Ceremony, che esplora le cerimonie come pratiche culturali e strumenti per trasformare strutture sociali. Gli artisti invitati da Radicants esaminano il potere unificante delle celebrazioni comunitarie come un’esperienza umana condivisa. La scena emergente, progetti site-specific, installazioni e performance caratterizzano questa fiera, con opere come l’installazione ispirata ai cicli naturali della vita di Sumayya Vally, fondatrice dello studio Counterspace, e il progetto Social Kitchen del Britto Arts Trust.

AKAA. Stéphanie HOAREAU_The Blue Note, 2024, 130 x 120 cm, acrylique et sable sur toile, Courtesy Lulama Wolf & THK Gallery

Le fiere continuano a offrire un panorama eclettico di forme espressive, arricchendo questa settimana incredibile con eventi che spaziano dal design contemporaneo all’arte outsider. Tra questi, la seconda edizione di Design Miami Paris presso L’hôtel de Maisons che accoglie 20 gallerie di design da collezione. Il salone Germanopratin, presso l’Hôtel de l’Industrie, propone un suggestivo dialogo tra il design contemporaneo e l’arte decorativa francese del XVII e XVIII secolo, fondendo passato e presente in un incontro di culture e materiali. Anche The Salon by NADA & The Community, che si terrà nel 10° arrondissement, aggiunge una nota di freschezza, portando in scena una collaborazione tra arte, musica, moda ed editoria che incarna lo spirito della sperimentazione. In questo contesto, fiere come Thema, che esplora il design e l’artigianato contemporaneo, e Outsider Paris, dedicata all’art brut, dimostrano come la scena artistica parigina continui a rompere i confini, proponendo nuove narrazioni e modalità espositive che ampliano il dialogo tra tradizione e innovazione. Parallelamente, eventi come Private Choice, che quest’anno si tiene nel 16° arrondissement, offrono un’esperienza più intima, proponendo un percorso tra opere d’arte e pezzi di design che esplorano il tema del Rayonnement.

MODERNE ART FAIR

Infine, eventi di grande portata come Moderne Art Fair sugli Champs-Élysées che propone opere d’arte moderna, contemporanea e design, ma anche Offscreen, dedicata all’arte audiovisiva sperimentale. Quest’ultima manifestazione, che si tiene al Grand Garage Haussmann, rappresenta un’occasione unica per immergersi nell’arte visiva sperimentale, con una selezione di artisti che esplorano i limiti dell’immagine e del movimento. Tra i protagonisti di questa edizione troviamo nomi di spicco come l’invitata d’onore, Chantal Akerman, pioniera del cinema femminista e sperimentale, è celebrata con una retrospettiva delle sue opere più importanti. Una manifestazione che offre anche l’opportunità di riscoprire le opere di Gordon Matta-Clark e Dennis Oppenheim, figure fondamentali dell’arte concettuale e dell’arte della land art, le cui pratiche hanno ridefinito il rapporto tra spazio, architettura e corpo. Le opere di Matta-Clark, famoso per i suoi “building cuts”, trasformano gli spazi urbani in interventi artistici di grande impatto visivo e concettuale, mentre Oppenheim, con le sue performance e installazioni, sfida i confini tra arte e ambiente, portando il pubblico a riflettere su tematiche legate alla natura e alla trasformazione fisica. Le creazioni di questi artisti storici offrono un punto di confronto stimolante con i lavori più recenti come quelli di Igor Jesus e Laurence Aëgerter. Il tutto contribuisce a fare di Offscreen un palcoscenico d’avanguardia, che non smette di sorprendere con le sue proposte coraggiose e innovative.

Nel contesto della Paris Art Week, è fondamentale considerare l’importanza del mercato dell’arte, che continua a evolversi in risposta alle tendenze globali e alle dinamiche culturali. Questa settimana è certo un crocevia per collezionisti e investitori, sempre più interessati a scoprire talenti emergenti e a diversificare le proprie collezioni. Infine, la Paris Art Week non è solo una celebrazione dell’arte ma un invito a riflettere attivamente a un dialogo culturale sempre più aperto, in cui si affrontano temi cruciali come l’ambiente e la comunità. Ogni visita a queste fiere può trasformarsi in un viaggio unico e irripetibile che permette inoltre di cogliere l’eterogeneità della creazione artistica attuale.

Offscreen. Chantal Akerman, La Chambre, 2007. Image fixe extraite de l’installation vidéo à projection unique, film 16 mm transféré en numérique, couleur, muet, 10 minutes, 26 secondes, en boucle. Tiré du film “La Chambre”, 1972. Courtesy Fondation Chantal Akerman et Marian Goodman Gallery

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